Non bastano i buoni propositi, gli accordi che raccolgono dichiarazioni di intenti: l’Unione Europea ha stabilito che tutti i produttori di dispositivi mobile si adoperino perché il caricabatterie universale sia davvero tale.
L’intenzione delle istituzioni del Vecchio Continente sono esposte in una proposta della Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori del Parlamento Europeo, votata all’unanimità dai 35 membri: “Gli apparecchi radio e i loro accessori, come i caricatori, dovrebbero essere interoperabili”. L’esempio del caricabatterie è esplicito: “un caricatore universale per i telefoni renderebbe i cellulari più semplici da usare e taglierebbe i costi e gli sprechi per gli utenti”. Per questo motivo, dunque, “le nuove regole dovrebbero imporre ai produttori di creare telefoni mobile compatibili con un unico caricatore”.
L’Unione Europea, del resto, ha già raggiunto risultati significativi sul fronte dell’interoperabilità dei caricatori: lo standard, approvato nel 2011 e delineato dalle istituzioni e da un nutrito numero di operatori del mercato, prevede caricabatterie micro-USB. Numerosissimi produttori si sono adeguati, riverberando in tutto il mondo gli effetti positivi degli accordi stipulati con le istituzioni europee. Ma non tutti i firmatari dell’accordo hanno effettuato la transizione.
Nel mirino , in particolare, ci sarebbe Apple: i caricatori 30 pin, ma soprattutto il connettore Lightning, permettono ai prodotti di Cupertino di eseguire con efficienza lo streaming di contenuti audio e video, e di trasferire dati con risultati impensabile per i connettori micro-USB. Apple offre già la possibilità di adeguarsi allo standard, ma l’onere spetta agli utenti: l’adattatore micro-USB è venduto separatamente.
Gaia Bottà
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La solita pagliacciata!
Questa cosa si presenta come la solita pagliacciata all'italiana, che prevede di cambiare tutto per non cambiare niente. (cit.)Invece di effettuare una riforma che favorisca la scuola, l'istruzione e le famiglie, ancora una volta il legislatore scrive sotto la dettatura della lobby della casta parassitaria degli editori.L'oggetto sono i testi scolastici.Quindi che cosa c'entrano i software che saranno utilizzati per l'acXXXXX ai testi digitali ?Si parla di testi, allora dammi i testi. In pdf, in epub, in txt.Il software per leggerli sara' un problema mio.E poi, in grassetto, viene scritto che: gli studenti dovranno essere in grado di scaricarli in maniera gratuita sui vari siti degli editori Degli editori?E che c'entrano gli editori? Un libro lo scrive l'autore.E invece ancora una volta, bisogna difendere l'intermediario parassita il cui unico ruolo e' ben rappresentato da questa striscia di Dilbert di ieri.http://www.dilbert.com/2013-09-29/panda rossaRe: La solita pagliacciata!
> Invece di effettuare una riforma che favorisca la> scuola, l'istruzione e le famiglie, ancora una> volta il legislatore scrive sotto la dettatura> della lobby della casta parassitaria degli> editori.O piuttosto, vive nel mondo reale e a contatto con i problemi concreti dell'operazione, a differenza di altri che commentano spesso su PI.> L'oggetto sono i testi scolastici.> Quindi che cosa c'entrano i <i> software che> saranno utilizzati per l'acXXXXX ai testi> digitali </i> > ?Leggi bene: "Ove siano necessari software specifici per l'utilizzo degli ebook o dei contenuti digitali dei libri misti...".Tra l'altro da informatico dovresti sapere che nessun computer visualizza un testo come funzione innata. C'è sempre un programmino che lo fa. E quando si tratta di libri di testo con immagini, formule matematiche, e magari anche fogli di calcolo con campi ordinabili in maniere diverse, il programmino può diventare programmone. Lo studente non è tenuto a sapere quele programma usare, ma la scuola glielo deve fornire gratis.> E poi, in grassetto, viene scritto che:> <b> gli studenti dovranno essere in grado di> scaricarli in maniera gratuita sui vari siti> degli> editori </b> > > Degli editori?> E che c'entrano gli editori? > Un libro lo scrive l'autore.Tu sei un cantante. Puoi decidere: o fai l'artista di strada, e ti accontenti delle monetine che ti lanciano i passanti. Oppure ti affidi a una casa discografica che ha esperienza nel marketing, ti fa un bel contratto in cui parte dei guadagni vengono incamerati alla base, ma ti rende da sconosciuto a One Direction. :-)Il punto è tutto lì, anche per chi scrive libri. Puoi apprezzare chi lo fa gratis o in cambio delle monetine, ma non puoi imporre a tutti di scrivere in cambio di spiccioli. > E invece ancora una volta, bisogna difendere l'intermediario > parassita il cui unico ruolo L'unico ruolo dell'intermediario e di fare da intermediatore. E spesso lo sa fare bene, altrimenti chi scrive libri non si affiderebbe a un editore.L'autore pensa ai contenuti e al pubblcio di riferimento, l'editore pensa a piazzarlo presso questo pubblico. E come detto, spesso ci riesce.Ricky PorteraRe: La solita pagliacciata!
- Scritto da: Ricky Portera> > Invece di effettuare una riforma che> favorisca> la> > scuola, l'istruzione e le famiglie, ancora> una> > volta il legislatore scrive sotto la> dettatura> > della lobby della casta parassitaria degli> > editori.> > O piuttosto, vive nel mondo reale e a contatto> con i problemi concreti dell'operazione, a> differenza di altri che commentano spesso su> PI.> > > > L'oggetto sono i testi scolastici.> > Quindi che cosa c'entrano i <i>> software> che> > saranno utilizzati per l'acXXXXX ai testi> > digitali </i> > > ?> > Leggi bene: "Ove siano necessari software> specifici per l'utilizzo degli ebook o dei> contenuti digitali dei libri> misti...".> > Tra l'altro da informatico dovresti sapere che> nessun computer visualizza un testo come funzione> innata. C'è sempre un programmino che lo fa. E> quando si tratta di libri di testo con immagini,> formule matematiche, e magari anche fogli di> calcolo con campi ordinabili in maniere diverse,> il programmino può diventare programmone.> > Lo studente non è tenuto a sapere quele programma> usare, ma la scuola glielo deve fornire> gratis.> > > > E poi, in grassetto, viene scritto che:> > <b> gli studenti dovranno essere in> grado> di> > scaricarli in maniera gratuita sui vari siti> > degli> > editori </b> > > > > Degli editori?> > E che c'entrano gli editori? > > Un libro lo scrive l'autore.> > Tu sei un cantante. Puoi decidere: o fai> l'artista di strada, e ti accontenti delle> monetine che ti lanciano i passanti. Oppure ti> affidi a una casa discografica che ha esperienza> nel marketing, ti fa un bel contratto in cui> parte dei guadagni vengono incamerati alla base,> ma ti rende da sconosciuto a One Direction.> :-)> Il punto è tutto lì, anche per chi scrive libri.> Puoi apprezzare chi lo fa gratis o in cambio> delle monetine, ma non puoi imporre a tutti di> scrivere in cambio di spiccioli.> > > > E invece ancora una volta, bisogna difendere> l'intermediario> > > parassita il cui unico ruolo > > L'unico ruolo dell'intermediario e di fare da> intermediatore. E spesso lo sa fare bene,> altrimenti chi scrive libri non si affiderebbe a> un> editore.> L'autore pensa ai contenuti e al pubblcio di> riferimento, l'editore pensa a piazzarlo presso> questo pubblico. E come detto, spesso ci> riesce.Che DUE PALLE questo Leguleio... :-oMacGeekRe: La solita pagliacciata!
- Scritto da: Ricky Portera> > Invece di effettuare una riforma che> favorisca> la> > scuola, l'istruzione e le famiglie, ancora> una> > volta il legislatore scrive sotto la> dettatura> > della lobby della casta parassitaria degli> > editori.> > O piuttosto, vive nel mondo reale e a contatto> con i problemi concreti dell'operazione, a> differenza di altri che commentano spesso su> PI.E questo mondo reale quale sarebbe?Quello di costringere le famiglie a comprare comunque i libri cartacei, per poi scaricare dopo non meno di due mesi un software proprietario solo per windows, con connessione obbligatoria, per scaricare dal loro sito qualcosa di non fruibile?> > L'oggetto sono i testi scolastici.> > Quindi che cosa c'entrano i <i>> software> che> > saranno utilizzati per l'acXXXXX ai testi> > digitali </i> > > ?> > Leggi bene: "Ove siano necessari software> specifici per l'utilizzo degli ebook o dei> contenuti digitali dei libri> misti...".Ho letto bene.E ripeto la domanda: che c'entra il software?> Tra l'altro da informatico dovresti sapere che> nessun computer visualizza un testo come funzione> innata.Che c'entrano i computer?Siamo nel 2013.E' possibile visualizzare dei testi con qualunque cosa.Tablet, telefonini, ebook-reader, smart tv...> C'è sempre un programmino che lo fa.Domanda scema: quando vai dal tuo videotechino preferito, oltre al disco ti rifila anche del software?> E> quando si tratta di libri di testo con immagini,> formule matematiche, e magari anche fogli di> calcolo con campi ordinabili in maniere diverse,> il programmino può diventare programmone.Cominciamo con il diffondere questi libri come copia digitale del cartaceo che non possiede campi ordibabili e fogli di calcolo, ma che funziona lo stesso.Sarebbe gia' un sucXXXXX enorme far sparire la carta dove e' possibile e avere tutto in pdf.Il valore aggiunto che potrebbe offrire l'informatica sara' un passo successivo, molto piu' lungo della gamba che c'e' ora.> Lo studente non è tenuto a sapere quele programma> usare, ma la scuola glielo deve fornire> gratis.La scuola non e' tenuta a sapere che strumento possiede lo studente.Quindi la scuola si limiti a fornire il pdf a chi e' in grado di aprirselo da se'.> > E poi, in grassetto, viene scritto che:> > <b> gli studenti dovranno essere in> grado> di> > scaricarli in maniera gratuita sui vari siti> > degli> > editori </b> > > > > Degli editori?> > E che c'entrano gli editori? > > Un libro lo scrive l'autore.> > Tu sei un cantante. Puoi decidere: o fai> l'artista di strada, e ti accontenti delle> monetine che ti lanciano i passanti. Oppure ti> affidi a una casa discografica che ha esperienza> nel marketing, ti fa un bel contratto in cui> parte dei guadagni vengono incamerati alla base,> ma ti rende da sconosciuto a One Direction.> :-)Perfetto.Ma per quale motivo questa legge dovrebbe tagliar fuori per iscritto tutti quelli che preferiscono le monetine nel cappello, e aprire solo le produzioni degli one direction, che tra i mille motivi per cui piacciono, quello del livello dei contenuti non esiste proprio?> Il punto è tutto lì, anche per chi scrive libri.> Puoi apprezzare chi lo fa gratis o in cambio> delle monetine, ma non puoi imporre a tutti di> scrivere in cambio di spiccioli.E allora tu non imporre per legge che si possono usare solo i titoli intermediati da case editrici.> > E invece ancora una volta, bisogna difendere> l'intermediario> > > parassita il cui unico ruolo > > L'unico ruolo dell'intermediario e di fare da> intermediatore.Che per definizione e' un ruolo parassitario.> E spesso lo sa fare bene,> altrimenti chi scrive libri non si affiderebbe a> un editore.Ieri era un ruolo necessario.Oggi non lo e' piu' e bisogna tenerlo in vita artificialmente intubando il paziente per evitare che muoia.> L'autore pensa ai contenuti e al pubblcio di> riferimento, l'editore pensa a piazzarlo presso> questo pubblico. E come detto, spesso ci> riesce.Trattandosi di testi scolastici, non c'e' alcun bisogno di piazzare niente.panda rossaRe: La solita pagliacciata!
