TorrentSpy butta fuori gli utenti USA

TorrentSpy butta fuori gli utenti USA

Il celebre portalone P2P decide di escludere i cittadini statunitensi. Per tutelare la loro privacy, dice, ma anche per tenere alla larga gli studios di Hollywood. Qualcuno capisce, molti si arrabbiano
Il celebre portalone P2P decide di escludere i cittadini statunitensi. Per tutelare la loro privacy, dice, ma anche per tenere alla larga gli studios di Hollywood. Qualcuno capisce, molti si arrabbiano

I navigatori provenienti dagli Stati Uniti non potranno più consultare gli indici di TorrentSpy , popolare motore di ricerca di file torrent già al centro di una complicata battaglia legale con MPAA non priva di colpi di scena e colpi bassi . In una nota gli amministratori spiegano che la decisione sarebbe maturata in completa autonomia , senza che alcuna sentenza obblighi a questa scelta.

Sebbene i server risiedano in Olanda, chiariscono i gestori, il sito è soggetto alle leggi internazionali sul copyright e sulla privacy. Tuttavia “l’incerto clima legale negli Stati Uniti riguardo la privacy degli utenti” e “la tensione tra Unione Europea e USA riguardo l’attuale legislazione inerente alla privacy su Internet” non avrebbero lasciato altra scelta se non quella di escludere i cittadini statunitensi dall’accesso ai propri servizi.

Una decisione che suscita reazioni notevoli: non capita certo spesso che un popolare riferimento Internet sbarri la strada agli utenti che provengono da uno dei “mercati Internet” più popolosi. E non manca di scontentare gli stessi utilizzatori di TorrentSpy, che si lasciano andare a commenti coloriti sulla scelta, sottolineando peraltro che nel blocco finiscono, loro malgrado, anche alcuni navigatori canadesi. Qualcuno si spinge addirittura ad accusare TorrentSpy di sciovinismo , visto che la gran parte del materiale condiviso e indicizzato sulle loro pagine proverrebbe proprio dagli Stati Uniti.

La scelta, che potrebbe venire interpretata dalle major come una prima vittoria, secondo il legale di TorrentSpy, Ira Rothken, dovrebbe invece suonare come campanello d’allarme per tutta la Rete : “Si tratta di una sveglia che suona per i cittadini e i navigatori che scoprono che la loro privacy non è ben protetta come pensavano” dichiara Rothken . “Google e Yahoo e gli altri motori di ricerca – conclude – dovrebbero essere molto preoccupati. Un giorno questi attacchi alla privacy potrebbero coinvolgere anche loro”.

La chiusura di TorrentSpy crea in realtà pochi disagi ai downloader statunitensi, che di solito preferiscono altre risorse come The Pirate Bay . In rete comunque si moltiplicano le guide e i consigli per continuare ad utilizzare indisturbati gli archivi del motore olandese: ZeroPaid suggerisce l’utilizzo dell’anonymizer Tor , mentre NewTeeVee consiglia una combinazione di Tor e del plugin FoxyProxy per Firefox.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 29 ago 2007
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