Twitter, il cuore non basta

Twitter, il cuore non basta

La piattaforma di micrblogging sembra interessata a ripercorrere le sperimentazioni avviate da Facebook: presto gli utenti potrebbero reagire ai cinguettii con le emoji
La piattaforma di micrblogging sembra interessata a ripercorrere le sperimentazioni avviate da Facebook: presto gli utenti potrebbero reagire ai cinguettii con le emoji

Twitter ha mostrato di credere fermamente in quello che in molti hanno giudicato un frivolo aggiustamento alla propria interfaccia: forse anche in virtù del gran dibattere riguardo alla novità, la transizione dalla stellina dei preferiti al cuoricino del Like ha garantito alla piattaforma un incremento delle reazioni ai post altrui. Ma, come già rilevato al momento dell’annuncio, anche il cuoricino potrebbe risultare limitante, basti pensare alle situazioni dissonanti create dai Like di Facebook apposti su contenuti tutt’altro che piacevoli, e alla scelta del social network di sperimentare un ventaglio di reazioni che ampliassero le sfumature della partecipazione degli utenti. Se il cuoricino è forse più adeguato della stellina per incoraggiare gli utenti ad interagire con i cinguettii altrui, Twitter sembra aver intuito che il nuovo simbolo di apprezzamento non è in grado di rappresentare tutta la gamma dei sentimenti con cui reagire a un micropost.

Twitter sembrerebbe dunque intenzionata a fornire ai propri utenti una più varia selezione di strumenti non verbali: smanettando con le funzioni integrate nella versione dell’app iOS dedicata agli sviluppatori, l’utente @_Ninji ha intercettato un elenco di emoji ancora incompleto che sembra possa essere implementato nel prossimo futuro per affiancarsi al cuoricino del Like.

In attesa che Twitter imprima una direzione alla sperimentazione si affollano le speculazioni su come la piattaforma di microblogging potrebbe mettere a frutto le reazioni ai tweet, e c’è chi fantastica su eventuali scontri brevettuali tra colossi, dal momento che Facebook ha ottenuto un brevetto sull’associazione di “reazioni emozionali ai contenuti in un sistema di social neworking”.
Twitter, dal canto suo, si trincera in un esplicito silenzio formato emoji .

Gaia Bottà

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Pubblicato il
17 nov 2015
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