> > O piuttosto, vive nel mondo reale e a> contatto> > con i problemi concreti dell'operazione, a> > differenza di altri che commentano spesso su> > PI.> > E questo mondo reale quale sarebbe?> Quello di costringere le famiglie a comprare> comunque i libri cartacei, per poi scaricare dopo> non meno di due mesi un software proprietario> solo per windows, con connessione obbligatoria,> per scaricare dal loro sito qualcosa di non> fruibile?Quello magari sarà il mondo reale nel futuro. :-PIo parlo di quello di adesso, con i libri che sono protetti da diritto d'autore, e i professori che vogliono <B> quei libri di testo </B> . Margini di discussione non ne esistono.> > Leggi bene: "Ove siano necessari software> > specifici per l'utilizzo degli ebook o dei> > contenuti digitali dei libri> > misti...".> > Ho letto bene.> E ripeto la domanda: che c'entra il software?"Ove siano": non è automatico che si rendano necessari, ma nel caso, la legge ha da dire la sua.> E' possibile visualizzare dei testi con qualunque> cosa.> Tablet, telefonini, ebook-reader, smart tv...Ti mando una penna USB con il libro di testo, vediamo se me lo visualizzi mettendotela nel naso.Eestiqaatsi!> > C'è sempre un programmino che lo fa.> > Domanda scema: quando vai dal tuo videotechino> preferito, oltre al disco ti rifila anche del> software?No.Ma se lo voglio vedere sul mio PC e il programma per leggere DVD non è installato, non c'è nulla da fare. Non basta scrivere una routine di comandi MS-Dos, è una cosa un po' più complessa...> La scuola non e' tenuta a sapere che strumento> possiede lo> studente.> Quindi la scuola si limiti a fornire il pdf a chi> e' in grado di aprirselo da> se'.Non funziona così. Almeno nella scuola italiana.> > Tu sei un cantante. Puoi decidere: o fai> > l'artista di strada, e ti accontenti delle> > monetine che ti lanciano i passanti. Oppure> ti> > affidi a una casa discografica che ha> esperienza> > nel marketing, ti fa un bel contratto in cui> > parte dei guadagni vengono incamerati alla> base,> > ma ti rende da sconosciuto a One Direction.> > :-)> > Perfetto.> Ma per quale motivo questa legge dovrebbe tagliar> fuori per iscritto tutti quelli che preferiscono> le monetine nel cappello, e aprire solo le> produzioni degli one direction, che tra i mille> motivi per cui piacciono, quello del livello dei> contenuti non esiste> proprio?Forse perché gli artisti come gli One direction sono 1000 e gli artisti di strada sono 2? :-)Peraltro nulla vieta di adottare i libri in Creative Commons, per le materie che esistono:http://www.matematicamente.it/E non ci sono intoppi tecnici per quel tipo di libri. Le raccomandazioni riguardano gli altri libri di testo, quando avessero limitazioni di qualche tipo. > > Il punto è tutto lì, anche per chi scrive> libri.> > Puoi apprezzare chi lo fa gratis o in cambio> > delle monetine, ma non puoi imporre a tutti> di> > scrivere in cambio di spiccioli.> > E allora tu non imporre per legge che si possono> usare solo i titoli intermediati da case> editrici.Ma è una tua interpretazione! Nessuno lo ha detto!> > L'unico ruolo dell'intermediario e di fare da> > intermediatore.> > Che per definizione e' un ruolo parassitario.I parassiti esistono in natura, ed esisteranno sempre.È maglio convivervi, perché in un'eventuale guerra con loro perdi tu, Panda Rossa, non loro. Questione di numeri...> > E spesso lo sa fare bene,> > altrimenti chi scrive libri non si> affiderebbe> a> > un editore.> > Ieri era un ruolo necessario.> Oggi non lo e' piu' e bisogna tenerlo in vita> artificialmente intubando il paziente per evitare> che> muoia. <B> Artificialmente </B> , ma sentilo. (rotfl)A chi scrive libri di testo il lavoro di diffusione e di marketing degli editori piace, diversamente non si affiderebbero a loro.Quando non piacerà più, e un giorno accadrà, spariranno. Fine. Non vedo perché si debba a tutti i costi forzare i tempi.> > L'autore pensa ai contenuti e al pubblcio di> > riferimento, l'editore pensa a piazzarlo> presso> > questo pubblico. E come detto, spesso ci> > riesce.> > Trattandosi di testi scolastici, non c'e' alcun> bisogno di piazzare> niente.Invece sì. Se il rappresentante di un editore vuol convincere un docente pigro ad adottare il nuovo libro, e a lasciar perdere quello usato fin lì, deve dargliene una copia gratis e magnificarne le tecniche didattiche innovative... che magari non ci sono, ma quale docente è in grado di accorgersene? :-DRicky Porteratop tablet ... per la massa
ottimo.via alla corsa a comprate l ipad ultimo modello, perchè senno i compagni 'deridono' ... anzi due. sia mai che uno cada. o scarico non si fan i compiti ...MZorzyRe: top tablet ... per la massa
se hai i genitori idioti è giusto che paghi per il tablet firmato come per i vestitini da fighetto.. ma non sono tutti così cretini al mondozio lamboRe: top tablet ... per la massa
- Scritto da: zio lambo> se hai i genitori idioti è giusto che paghi per> il tablet firmato come per i vestitini da> fighetto.. ma non sono tutti così cretini al> mondoQuasi.....DemiGodZRe: top tablet ... per la massa
- Scritto da: MZorzy> ottimo.> via alla corsa a comprate l ipad ultimo modello,> perchè senno i compagni 'deridono' ... anzi due.> sia mai che uno cada. o scarico non si fan i> compiti> ...Hai ragione, ma è il genitore (o comunque gli adulti che il ragazzo/a frequenta) che deve farsi carico di trasmettere alla persona in oggetto dei valori... non deve essere lo Stato né la scuola.Non è pensabile che si resti lontano dall'uso dei tablet/lettori di ebook semplicemente per questo motivo, non ti pare? Dopotutto il tablet è uno strumento, come altri, e ha le potenzialità per essere un buon strumento nella scuola.IMO molti dei problemi fra i ragazzi sarebbero risolvibili con un attimo di attenzione in più nei loro confronti. Un bulletto a scuola è tale non perché è nato così... ma perché non ha ricevuto dei valori durante la sua crescita che includessero anche il rispetto verso gli altri. Un ragazzo che si vergogna per quello che ha e desidera "farsi figo" è un ragazzo che non ha ricevuto il valore dell'individualità e del sapersi accontentare del giusto in base alle possibilità sue e della propria famiglia e del sapersi identificare come persona indipendente dagli altri (e dalla loro opinione).Questo non è solo un problema della scuola, è un problema che poi questa persona avrà per tutto il resto della sua vita. Perciò è bene che qualcuno queste cose glie le insegni e glie le faccia apprezzare (cosa che non si può fare con la violenza, urlando e sbraitando).Penso che buona parte di tutti questi problemi sia appunto risolvibile con un minimo di attenzione per i ragazzi che purtroppo più che spesso si trovano lasciati soli a sé stessi, ad imparare i valori dalle "americanate" in TV piuttosto che dai famigliari, vicini e dalla comunità in cui vivono in genere. Questo è vero oggi, ma era vero anche in passato, anche se in passato il ragazzo aveva più possibilità di scegliersi un'altra guida all'interno della comunità nel caso i propri genitori non avessero proprio tempo per lui/lei.D'altra parte basta guardare un po' la TV per capire quali "valori" vengono trasmessi... fra cui:1) è giusto farsi giustizia da soli (per proprio conto o per conto degli altri) [Arrow, Dexter, Batman, L'uomo Ragno, e molti molti altri]2) le FDO possono fare quel che gli pare pur di catturare "il cattivo", anche violare i tuoi diritti e la legge stessa (basta ottenere il risultato finale, come ci arrivi non importa) [Walker Texas Ranger, quasi tutti i polizeschi... persino "un detective in corsia" seppur sembri quasi innocuo spesso fa passare questo concetto]3) spesso una buona dose di sopprafazione fisica o verbale (se non addirittura violenza vera e propria) e un bel po' di menzogne dette al preciso scopo di ottenere qualcosa sono il modo migliore per avere quello che vuoi [parecchie telenovelas basano buona parte della loro storia su questo concetto ma anche molti altri film]4) se vuoi essere accettato dagli altri devi vestirti in un certo modo, avere determinati oggetti, ecc. [anche qui l'elenco di film e telefilm per non parlare delle pubblicità che fanno propaganda a questa cosa è lunghissimo]5) essere ricchi è di certo meglio che essere onesti [anche qui, buona parte delle telenovelas e film vari si fondano su questa cosa]6) non devi accontentarti di quello che hai (anche se così come sei stai bene), devi sempre cercare di avere di più e per farlo devi entrare in competizione con gli altri e vincere [quasi tutti i film americani]7) se hai soldi sei praticamente invincibile ed intoccabile [ok, questo non è un film, questo è Berlusconi :S ]Non dico che la TV andrebbe proibita, penso che proibire qualcosa renda quel qualcosa semplicemente più attraente, però dovrebbe per lo meno essere "interpretata" dall'adulto per spiegare al ragazzo/a che buona parte di quello che viene trasmesso è pura e semplice spazzatura e cattivo esempio. Chiaramente, in una società che fa il possibile per tenere il mondo dei ragazzi e degli adulti separato, i ragazzi sono sempre più isolati e sempre più abbandonati a sé stessi.Senza contare che oramai neanche la scuola insegna più cose come "educazione civica" e così vengono su persone sempre più ignoranti circa i propri diritti e doveri e quindi sempre più facilmente controllabili. D'altra parte, se le persone sono occupate per il 95% del tempo a cercare di fregarsi a vicenda, se tutti sospettano e hanno paura di tutti... avranno molto meno tempo per pensare a chi sta manovrando i fili e molte meno possibilità di organizzarsi per autodifendersi dagli abusi compiuti dallo Stato, dai politici, dalle FDO, ecc.Non credo quindi che il problema sia il tablet, anzi, penso che al massimo il comportamento da te evidenziato possa essere inquadrato come un effetto di ben altre "scelte", coscienti o meno, nell'educazione delle prossime generazioni. Educazione che non può e non deve essere lasciata solo alla scuola e che anzi, sarebbe molto grave lasciare solo alla scuola perché, la scuola, è pur sempre un'organismo dello Stato, e come tale ha interessi che spesso vanno contro l'individuo stesso.Jinta YadomiBuffonata!
