Non ci sono dubbi, UniCredit è fondamentalmente contraria a tutte le criptovalute e agli investimenti crypto. Lo ha espresso chiaramente in un tweet dall’account ufficiale del gruppo. In sostanza, non solo chi vorrebbe fare trading crypto dovrebbe cambiare banca, ma anche chi effettua bonifici sulle piattaforme di social trading crypto. Infatti, ha specificato che l’istituto di credito non introdurrà mai forme di investimento per quel settore, scoraggiando anche versamenti che ritiene non sicuri verso altre piattaforme. Una posizione chiara e allo stesso tempo dura che non lascia spazio a dubbi. Sotto attacco quindi Bitcoin ed Ethereum insieme a molte altre criptovalute.
UniCredit: criptovalute vietate per le attuali policy di Gruppo
Il tweet, oggetto delle importanti polemiche che si sono sollevate in questi giorni, nasce da una critica che un utente ha esposto al servizio clienti di UniCredit. In pratica, durante una chat tra l’utente e l’assistenza, in merito alla possibilità di effettuare bonifici nello specifico su FXT e top-Up su crypto.com, ecco la risposta:
Ti sconsiglio di effettuare pagamenti di questo genere con il nostro conto perché non rispecchiano le policy della banca e questo potrebbe portare a delle segnalazioni e anche alla chiusura del conto.
Alla richiesta dell’utente di indicare la sezione della relativa policy citata, ovviamente il consulente ha risposto in maniera molto vaga e poco precisa:
Non è un qualcosa indicato nel contratto, ma una policy di UniCredit sulla gestione di determinati pagamenti che al momento non sono visti come pagamenti sicuri.
A questo screenshot della conversazione pubblicato da un utente su Twitter sono nate diverse perplessità in merito. Singolare la risposta di UniCredit a una domanda diretta twittata da un utente che chiedeva una conferma ufficiale dal gruppo:
Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.
Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.
— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 7, 2022
Una posizione alquanto singolare che evidenzia una certa presunzione nei confronti delle criptovalute da parte di UniCredit. Anche perché ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate ha da poco chiarito quando e in quali situazioni si devono pagare le tasse se si possiedono delle criptovalute. Infine, segnalare che i pagamenti non sono sicuri è alquanto contraddittorio dato che è la banca stessa ad amministrarli! E poi, perché mai versare denaro nelle più importanti piattaforme di social trading dovrebbe essere rischioso?