Spero solo che la rete punisca questi avvoltoi e che mediante il peer to peer si possano alla fine scaricare gli ebook craccati!In pratica tutti gli insegnanti di coscienza e sono tanti in pratica preparano la lezione su delle dispese autoprodotte, basterebbe dare loro un piccolo incentivo per mettere on line tale materiale in modo gratuito magari su un qualche sito istituzionale e in pratica il 90% e più dei testi si potrebbe eliminare! In pratica oggi come oggi e domani ancora di più non ha più alcun senso il "libro di testo" se non per ingrassare i soliti editori!Ditemi Voi come si fa a scontare del solo 30% un testo elettronico dove i costi di stampa/macero/ristampa/resi sono Zero e dove nella massima parte dei casi è praticamente zero l'impegno dell'autore, visto che si tratta di rimasticazioni infinite dello stesso argomento!Enjoy with UsRe: Buffonata!
> Spero solo che la rete punisca questi avvoltoi e> che mediante il peer to peer si possano alla fine> scaricare gli ebook> craccati!La fai facile tu. Se questo sport dovesse diffondersi, le autorità scolastiche possono disporre il controllo di autenticità dei libri di testo di ogni alunno, o di alunni a campione.> In pratica tutti gli insegnanti di coscienza e> sono tanti in pratica preparano la lezione su> delle dispese autoprodotte, basterebbe dare loro> un piccolo incentivo per mettere on line tale> materiale in modo gratuito magari su un qualche> sito istituzionale e in pratica il 90% e più dei> testi si potrebbe eliminare! Tante cose si potrebbero fare. Si potrebbe pagare un euro a testa al mese in beneficenza per ogni bambino africano, e poi uno per ogni asiatico, e poi uno per ogni sudamericano, senza dimenticare le zone povere dell'ex Unione sovietica...Semplicemente non si fa. Non puoi obbligare gli insegnanti ad avere una coscienza.> Ditemi Voi come si fa a scontare del solo 30% un> testo elettronico dove i costi di> stampa/macero/ristampa/resi sono Zero e dove> nella massima parte dei casi è praticamente zero> l'impegno dell'autore, visto che si tratta di> rimasticazioni infinite dello stesso> argomento!Sai, anche le note sono solo sette; un po' di più se consideri i semitoni. E di gente che compra musica ce n'è ancora...Ricky PorteraRe: Buffonata!
- Scritto da: Ricky Portera> > Spero solo che la rete punisca questi> avvoltoi> e> > che mediante il peer to peer si possano alla> fine> > scaricare gli ebook> > craccati!> > La fai facile tu. Siamo in tanti a farla facile.L'unico che la fa difficile sei tu che difendi i parassiti di cui fai parte.> Se questo sport dovesse> diffondersi, le autorità scolastiche possono> disporre il controllo di autenticità dei libri di> testo di ogni alunno, o di alunni a> campione.Visto? Di la' ti nascondevi dietro ai testi in creative commons e qui inveci auspichi l'intervento di una milizia a difendere una rendita medievale di una casta parassitaria.> > In pratica tutti gli insegnanti di coscienza> e> > sono tanti in pratica preparano la lezione su> > delle dispese autoprodotte, basterebbe dare> loro> > un piccolo incentivo per mettere on line tale> > materiale in modo gratuito magari su un> qualche> > sito istituzionale e in pratica il 90% e più> dei> > testi si potrebbe eliminare! > > Tante cose si potrebbero fare. Si potrebbe pagare> un euro a testa al mese in beneficenza per ogni> bambino africano, e poi uno per ogni asiatico, e> poi uno per ogni sudamericano, senza dimenticare> le zone povere dell'ex Unione> sovietica...> Semplicemente non si fa. Non puoi obbligare gli> insegnanti ad avere una> coscienza.E tu non puoi obbligare noi ad avere compassione per una casta parassitaria che si merita solo di scomparire e di essere ricordata nei libri di storia in creative commons, come ultimo ostacolo prima di una libera circolazione della cultura.> > Ditemi Voi come si fa a scontare del solo> 30%> un> > testo elettronico dove i costi di> > stampa/macero/ristampa/resi sono Zero e dove> > nella massima parte dei casi è praticamente> zero> > l'impegno dell'autore, visto che si tratta di> > rimasticazioni infinite dello stesso> > argomento!> > Sai, anche le note sono solo sette; un po' di più> se consideri i semitoni. E di gente che compra> musica ce n'è> ancora...E allora vendi musica a costoro e non rompere le scatole.panda rossaRe: Buffonata!
> > > Spero solo che la rete punisca questi> > avvoltoi> > e> > > che mediante il peer to peer si possano> alla> > fine> > > scaricare gli ebook> > > craccati!> > > > La fai facile tu. > > Siamo in tanti a farla facile.> L'unico che la fa difficile sei tu che difendi i> parassiti di cui fai> parte.Io lo scrivo per evitare di leggere quintali di insulti al ministro o al relatore della legge quando questo accadrà. Mi porto avanti col lavoro.L'Italia non è vero che è un paese di furbi. È un paese di gente che si crede furba, è diverso.> > Se questo sport dovesse> > diffondersi, le autorità scolastiche possono> > disporre il controllo di autenticità dei> libri> di> > testo di ogni alunno, o di alunni a> > campione.> > Visto? Di la' ti nascondevi dietro ai testi in> creative commons e qui inveci auspichi> l'intervento di una milizia a difendere una> rendita medievale di una casta> parassitaria.Non "auspico": so che avverrà. Sempre che la moda di usare libri di testo piratati si diffonda oltre la soglia critica, beninteso.Non sono nato ieri, e non vivo nel mondo delle nuvole. Puoi lanciare tutti gli anatemi che vuoi, con me lasciano il tempo che trovano, ma non puoi deformare la realtà.> > Tante cose si potrebbero fare. Si potrebbe> pagare> > un euro a testa al mese in beneficenza per> ogni> > bambino africano, e poi uno per ogni> asiatico,> e> > poi uno per ogni sudamericano, senza> dimenticare> > le zone povere dell'ex Unione> > sovietica...> > Semplicemente non si fa. Non puoi obbligare> gli> > insegnanti ad avere una> > coscienza.> > E tu non puoi obbligare noi ad avere compassione> per una casta parassitaria che si merita solo di> scomparire e di essere ricordata nei libri di> storia in creative commons, come ultimo ostacolo> prima di una libera circolazione della> cultura.Gli editori sono lì. Erano lì quando è nato Punto Informatico, erano lì quando hai cominciato a commentare, e saranno lì quando non ci sarai più. A un certo punto non serviranno davvero più, è nella natura delle cose, ma tu non potrai vedere quel giorno.> > Sai, anche le note sono solo sette; un po'> di> più> > se consideri i semitoni. E di gente che> compra> > musica ce n'è> > ancora...> > E allora vendi musica a costoro e non rompere le> scatole.Nervosetto, eh?Credo di sapere il perché: alle ultime elezioni in Germania il Partito pirata ha preso solo il 2,2 %, e non ha potuto superare la soglia di sbarramento. E non è andata molto meglio negli altri Stati in cui si è presentato alle elezioni.Pensare di far parte della maggioranza silenziosa e scoprire così che solo il 2,2 % la pensa come noi è un bello scorno. (rotfl).Ricky PorteraRe: Buffonata!
- Scritto da: Ricky Portera> > La fai facile tu. Se questo sport dovesse> diffondersi, le autorità scolastiche possono> disporre il controllo di autenticità dei libri di> testo di ogni alunno, o di alunni a> campione.(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)Se scoprissi che chicchessia ha messo le mani, SENZA IL MIO PERMESSO E/O LA MIA PRESENZA sul tablet di mio figlio come minimo si becca una dencia.DemiGodZRe: Buffonata!
ops... volevo scrivere denunciaDemiGodZRe: Buffonata!
> > La fai facile tu. Se questo sport dovesse> > diffondersi, le autorità scolastiche possono> > disporre il controllo di autenticità dei> libri> di> > testo di ogni alunno, o di alunni a> > campione.> (rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)> > Se scoprissi che chicchessia ha messo le mani,> SENZA IL MIO PERMESSO E/O LA MIA PRESENZA sul> tablet di mio figlio come minimo si becca una> dencia.Ma denuncia per che cosa?In ogni caso, se c'è una legge che prevede questo controllo sulle tavolette e sugli ebook, il genitore non può fare nulla. Non è anomalo che una scuola possa controllare che il diritto d'autore sui libri di testo non sia stato violato, così come può controllare che non si portino pugnali o armi da fuoco in aula o vietare che si usi il telefonino in orario di lezione. Per dirne una: recentemente è stata multata una studentessa perché fumava a scuola: http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2013/20-settembre-2013/fuma-cortile-liceo-scatta-prima-multa--2223204723420.shtmlE nota che fumare all'aperto non è vietato, in generale. Dentro una scuola sì.Ricky PorteraRe: Buffonata!
l'insegnante è liberissimo di adottare un proprio testo, fatto di dispense gratuite. non lo fanno perché toccherebbe di lavorà..sia maizio lamboRe: Buffonata!
- Scritto da: zio lambo> l'insegnante è liberissimo di adottare un proprio> testo, fatto di dispense gratuite. non lo fanno> perché toccherebbe di lavorà..sia> maiNo, alcuni lo fanno. C'è stato un intervento in passato proprio qua su PI.Sicuramente non sono molti.Ricky Porteraf-o-r-m-a-t-i
nessuno che parla dell'UNICA cosa davvero importante, ovvero dei FORMATI???nessuno che dica che dovrebbe essere imposto l'uso ESCLUSIVO di formati aperti e liberi (no formati proprietari, no brevetti, no licenze, no DRM)???no? nessuno?allora diciamo la verità: è tutta una presa per il XXXXun chainRe: f-o-r-m-a-t-i
- Scritto da: un chain> nessuno che parla dell'UNICA cosa davvero> importante, ovvero dei> FORMATI???> > nessuno che dica che dovrebbe essere imposto> l'uso ESCLUSIVO di formati aperti e liberi (no> formati proprietari, no brevetti, no licenze, no> DRM)???Figurati se i politicanti sanno di cosa si sta parlando.I politici fanno quello che gli dicono di fare le lobby del settore. E quindi l'unico scopo di tutto ciò è avere nuove fonti di guadagni certi e senza rischio per questi ultimi. Tutto il resto è secondario.MacGeekRe: f-o-r-m-a-t-i
Si che ne parlano: <i> il Miur ha pensato ai software che saranno utilizzati per l'acXXXXX ai testi digitali, ovvero "aperti e interoperabili, fruibili con la stessa qualità, cioè, su tutti i supporti elettronici, dai computer ai tablet, in commercio per lasciare libertà di scelta alle famiglie e ai docenti nell'acquisto" </i> che in definitiva è come dire: usate il formato che vi pare, basta che chiunque, anche il possessore del tablet più sfigato che esista in commercio, possa usare l'ebook. Ti dirò che mi aspettavo molto peggio...CiaoFai il login o RegistratiRe: f-o-r-m-a-t-i
- Scritto da: Fai il login o Registrati> Si che ne parlano: <i> il Miur ha pensato> ai software che saranno utilizzati per l'acXXXXX> ai testi digitali, ovvero "aperti e> interoperabili, fruibili con la stessa qualità,> cioè, su tutti i supporti elettronici, dai> computer ai tablet, in commercio per lasciare> libertà di scelta alle famiglie e ai docenti> nell'acquisto" </i> software != formati> che in definitiva è> come dire: usate il formato che vi pare, ovvero non si parla dei formati> Ti dirò che mi aspettavo molto peggio...solo perché peggio di così è abbastanza difficile...un chainA cosa serve lo stato?
La mia non è una domanda fuori tema.E' in topic.Poichè ho già discusso questa riforma in una altro articolo e ho avuto le stesse obiezioni che leggo qui con chi non è propenso a un vero e concreto cambiamento.E ammetto provocatoriamente di pensare che è lo stesso utente.Vorrei chiedere (più a lui che ad altri) a cosa diavolo serve uno Stato secondo lui, se non può fare una riforma scegliendo che lo standard usato per i libri dell'anno 2015/2016 (esempio) debba essere digitale e in formato aperto e libero, ossia vantaggioso per i cittadini?Cortesemente me lo spieghiPS"allego" la discussione e la mia semplice proposta e analisi.http://punto-informatico.it/b.aspx?i=3883581&m=3884094#p3884094PhronesisRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Phronesis> Cortesemente me lo spieghiserve a mantenere (per via legislativa = leggi, giustizia ecc., per via economica = finanza/plusvalenze ecc., per via morale = religioni, patria ecc., e per via oppressiva = polizie, eserciti ecc.) le strutture gerarchiche di dominio e controllo con cui pochissimi opprimono e sfruttano le massetutto quiun chainRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: un chainps: non sono io quello della discussione a cui ti riferisci, ma visto che hai chiesto... ti ho risposto... :-)un chainRe: A cosa serve lo stato?
Immagino che tu non abbia mai avuto bisogno di un dottore, di un'ospedale, di un farmaco, di una scuola. E neppure tu abbia mai usato, che ne so, una strada, un marciapiede. E tante altre cose. Immagino ciò non sia accaduto neanche ai tuoi amici e ai tuoi familiari. Beh, per tua informazione è questo a cui serve uno stato. CiaoFai il login o RegistratiRe: A cosa serve lo stato?
Ciao.Evidentemente la comprensibilità della mia ironia era subordinata al fatto di aver letto gran parte dei commenti agli articoli di PI su questo tema.Ovviamente so cos'è uno Stato o al limite l'avrei cercato su wikipedia.http://it.wikipedia.org/wiki/Stato- Scritto da: Fai il login o Registrati> Immagino che tu non abbia mai avuto bisogno di un> dottore, di un'ospedale, di un farmaco, di una> scuola. E neppure tu abbia mai usato, che ne so,> una strada, un marciapiede. E tante altre cose.> Immagino ciò non sia accaduto neanche ai tuoi> amici e ai tuoi familiari. Beh, per tua> informazione è questo a cui serve uno stato.> CiaoCerto quindi in sostanza, uno Stato come quello italiano che ha adottato come forma di governo quale una Repubblica democratica la cui sovranità appartiene al popolo, cerca o dovrebbe cercare di garantire dei servizi più o meno pubblici come quelli che citi per migliorare il tenore di vita dei cittadini e lo fa mediante leggi.Non trovi anche tu?Chissà cosa ne pensano gli altri.Un utente per esempio mi ha detto che serve a mantenere le strutture gerarchiche di dominio e controllo con cui pochissimi opprimono e sfruttano le masse.Spero no si riferisse a quello Italiano, almeno non in teoria.PhronesisRe: A cosa serve lo stato?
> Vorrei chiedere (più a lui che ad altri) a cosa> diavolo serve uno Stato secondo lui, se non può> fare una riforma scegliendo che lo standard usato> per i libri dell'anno 2015/2016 (esempio) debba> essere digitale No, questo dettaglio è stato deciso poco fa. Il formato è digitale, non analogico.> e in formato aperto e libero,> ossia vantaggioso per i> cittadini?Il formato lo decidono gli editori.Si può cercare di imporre quello aperto, alcuni editori italiani in effetti non hanno protezioni di sorta e non gli costerebbe niente. Ma la vedo dura con gli editori che queste protezione anticopia le adottano già, e per tutti gli ebook. Il risultato di questa lotta è che quei libri esisterebbero solo in formato cartaceo.Ricky PorteraRe: A cosa serve lo stato?
La domanda era un'altra.A cosa serve per te lo Stato?- Scritto da: Ricky > Il formato lo decidono gli editori.Non la legge?PhronesisRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Phronesis> La domanda era un'altra.> A cosa serve per te lo Stato?> > - Scritto da: Ricky > > Il formato lo decidono gli editori.> Non la legge?non sono la stessa cosa? ;-)http://punto-informatico.it/b.aspx?i=3898872&m=3899098#p3899098un chainRe: A cosa serve lo stato?
> La domanda era un'altra.> A cosa serve per te lo Stato?A differenziarci dalle società primitive incontattate che esistono in Amazzonia e nella Papuasia. > > Il formato lo decidono gli editori.> Non la legge?Assolutamente no. Non molti sanno che prima del 2008 il favoloso PDF era un formato proprietario della Adobe.Ora è uno standard ISO, ma non certo perché uno Stato in particolare ha deciso che lo fosse: perché fra tutti quelli esistenti era quello per cui esisteva un lettore gratuito e facile da usare.Ricky PorteraRe: A cosa serve lo stato?
Scusa se mi intrometto. Mi sembra che tu non abbia capito la questione. Pongo la domanda in altri termini: secondo te è giusto che uno stato lasci un'istituzione pubblica come la scuola in balia delle volontà dei privati senza proferire parola? E' giusto che ogni editorie imponga il proprio formato e che questi siano incomunicabili, creando disagi agli utenti finali? Almeno nella scuola i formati dovrebbero essere aperti e interoperabili, se non non ci si capisce più nulla. Uno stato che non fa una legislazione in merito è uno stato che non solo se ne frega del cittadino, ma fa di tutto per assecondare gli interessi dei privati. E' uno scandalo, per esempio, che i programmi di lavagna interatttiva non abbiamo un formato unico standard, perché se io ho diverse lavagne nelle classi devo preparare le stesse lezioni diverse volte in diversi formati e con software diversi, il che non è proprio pensabile. Piuttosto non faccio nulla. E cosa dire della vicenda "registro elettronico"? Lo stato avrebbe potuto fare un bando unico e affidare la gestione di tutto il sistema scolastico italiano ad un'unica piattaforma, risparmiando sicuramente milioni di euro, mentre invece lo stato ha semplicemente detto "dall'anno prossimo ogni scuola dovrà avere il registro elettronico" e poi ogni scuola si è dovuta arrangiare a scegliersi e a pagarsi il servizio, spendendo ovviamente un'enormità in più. Questa è chiaramente ignoranza (si fanno leggi senza sapre nulla di questioni tecniche riguardanti ciò di cui si legifera) e mancanza di una visione (ognuno faccia ciò che crede, non sta a noi dare direttive chiare per il futuro). Per te lo stato è questo?Claudio RossiRe: A cosa serve lo stato?
Uno stato, per i libri delle scuole dell'obbligo, dovrebbe commissionare i libri a chi gli pare, pagare il costo una tantum, e poi stamparseli da soli. Capisco che quando sono di carta c'è tutto un overhead logistico complesso e quindi la cosa può essere lasciata agli editori (anche se, come al solito, poi questi ci speculano troppo).Ma se parliamo di ebook, lasciare royalties agli editori per i libri di testo non ha senso.Si commissiona il libro e poi basta. E neanche tutti gli anni, perché le cose non cambiano certo da un anno all'altro per le materie della scuola dell'obbligo.A quel punto i libri devono essere gratis e in un formato aperto (diciamo l'ePub che è già diffuso).Poi le famiglie si comprano il lettore che vogliono, ormai ce ne sono per tutte le tasche e costano anche meno di 2-3 libri tradizionali quindi non sono una grande spesa per la famiglia.Ma in Italia, ormai, ogni norma è scritta per far fare business lucroso e sicuro a qualche lobby amica, quindi questa cosa non avverrà mai.MacGeekRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: MacGeek> Uno stato, per i libri delle scuole dell'obbligo,> dovrebbe commissionare i libri a chi gli pare,> pagare il costo una tantum, e poi stamparseli da> soli. Capisco che quando sono di carta c'è tutto> un overhead logistico complesso e quindi la cosa> può essere lasciata agli editori (anche se, come> al solito, poi questi ci speculano> troppo).Idealmente potrei concordare.Credo però che una "via di mezzo" per non distruggere dall'oggi al domani un settore del mercato (e una cosa che un governo deve considerare) e/o per l'impossibilità di trovare fondi liberi e aggiungici anche per rendere la tempistica breve, penso che una via di mezzo si possa trovare.Tenendo presente che il progresso e la necessità dei molti dovrebbe prevalere sui pochi.> Ma in Italia, ormai, ogni norma è scritta per far> fare business lucroso e sicuro a qualche lobby> amica, quindi questa cosa non avverrà> mai.Ok.Diciamolo così allora, uno può farsene una ragione o meno.Senza tanti giri di parole.è la parte:"no non ti stanno XXXXXXndo a dosso, piove!"che proprio non reggo.Sarà che sono io che la vedo stranaXDPhronesisRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Phronesis> Idealmente potrei concordare.> Credo però che una "via di mezzo" per non> distruggere dall'oggi al domani un settore del> mercato (e una cosa che un governo deve> considerare) e/o per l'impossibilità di trovare> fondi liberi e aggiungici anche per rendere la> tempistica breve, penso che una via di mezzo si> possa trovare.È un mercato che non ha senso di esistere. O, meglio, non deve essere così lucroso.Stiamo parlando di materie dell'obbligo. Nozioni che sono note da decenni o secoli, sempre le stesse. Se prendo il libro di mio nonno va bene lo stesso (anzi forse erano anche scritti meglio).L'eBook è tecnologia utile per ridurre drasticamente tutta una serie di complessità e costi dei libri di carta (inclusi i costi di zaini extra large). Ma se non si sfruttano questi vantaggi a che pro cambiare? Anzi diventa solo un costo più per un oggetto che prima non andava comprato.MacGeekRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Phronesis> - Scritto da: MacGeek> > Uno stato, per i libri delle scuole> dell'obbligo,> > dovrebbe commissionare i libri a chi gli> pare,> > pagare il costo una tantum, e poi> stamparseli> da> > soli. Capisco che quando sono di carta c'è> tutto> > un overhead logistico complesso e quindi la> cosa> > può essere lasciata agli editori (anche se,> come> > al solito, poi questi ci speculano> > troppo).> > Idealmente potrei concordare.> Credo però che una "via di mezzo" per non> distruggere dall'oggi al domani un settore del> mercato (e una cosa che un governo deve> considerare)Chissenefrega del settore di mercato!Forse lo stato si e' mai preoccupato di tutti i lavoratori che ultimamente hanno perso il lavoro?Quindi perche' bisogna considerare gli editori (che non sono lavoratori ma PARASSITI) in modo privilegiato?E comunque stiamo parlando solo dell'editoria scolastica.Gli editori potranno continuare a pubblicare Dan Brown o Moccia: quelli nessuno glieli tocca.> e/o per l'impossibilità di trovare> fondi liberi e aggiungici anche per rendere la> tempistica breve, penso che una via di mezzo si> possa trovare.Non servono fondi: testi in creative common ci sono gia'.Si puo' partire adottando quelli.> Tenendo presente che il progresso e la necessità> dei molti dovrebbe prevalere sui pochi.Vallo a dire a quei servi che siedono in parlamento!panda rossaRe: A cosa serve lo stato?
> Uno stato, per i libri delle scuole dell'obbligo,> dovrebbe commissionare i libri a chi gli pare,> pagare il costo una tantum, e poi stamparseli da> soli. Non si può fare, almeno non in Italia. La legge dice a) che l'indicazione di un libro di testo è obbligatoria e b) che la competenza ad adottarlo è del docente di ruolo, di concerto col consiglio di istituto.Lo Stato può commissionare <B> un libro </B> di testo per ogni materia. Ma se non piace al singolo docente, non può impedire che ne adotti un altro. :|Incidentalmente, sarei molto curioso di sapere quale autore competente scrive un libro per lo Stato, quando sa che rivolgendosi a un editore può guadagnare di più.> Ma in Italia, ormai, ogni norma è scritta per far> fare business lucroso e sicuro a qualche lobby> amica, quindi questa cosa non avverrà> mai.Quindi la norma che nel 1998 ha liberalizzato le licenze dei negozi (cioè, in pratica, ha abolito la necessità di avere licenze) è un regalo fatto alle lobby?http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/14/Addio_licenze_parte_liberalizzazione_dei_co_0_98031411944.shtmlQuale lobby, esattamente? Quella dei negozianti che avevano acquistato a caro prezzo una licenza appena un paio d'anni prima, o quella di coloro che i soldi per questa licenza non li avevano? :-)Ricky PorteraRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Ricky Portera> > Uno stato, per i libri delle scuole> dell'obbligo,> > dovrebbe commissionare i libri a chi gli> pare,> > pagare il costo una tantum, e poi> stamparseli> da> > soli. > > Non si può fare, almeno non in Italia. La legge> dice a) che l'indicazione di un libro di testo è> obbligatoria e b) che la competenza ad adottarlo> è del docente di ruolo, di concerto col consiglio> di> istituto.La legge diceva anche che i cittadini di RAZZA EBRAICA non potevano svolgere pubblci uffici.La legge 1045 del 16 giugno 1939, TUTTORA IN VIGORE, all'articolo 36 dice che se in una nave ci sono marinai NEGRI, questi devono stare in alloggi separati.Altrove lo chiamano apartheid.Qui da noi e' legge dello stato.Se una legge e' ABERRANTE, la si deve disattendere!> Lo Stato può commissionare <B> un libro> </B> di testo per ogni materia. Ma se non> piace al singolo docente, non può impedire che ne> adotti un altro.> :|> > Incidentalmente, sarei molto curioso di sapere> quale autore competente scrive un libro per lo> Stato, quando sa che rivolgendosi a un editore> può guadagnare di più.Che ragionamento disgustoso!Meriteresti di aver bisogno urgente di un trapianto di organi, e sentirti dire: "chi e' cosi' fesso da donare gli organi quando sa che puo' rivenderli ai ricchi, e i pezzenti che hanno bisogno di un trapianto che crepino!"> > Ma in Italia, ormai, ogni norma è scritta> per> far> > fare business lucroso e sicuro a qualche> lobby> > amica, quindi questa cosa non avverrà> > mai.> > Quindi la norma che nel 1998 ha liberalizzato le> licenze dei negozi (cioè, in pratica, ha abolito> la necessità di avere licenze) è un regalo fatto> alle lobby?No, e' un passo avanti nella democrazia.Quando sara' possibile per chiunque mettersi a fare il taxista a tempo perso con la propria auto, saremo ancora piu' democratici e liberi.> http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/14/A> > Quale lobby, esattamente? Quella dei negozianti> che avevano acquistato a caro prezzo una licenza> appena un paio d'anni prima, o quella di coloro> che i soldi per questa licenza non li avevano?> :-)Il negoziante deve guadagnare con la propria attivita' commerciale e non con le licenze.Se io sono piu' bravo di te a vendere qualcosa, devo essere libero di aprire un negozio accanto al tuo, altro che licenze e distanze minime.panda rossaRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Ricky Portera> > Uno stato, per i libri delle scuole> dell'obbligo,> > dovrebbe commissionare i libri a chi gli> pare,> > pagare il costo una tantum, e poi> stamparseli> da> > soli. > > Non si può fare, almeno non in Italia. La legge> dice a) che l'indicazione di un libro di testo è> obbligatoria e b) che la competenza ad adottarlo> è del docente di ruolo, di concerto col consiglio> di istituto.Beh, la scelta può essere limitata a quei testi commissionati dallo stato. Che problema c'è?E comunque la trovo una legge stupida, si può cambiare. Non vedo perché i bambini di una scuola debbano studiare su alcuni libri e quelli di un'altra scuola su altri. Neanche a dire che la scuola te la puoi scegliere.Tanto vale che i libri siano tutti uguali e selezionati a livello centrale.Stiamo parlando della SCUOLA DELL'OBBLIGO. Le materie sono già scelte a livello centrale e sono uguali per tutti.> Incidentalmente, sarei molto curioso di sapere> quale autore competente scrive un libro per lo> Stato, quando sa che rivolgendosi a un editore> può guadagnare di più.Guarda che 1) gli autori, a meno che non ti chiami Ken Follett o simili, di solito guadagno MOLTO MOLTO poco. Tipo il 4%, quando gli va bene (o una cifra modesta a forfait). Tutto il resto se lo becca l'editore. 2) La cosa presuppone che l'editore abbia un mercato. Me se il mercato lo stato non te lo da, l'editore non ce l'ha.> Quindi la norma che nel 1998 ha liberalizzato le> licenze dei negozi (cioè, in pratica, ha abolito> la necessità di avere licenze) è un regalo fatto> alle lobby?> > http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/14/A> > Quale lobby, esattamente? Quella dei negozianti> che avevano acquistato a caro prezzo una licenza> appena un paio d'anni prima, o quella di coloro> che i soldi per questa licenza non li avevano?> :-)Credo che alcune parti politiche siano ostili ai commercianti (e ad altre categorie). E quelle sono le conseguenze. Oppure dovevano lasciare più spazio a qualche COOP (che hanno sgravi fiscali e quindi poi sono avvantaggiate).MacGeekRe: A cosa serve lo stato?
- Scritto da: Ricky Portera> > Uno stato, per i libri delle scuole> dell'obbligo,> > dovrebbe commissionare i libri a chi gli> pare,> > pagare il costo una tantum, e poi> stamparseli> da> > soli. > > Non si può fare, almeno non in Italia. La legge> dice a) che l'indicazione di un libro di testo è> obbligatoria e b) che la competenza ad adottarlo> è del docente di ruolo, di concerto col consiglio> di> istituto.> Lo Stato può commissionare <B> un libro> </B> di testo per ogni materia. Ma se non> piace al singolo docente, non può impedire che ne> adotti un altro.> :|in quel caso come minimo dovrebbe giustificare ai genitori e alla scuola il perché ha scelto un libro a pagamento invece di quello libero indicato dal ministero.> Incidentalmente, sarei molto curioso di sapere> quale autore competente scrive un libro per lo> Stato, quando sa che rivolgendosi a un editore> può guadagnare di> più.qualche volontario lo si trova sempre, dopotutto si tratta di scrivere il proprio nome sopra libri fruiti da milioni di persone.Oppure lo si commissiona, sai, quella cosa che tu dai soldi a qualcuno per fargli fare un lavoro...Oppure ancora si prende qualche professore della scuola pubblica e lo si mette al lavoro, dopotutto il suo stipendio lo prende già.> Quindi la norma che nel 1998 ha liberalizzato le> licenze dei negozi (cioè, in pratica, ha abolito> la necessità di avere licenze) è un regalo fatto> alle> lobby?> > http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/14/A> > Quale lobby, esattamente? Quella dei negozianti> che avevano acquistato a caro prezzo una licenza> appena un paio d'anni prima, o quella di coloro> che i soldi per questa licenza non li avevano?> :-)ma che c'entra?Quella era una cosa sacrosanta, e ci sono ancora troppi settori chiusi. E i libri scolastici sono uno di quelli da aprire a forza.FunzIl progresso e le lobby
Editori e insegnanti sono lobby molto potenti e molto conservatrici, soprattutto perché sono due professioni che ogni giorno diventano più inutili, grazie al progresso tecnologico.Proprio per questo le resistenze all'innovazione sono fortissime, anche se la norma favorisce in modo spudorato gli editori (riduzione del 30% del tetto, quando i costi si riducono del 90% !!!).Pensiamo però cosa è sucXXXXX per il software: sempre più si diffondono software gratuiti che in molti casi sono decisamente superiori a quelli a pagamento. Per i testi digitali succederà la stessa cosa. Però temo che gli editori si faranno fare una legge per cui nelle scuole si potranno usare solo libri prodotti da loro. E' gente senza vergogna e senza scrupoli, quindi non ci sarebbe da stupirsi. Ricordiamo l'esempio dei giornalisti: se non sei iscritto all'Albo non puoi fare il giornalista. Più lobby di così ...massimo1940Re: Il progresso e le lobby
> Editori e insegnanti sono lobby molto potenti e> molto conservatrici, soprattutto perché sono due> professioni che ogni giorno diventano più> inutili, grazie al progresso> tecnologico.Su quella degli editori, non ho elementi per valutare.Su quella degli insegnanti, francamente, mi pare tu stia vaneggiando. Il 50 % circa sono precari: significa che ogni anno devono ripresentarsi al provveditorato per sapere in quale scuola insegneranno, e se insegneranno. E gli stipendi che prendono sono fra i più bassi d'Europa (per la verità anche le ore che lavorano, ma questo non dipende da loro).Se questa è una lobby, è una lobby di straccioni.> Proprio per questo le resistenze all'innovazione> sono fortissime, anche se la norma favorisce in> modo spudorato gli editori (riduzione del 30% del> tetto, quando i costi si riducono del 90%> !!!).Hai un consuntivo dei costi degli editori di scolastica? Uno schema che mostri quanto viene speso in carta, quanto per la stampa, quanto per il tipografo, quanto per l'impaginatore, quanto per le immagini/fotografie e quanto per l'autore?Perché altrimenti parliamo del nulla.> Pensiamo però cosa è sucXXXXX per il software:> sempre più si diffondono software gratuiti che in> molti casi sono decisamente superiori a quelli a> pagamento. Personalmente non l'ho constatato. A parte per software che fanno cose, diciamo, semplici. Software monofunzione. Dalle suite Office ai programmi di grafica e di fotoritocco, ho visto solo programmi pasticciati e poco fluidi.> Per i testi digitali succederà la> stessa cosa.> > Però temo che gli editori si faranno fare una> legge per cui nelle scuole si potranno usare solo> libri prodotti da loro. Quindi Punto Informatico sarà invaso da centinaia di commenti che vomitano odio su tutto e su tutti. Garantito.Non che ce ne sia bisogno: lo fanno già partendo da notizie basate sul "sembra" e sul "mi pare". > E' gente senza vergogna e> senza scrupoli, quindi non ci sarebbe da> stupirsi. A nessuno piace fallire, guarda un po'. Comunque non garantisci la sopravvivenza di una professione a colpi di decreti, la legge non fa miracoli. Se questa professione davvero un giorno non servirà più, si estinguerà, come molte altre in passato, dal perito calcolatore al calafato passando per lo stenografo. > Ricordiamo l'esempio dei giornalisti:> se non sei iscritto all'Albo non puoi fare il> giornalista. Più lobby di così> ...Non è vero. Lo puoi fare, da praticante, o da precario. Come credi che si diventi giornalisti, in Italia? La scuola di giornalismo sforna solo una parte dei giornalisti.Ricky PorteraRe: Il progresso e le lobby
- Scritto da: Ricky Portera> > Editori e insegnanti sono lobby molto> potenti> e> > molto conservatrici, soprattutto perché sono> due> > professioni che ogni giorno diventano più> > inutili, grazie al progresso> > tecnologico.> > Su quella degli editori, non ho elementi per> valutare.E allora taci e fidati di chi ne ha.> Su quella degli insegnanti, francamente, mi pare> tu stia vaneggiando. Il 50 % circa sono precari:> significa che ogni anno devono ripresentarsi al> provveditorato per sapere in quale scuola> insegneranno, e se insegneranno.Quindi confermi quanto ti avevo gia' detto altrove: non sono loro che scelgono il libro di testo che si troveranno ad adottare.Viene scelto coi soliti sistemi mafiosi che M$ ha esportato in tutto il mondo.Preinstallazione a forza!> E gli stipendi> che prendono sono fra i più bassi d'Europa (per> la verità anche le ore che lavorano, ma questo> non dipende da loro).Gli stipendi non sono un mistero.Chi sceglie di fare l'insegnante sa a che cosa va incontro: stipendi bassi e precariato. Inutile lamentarsi dopo per quello che si sa prima.> Se questa è una lobby, è una lobby di straccioni.La lobby e' quella degli editori.Che si avvale della complicita' di pochi insegnanti di ruolo che impongono determinati libri di testo.> > Proprio per questo le resistenze> all'innovazione> > sono fortissime, anche se la norma favorisce> in> > modo spudorato gli editori (riduzione del> 30%> del> > tetto, quando i costi si riducono del 90%> > !!!).> > Hai un consuntivo dei costi degli editori di> scolastica?Ce l'ho io.Per un libro di testo di costo medio 30 euro, 1 euro di produzione, 50 centesimi vanno all'autore, 50 al distributore, tutto il resto e' grasso che cola.> Uno schema che mostri quanto viene> speso in carta, quanto per la stampa, quanto per> il tipografo, quanto per l'impaginatore, quanto> per le immagini/fotografie e quanto per> l'autore?L'impaginazione la fai UNA VOLTA e il grafico che se ne occupa viene pagato 800 euro al mese come tutti i precari.Carta e stampa incidono per non piu' di 1 euro a volume.> Perché altrimenti parliamo del nulla.I numeri te li ho dati.> > Pensiamo però cosa è sucXXXXX per il> software:> > sempre più si diffondono software gratuiti> che> in> > molti casi sono decisamente superiori a> quelli> a> > pagamento. > > Personalmente non l'ho constatato.Come non hai constatato niente di cio' di cui parli.> A parte per> software che fanno cose, diciamo, semplici.> Software monofunzione.E questo che cosa cambierebbe?Ci sono sistemi operativi gratis.Ci sono software di elaborazione testi gratis.Ci sono software di elaborazione immagini gratis.Ci sono software di elaborazione suoni gratis.Ci sono browser gratis.Che altro vuoi?> Dalle suite Office ai programmi di grafica e di> fotoritocco, ho visto solo programmi pasticciati> e poco fluidi.Qualunque oggetto e' disponibile in versioni di qualita' diverse e costi diversi.Noi pretendiamo quello gratis.Della qualita' non ce ne frega niente. Va bene quella che offre. > > Per i testi digitali succederà la> > stessa cosa.> > > > Però temo che gli editori si faranno fare una> > legge per cui nelle scuole si potranno usare> solo> > libri prodotti da loro. > > Quindi Punto Informatico sarà invaso da centinaia> di commenti che vomitano odio su tutto e su> tutti.No, solo su di te e quelli come te.> Garantito.> Non che ce ne sia bisogno: lo fanno già partendo> da notizie basate sul "sembra" e sul "mi pare".Punto Informatico e' GRATIS, e se devo scegliere tra un "mi pare" gratis e un "e' certo" che costa anche un solo centesimo, gratis tutta la vita!> > E' gente senza vergogna e> > senza scrupoli, quindi non ci sarebbe da> > stupirsi. > > A nessuno piace fallire, guarda un po'.Ma per alcuni e' inevitabile, quindi rassegnati.> Comunque> non garantisci la sopravvivenza di una> professione a colpi di decreti, la legge non fa> miracoli.E allora togliti da davanti e non far perdere tempo alla legge e soldi alle famiglie, che tanto devi fallire.> Se questa professione davvero un giorno> non servirà più, si estinguerà, come molte altre> in passato, dal perito calcolatore al calafato> passando per lo stenografo.Nessuno vi rimpiangera'.> > Ricordiamo l'esempio dei giornalisti:> > se non sei iscritto all'Albo non puoi fare il> > giornalista. Più lobby di così> > ...> > Non è vero. Lo puoi fare, da praticante, o da> precario.Io non ho bisogno di nessun patentino per scrivere.> Come credi che si diventi giornalisti, in Italia?Con la tessera del giusto partito, per cominciare.Oppure con un parente stretto giornalista.> La scuola di giornalismo sforna solo una parte> dei giornalisti.panda rossaRe: Il progresso e le lobby
> E allora taci e fidati di chi ne ha.Sei l'ultimo a cui chiederei una cosa del genere. Sei semplicmente accecato dall'odio e dal fanatsimo. Impossibile ragionare con te.> Quindi confermi quanto ti avevo gia' detto> altrove: non sono loro che scelgono il libro di> testo che si troveranno ad> adottare.Spesso è così, non sempre. Ed è l'ultimo dei problemi della scuola italiana. > Viene scelto coi soliti sistemi mafiosi che M$ ha> esportato in tutto il> mondo.> Preinstallazione a forza!Senza libro di testo, il corso scolastico nemmeno comincia. Fai tu.> > E gli stipendi> > che prendono sono fra i più bassi d'Europa> (per> > la verità anche le ore che lavorano, ma> questo> > non dipende da loro).> > Gli stipendi non sono un mistero.> Chi sceglie di fare l'insegnante sa a che cosa va> incontro: stipendi bassi e precariato. Inutile> lamentarsi dopo per quello che si sa> prima.A chi lo dici.... :-)Ho un amico insegnante precario, e di queste lamentele ne sento spesso. O meglio, sentivo, adesso forse ha capito che da me non riceve conforto.> > Se questa è una lobby, è una lobby di> straccioni.> > La lobby e' quella degli editori.Ah, ecco.> Che si avvale della complicita' di pochi> insegnanti di ruolo che impongono determinati> libri di> testo.Mah, determinati... il mercato è abbastanza vario, ci sono diverse scelte. La concorrenza fra editori esiste, secondo me. > > > Proprio per questo le resistenze> > all'innovazione> > > sono fortissime, anche se la norma> favorisce> > in> > > modo spudorato gli editori (riduzione> del> > 30%> > del> > > tetto, quando i costi si riducono del> 90%> > > !!!).> > > > Hai un consuntivo dei costi degli editori di> > scolastica?> > Ce l'ho io.> Per un libro di testo di costo medio 30 euro, 1> euro di produzione, 50 centesimi vanno> all'autore, 50 al distributore, tutto il resto e'> grasso che> cola.Vanno pagate anche le fotografie, se non sono in PD, l'impaginazione, la carta. Ovviamente un costo connesso è la campagna presso gli insegnanti.Comunque queste cifre sono sparate a casaccio. Voglio una fonte.> > Uno schema che mostri quanto viene> > speso in carta, quanto per la stampa, quanto> per> > il tipografo, quanto per l'impaginatore,> quanto> > per le immagini/fotografie e quanto per> > l'autore?> > L'impaginazione la fai UNA VOLTA e il grafico che> se ne occupa viene pagato 800 euro al mese come> tutti i> precari.> Carta e stampa incidono per non piu' di 1 euro a> volume.Altre cifre sparate a casaccio. > > Perché altrimenti parliamo del nulla.> > I numeri te li ho dati.Uh!> > A parte per> > software che fanno cose, diciamo, semplici.> > Software monofunzione.> > E questo che cosa cambierebbe?> Ci sono sistemi operativi gratis.> Ci sono software di elaborazione testi gratis.> Ci sono software di elaborazione immagini gratis.> Ci sono software di elaborazione suoni gratis.> Ci sono browser gratis.Evidentemente sono più facili da realizzare. Quelli funzionano.> > Dalle suite Office ai programmi di grafica e> di> > fotoritocco, ho visto solo programmi> pasticciati> > e poco fluidi.> > Qualunque oggetto e' disponibile in versioni di> qualita' diverse e costi> diversi.> Noi pretendiamo quello gratis.> Della qualita' non ce ne frega niente. Va bene> quella che> offre.A me no.E credo a molti altri. La Adobe non sarebbe sopravvissuta se la sua suite fosse stata intercambiabile con quelle gratuite. Idem per Sony Vegas, un programma di editing video che non ha un vero corrispettivo nel mondo del free software. > > Quindi Punto Informatico sarà invaso da> centinaia> > di commenti che vomitano odio su tutto e su> > tutti.> > No, solo su di te e quelli come te.Ma magari!Purtroppo si insulta chiunque tenti di far ragionare. E si insultano gli assenti. Io sono impermeabile a queste critiche, altri magari scappano.> > > E' gente senza vergogna e> > > senza scrupoli, quindi non ci sarebbe da> > > stupirsi. > > > > A nessuno piace fallire, guarda un po'.> > Ma per alcuni e' inevitabile, quindi rassegnati.Macché inevitabile. Il progresso segue percorsi tortuosi e imprevedibili. I giornali dicevano che sarebbero finiti con l'avvento della radio (cioè del giornale radio). Poi con l'avvento della televisione. Poi col televideo. E adesso con internet.E sempre lì stanno, certo sono di meno, ma ci sono ancora. > > Comunque> > non garantisci la sopravvivenza di una> > professione a colpi di decreti, la legge non> fa> > miracoli.> > E allora togliti da davanti e non far perdere> tempo alla legge e soldi alle famiglie, che tanto> devi> fallire.Non sono mica io. È la lobby cattiva. :-D"Lobby", la parola magica per giustificare tutti i propri fallimenti personali.> > Se questa professione davvero un giorno> > non servirà più, si estinguerà, come molte> altre> > in passato, dal perito calcolatore al> calafato> > passando per lo stenografo.> > Nessuno vi rimpiangera'.Non sono un editore.E ti ripeto, ti estinguerai prima tu, per morte naturale, che gli editori. Perché sostituirli con altro è impensabile, ora come ora. > > Come credi che si diventi giornalisti, in> Italia?> > Con la tessera del giusto partito, per cominciare.> Oppure con un parente stretto giornalista.No, basta essere presi come praticante presso un giornale/settimanale/mensile e scrivere articoli. Dopo due anni si ha già il diritto di entrare nell'elenco pubblicisti. Poi si può scegliere di cercare di entrare nei professionisti, ma non è indispensabile: un pubblicista è già dentro l'ordine.Ricky PorteraRe: Il progresso e le lobby
Le tue osservazioni mi sembrano un po' strane. E' ovvio che i precari non contano nulla, però quelli che sono nel sistema contano molto. E in più hanno facile presa sui ragazzi e sui genitori: in Italia come sai le leggi non sono fatte col buon senso ma per accontentare chi strilla di più.Quanto a conoscere i fatti: io ho fatto il professore a contratto per parecchi anni, ma non ho più fatto domanda di rinnovo e ho lasciato per motivi etici: mi vergognavo dei professori di ruolo, del loro comportamento verso i ragazzi e della loro scarsa attitudine a lavorare. Io vengo dall'industria dove un contratto è ancora una cosa seria, anche se pagato poco.Quanto ai libri ho una discreta conoscenza dei costi: dato che l'autore prende una percentuale ridicola, se anche il costo di struttura è elevato i costi di distribuzione sono molto alti, soprattutto per gli invenduti. Quindi togliere solo il 30% significa foraggiare alla grande una struttura che non serve più.Quanto al software gratuito vedo che sei poco pratico. Vero che Office è decisamente migliore di Open-Office, ma cosa mi dici di Apache, Mysql, PHP, Java, Javascript. E tutti gli antivirus gratis, che sono decisamente preferibili ai pachidermi a pagamento? E gli equivalenti di Zip e di PDP?Quanto alla grafica e al fotoritocco penso che tu abbia solo voglia di buttare via i soldi: la maggior parte dei software sono gratis e vanno benissimo per un utilizzo medio. Non vedo ragione di usare Photoshop se non fai il grafico di professione (e molti professionisti usano Gimp).Se vuoi farti una cultura guarda www.programmifree.com , ne hai bisogno.Ovviamente se sei nell'editoria si capiscono di più i motivi dei tuoi strani punti di vista..massimoRe: Il progresso e le lobby
> Le tue osservazioni mi sembrano un po' strane. E'> ovvio che i precari non contano nulla, però> quelli che sono nel sistema contano molto. Sono anche d'accordo. Il fatto che però la percentuale fra i due è circa del 50 % ha il suo peso, lo ammetterai.> E in> più hanno facile presa sui ragazzi e sui> genitori: in Italia come sai le leggi non sono> fatte col buon senso ma per accontentare chi> strilla di> più.Anche i giovani studenti, a quanto ho visto in tv, strillano mica male. In genere per i rincari non giustificati.E infatti un ministro (mi pare la Moratti) ha imposto il congelamento del prezzo per tre anni consecutivi.> Quanto a conoscere i fatti: io ho fatto il> professore a contratto per parecchi anni, ma non> ho più fatto domanda di rinnovo e ho lasciato per> motivi etici: mi vergognavo dei professori di> ruolo, del loro comportamento verso i ragazzi e> della loro scarsa attitudine a lavorare. È un vecchio problema, che ho vissuto come studente anni fa. Gli stipendi si potrebbero anche innalzare/differenziare in base al merito, come già avviene in Francia, ma quando ci hanno provato in Italia si sono levati i forconi. C'era il ministro Tullio De Mauro.Con questa mentalità dove si può arrivare?> Quanto ai libri ho una discreta conoscenza dei> costi: dato che l'autore prende una percentuale> ridicola, se anche il costo di struttura è> elevato i costi di distribuzione sono molto alti,> soprattutto per gli invenduti. Quindi togliere> solo il 30% significa foraggiare alla grande una> struttura che non serve> più.Può darsi che in futuro la percentuale aumenti, é solo il primo passo. Qui stiamo parlando di una transizione: i libri di fatto saranno disponibili per chissà quanti anni nel doppio formato, perché o gli insegnanti non li possono vedere in formato elettronico, o i genitori non vogliono acquistare tavolette e simili.Conosco i miei polli, vedrai che andrà così.> Quanto al software gratuito vedo che sei poco> pratico. Vero che Office è decisamente migliore> di Open-Office, ma cosa mi dici di Apache, Mysql,> PHP, Java, Javascript. Io parlo di applicativi. Gli altri nemmeno so bene a cosa servono. > E tutti gli antivirus> gratis, che sono decisamente preferibili ai> pachidermi a pagamento? Software monofunzione, come dicevo.Ho appena installato un programma che cerca i file ed è più veloce di quello fornito con Windows, che infatti ho disinstallato.> E gli equivalenti di Zip> e di PDP?Zip non è mai stato a pagamento, da che ricordo. Chi faceva software basati sulla sua tecnologia pagava la licenza.> Quanto alla grafica e al fotoritocco> penso che tu abbia solo voglia di buttare via i> soldi: Per la verità, è un dettaglio che non ho esplicitato, li ho scaricati e craccati. :-DMa che non si sappia in giro. (win)> la maggior parte dei software sono gratis> e vanno benissimo per un utilizzo medio. E a me non vanno bene, abbi pazienza. Troppo imprevedibili, troppo poco intuitivi.> Non vedo> ragione di usare Photoshop se non fai il grafico> di professione (e molti professionisti usano> Gimp).Per hobby.E conosco altri che sono passati da Gimp a Photoshop.> Se vuoi farti una cultura guarda> www.programmifree.com , ne hai> bisogno.> Ovviamente se sei nell'editoria si capiscono di> più i motivi dei tuoi strani punti di> vista..No, ho lavorato anche in quel campo ma molti anni fa, e poi l'editoria era un settore collaterale, non primario.Ricky PorteraRe: Il progresso e le lobby
Sono un insegnante e confermo molte cose fra quelle già scritte. Pur non ritenendo il corpo docente una lobby, ritengo che sia una categoria estremamente impermeabile al cambiamento e all'innovazione, semplicemente perché negli impieghi statali non c'è abbastanza competizione e stimolo a lavorare bene. Ci vogliono leggi che costringano gli insegnanti ad adeguarsi ai tempi, perché da soli non cambieremo mai. La maggior parte dei docenti (purtroppo anche quelli giovani) non hanno nessuna intenzione di imparare ad usare un computer e, anzi, si vanta di vivere 50 anni indietro rispetto al resto del mondo.Per quanto riguarda i software gratis esistono moltissimi esempi di programmi fatti meglio delle controparti a pagamento. (LibreOffice, GIMP, calibre, MuseScore, Firefox ecc...). La solita proverbiale pigrizia e ignoranza dei docenti impedisce alle scuole di risparmiare migliaia di euro spesi in licenze Microsoft, inutili e costose. A questo si aggiunga la cupidigia di chi produce hardware per le scuole. Chi fornisce le LIM obbliga per contratto la scuola ad usare il loro software, ovviamente con formati di file proprietari. Risultato: se io ho lavagne di marche diverse nelle varie classi devo lavorare il triplo per preparare tre volte la stessa lezione in tre formati diversi con tre software diversi. Ma tanto il problema non si pone perché questi software li usa lo 0,00000001% dei docenti italiani.Nell'articolo leggo di dubbi riguardo a chi dovrà pagare i tablet e la formazione per gli insegnanti. Io avrei le risposte: 1) i tablet devono essere a carico delle famiglie (ormai ne esistono anche a basso costo) e ciò sarebbe fattibilissimo se gli editori la smettessero di farmi pagare un ebook solo due euro in meno rispetto al libro di carta. 2) La formazione dei docenti deve essere a carico dei docenti stessi. Lo dico perché so che i docenti non hanno bisogno di una formazione specifica su un software particolare, ma di una primissima alfabetizzazione alla tecnologia, e secondo me non è giusto che lo stato debba colmare un gap dovuto alla resistenza stessa che gli insegnanti hanno avuto negli ultimi 30 anni. Quando lavori per una ditta al limite l'azienda ti forma sui software specifici professionali, non ti insegna ad accendere un pc e a mandare una mail, questi devono essere prerequisiti, e chi non sa fare certe cose si rimbocchi le maniche e impari oppure cambi mestiere e vada a fare lo spazzino.Per finire mi fanno un po' ridere i tetti di spesa ridotti del 30%. Andatevi a fare un giro su Scuolabook e vedrete che la differenza di prezzo fra un libro cartaceo e la controparte elettronica non arriva nemmeno al 10%.Claudio RossiRe: Il progresso e le lobby
> Sono un insegnante e confermo molte cose fra> quelle già scritte. Pur non ritenendo il corpo> docente una lobby, ritengo che sia una categoria> estremamente impermeabile al cambiamento e> all'innovazione, semplicemente perché negli> impieghi statali non c'è abbastanza competizione> e stimolo a lavorare bene. Eh sì... Non a caso è il sogno bagnato di molti neolaureati e neodiplomati senza pretese. Stipendio basso, ma posto di lavoro blindato e nessuna richiesta di aggiornamento particolare.> Ci vogliono leggi che> costringano gli insegnanti ad adeguarsi ai tempi,> perché da soli non cambieremo mai. Ho ricordato la proposta della possibilità dell'avanzamento di carriera per gli insegnanti dopo concorso. Hanno accusato il ministro De Mauro di voler fare i quiz alla Gerry Scotti per i docenti di ruolo, figurati. :-)Di ministri abbastanza forti da opporsi ai dipendenti pubblici non ce ne saranno mai, in Italia. > Per quanto riguarda i software gratis esistono> moltissimi esempi di programmi fatti meglio delle> controparti a pagamento. (LibreOffice, GIMP,> calibre, MuseScore, Firefox ecc...). Libreoffice e GIMP tienteli tu, grazie. Se ti piacciono, padronissimo di dirlo e di usarli, io li trovo ingestibili e imprevedibili.Firefox non ha corrispettivi a pagamento: persino IE della Microsoft è gratis.Musescore e Calibre non so a che servano, evidentemente non ne ho mai avuto bisogno. :-)> La solita> proverbiale pigrizia e ignoranza dei docenti> impedisce alle scuole di risparmiare migliaia di> euro spesi in licenze Microsoft, inutili e> costose. Le scuole installano prodotti Microsoft ma non su consiglio dei docenti. Ci sono precise procedure.> A questo si aggiunga la cupidigia di chi> produce hardware per le scuole. Chi fornisce le> LIM obbliga per contratto la scuola ad usare il> loro software, ovviamente con formati di file> proprietari. Risultato: se io ho lavagne di> marche diverse nelle varie classi devo lavorare> il triplo per preparare tre volte la stessa> lezione in tre formati diversi con tre software> diversi. Ma tanto il problema non si pone perché> questi software li usa lo 0,00000001% dei docenti> italiani.Interessante retroscena sulle LIM. (rotfl)Consiglio: torna alla lavagna di ardesia. Nessun preside ha il potere di opporsi a questa tua scelta.> Per finire mi fanno un po' ridere i tetti di> spesa ridotti del 30%. Andatevi a fare un giro su> Scuolabook e vedrete che la differenza di prezzo> fra un libro cartaceo e la controparte> elettronica non arriva nemmeno al> 10%.Gli ebook non hanno il problema dei resi e non hanno il costo della carta e dell'inchiostro. La riduzione del 30 % è più che giustificata.In generale, il prezzo di un libro cartaceo e del corrispondente in formato ebook in Italia è falsato alla fonte da due aliquote IVA diverse. E credo anche da incentivi all'editoria che considerano solo quella su carta.Ricky PorteraScuola digitale ai nastri di partenza
Scuola digitale ai nastri di partenza[img]http://media.outsideonline.com/images/slow-athlete-snail_fe.jpg[/img]ScuolatoEcco cosa servono
Ora capisco a cosa servono le tavolette a scuola fornite agli studenti. A filmare i ragazzi mentre tormentano un loro compagno di classe ritardato. È sucXXXXX a Mele, in provincia di Genova, uno dei pochissimi comuni in tutta Italia che li concede in comodato d'uso:http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/10/29/news/picchiano_disabile_e_lo_filmano_il_preside_li_denuncia-69706771/?ref=HREC1-6La pena del contrappasso per questi ragazzacci: girare un video-documentario sul bullismo. È tutto vero. (rotfl)Ricky PorteraRe: Ecco cosa servono
- Scritto da: Ricky Portera> Ora capisco a cosa servono le tavolette a scuola> fornite agli studenti. A filmare i ragazzi mentre> tormentano un loro compagno di classe ritardato.> È sucXXXXX a Mele, in provincia di Genova,> uno dei pochissimi comuni in tutta Italia che li> concede in comodato d'uso:> http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/10/29/new> La pena del contrappasso per questi ragazzacci:> girare un video-documentario sul bullismo. È> tutto vero.> (rotfl)Era meglio quando queste cose si facevano senza filmarle vero ?kraneRe: Ecco cosa servono
> > Ora capisco a cosa servono le tavolette a> scuola> > fornite agli studenti. A filmare i ragazzi> mentre> > tormentano un loro compagno di classe> ritardato.> > È sucXXXXX a Mele, in provincia di> Genova,> > uno dei pochissimi comuni in tutta Italia> che> li> > concede in comodato d'uso:> > >> http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/10/29/new> > > La pena del contrappasso per questi> ragazzacci:> > girare un video-documentario sul bullismo.> È> > tutto vero.> > (rotfl)> > Era meglio quando queste cose si facevano senza> filmarle vero> ?Non era né peggio, né meglio.Semplicemente dare in mano questi strumenti a ragazzi dà l'ispirazione per fare queste bravate che, diversamente, non verrebbero fatte, o comunque non in quella forma. Prova a portare a scopo illustrativo un taser in una scuola media, spiegando per filo e per segno i suoi scopi e i suoi effetti, poi lascialo incustodito sulla cattedra ed esci. E conta i minuti prima che qualcuno lo usi su un suo compagno, o compagna. :)Ma con tutti i modelli di tavolette per i ragazzi, dovevano dare loro in comodato d'uso proprio quello con la videocamera? La fuga del buon senso.Ricky PorteraRe: Ecco cosa servono
- Scritto da: Ricky Portera> Non era né peggio, né meglio.> Semplicemente dare in mano questi strumenti a> ragazzi dà l'ispirazione per fare queste bravate> che, diversamente, non verrebbero fatte, o> comunque non in quella forma.HAHAHAHAHAHAHAHAHANon sei mai stato ragazzo o andavi in una scuola di emo ante litteram ?Queste cose si fanno da sempre, solo che non si filmavano cosi' facilmente.> Prova a portare a scopo illustrativo un taser in> una scuola media, spiegando per filo e per segno> i suoi scopi e i suoi effetti, poi lascialo> incustodito sulla cattedra ed esci. E conta i> minuti prima che qualcuno lo usi su un suo> compagno, o compagna.> :)Guarda che non c'e' nessun bisogno di portarne uno, alle superiori se ne e' arrivato un compagnucco con un taser del fratello buttafuori.> Ma con tutti i modelli di tavolette per i> ragazzi, dovevano dare loro in comodato d'uso> proprio quello con la videocamera? La fuga del> buon senso.Si il tuo...Sei ridicolo e fai la figura di quello che si puo' fare ma basta che non si veda.kraneGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 30 set 2013Ti potrebbe interessare