Riproponendo un’idea già accarezzata all’epoca della guerra tra Blu-ray e HD DVD, Universal Studios Home Entertainment ha annunciato l’introduzione di un disco ottico capace di contenere lo stesso film sia in versione Blu-ray che DVD.
Il disco ibrido di Universal, soprannominato flipper disc , ha due facce: una contenente due layer Blu-ray , per una capacità complessiva di 50 GB, e una contenente due layer DVD , per una capacità di circa 9 GB. Ciascun lato del disco contiene la versione integrale dello stesso film più eventuali contenuti bonus.
I flipper disc sono stati concepiti soprattutto per coloro che, pur non disponendo di un lettore a laser blu, ne hanno in programma l’acquisto, e desiderano poter disporre già ora di una versione hi-def dei propri film. Questa opzione potrebbe anche venire incontro a chi, pur disponendo di un lettore a laser blu, desidera poter riprodurre i propri film anche su computer dotati di drive DVD (ad esempio, su un portatile quando si è in viaggio).
L’adozione di un media ibrido BD/DVD era già stata annunciata un anno fa da PonyCanyon , una sussidiaria dell’emittente nipponica Fuji TV: l’azienda giapponese avrebbe dovuto lanciare i nuovi media double-face nel corso del 2009, ma non è noto se ciò sia effettivamente avvenuto. Ciò che si sa è che tali dischi sono tuttora pubblicizzati sul sito del loro produttore, Infinity Storage Media, e che rispetto a quelli adottati da Universal inglobano un solo layer Blu-ray.
A tal proposito va ricordato che i dischi Blu-ray ibridi sono stati formalizzati da Blu-ray Disc Association nella specifica Blu-ray Disc Hybrid Format , e fanno dunque ufficialmente parte dello standard di Sony.
L’idea di sposare sullo stesso media contenuti DVD e contenuti Blu-ray risale a prima della commercializzazione dei player HD, e annovera tra i suoi pionieri Toshiba e JVC : la prima, nel 2004, svelò la tecnologia DVD TWIN , che sposava il DVD con l’ormai defunto formato HD DVD; la seconda, all’inizio del 2005, mostrò il primo disco BD ibrido.
Sebbene i supporti BD/DVD siano concettualmente simili ai mai nati HD DVD/DVD, i loro costi di produzione sono potenzialmente più elevati , questo a causa delle maggiori differenze tecniche che sussistono tra DVD e Blu-ray. Universal non ha ancora comunicato il prezzo dei suoi flipper disc, ma certamente questo sarà più elevato rispetto a quello dei media a singolo formato.
I primi film distribuiti su media ibridi verranno commercializzati da Universal il prossimo 19 gennaio , e consisteranno nella trilogia composta da The Bourne Identity , The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum . A contorno vi saranno diversi contenuti extra, quali animazioni 3D, interviste, approfondimenti, giochi, video musicali e contenuti picture in picture. Al momento non è dato sapere se questi media verranno introdotti anche sul mercato italiano.
Alessandro Del Rosso
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Io mi chiedo una cosa...
... perchè si è voluto obbligare i professionisti ad avere una mail certificata! Doveva rimanere una decisione lasciata al singolo professionista, eventualmente la si poteva associare ad alcune facilitazioni di ordine burocratico, ma certo mai imporre in questo modo!Io personalmente una mail del genere con i rischi ad essa connessi non la vorrei mai, come anche la firma digitale... vantaggi pochini e rischi immensi, ti potresti ritrovare anche con la casa ipotecata... ma stiamo scherzando?Enjoy with UsRe: Io mi chiedo una cosa...
> ... perchè si è voluto obbligare i professionisti> ad avere una mail certificata! Doveva rimanere> una decisione lasciata al singolo professionista,> eventualmente la si poteva associare ad alcune> facilitazioni di ordine burocratico, ma certo mai> imporre in questo modo!Su questo concordo> Io personalmente una mail del genere con i rischi> ad essa connessi non la vorrei mai, come anche la> firma digitale... vantaggi pochini e rischi> immensi, ti potresti ritrovare anche con la casa> ipotecata... ma stiamo scherzando?Qui invece no! cioè? puoi farmi un esempio?bubuRe: Io mi chiedo una cosa...
- Scritto da: Enjoy with Us> ... perchè si è voluto obbligare i professionisti> ad avere una mail certificata! Doveva rimanere> una decisione lasciata al singolo professionista,> eventualmente la si poteva associare ad alcune> facilitazioni di ordine burocratico, ma certo mai> imporre in questoetcsi è fatto anche per semplificazione nell'attività della pubblica amministrazione e nei rapporti tra privati e PA.ciropizzaQuesta PEC ci porta indietro?
Dopo anni di prove e ricerche sono riuscito a selezionare un servizio antispam che mi piace e funziona bene (Postini).Ora devo ripartire alla ricerca di provider PEC per questa nuova casella aggiuntiva (perché le vecchie saranno ancora le più usate) potendo scegliere solo fra pochi fornitori.Per cosa poi? Non bastava dare direttamente i soldi a Poste Italiane e ACI senza complicare la vita a tutti gli italiani?Teo_Pec=posta irregolare
Ogni tanto, ogni spesso, qualcuno decide di reinventare la ruota.fino a qui non esistono problemi ma cominciano a sorgerne quando reinventando la ruota ed ignorando sia come e' fatta la strada che la "vecchia" ruota si decida di imporla come LA VERITA'.Gli azzecca garbugli nostrani hanno fatto una scoperta sorprendente: la posta elettronica puo' non arrivare!Per questo motivo, migliorare un servizio che nella versione basica, gratuita, da pischiello di 13 anni come puo essere hotmail.com o libero.it, al confronto della adorata e venerata raccomandata con ricevuta e' gia' pressoche' infallibile. Figuriamoci nelle versioni professionali!Gli adoratori del pezzo di carta ignoranti sul come funziona internet hanno cosi' partorito il mostro: la PEC.Come funziona la PEC:1) Visto che i politici e legulei hanno danari e vogliono favorire le grandi societa e declassare i server interni delle PMI il servizio può essere erogato esclusivamente dai gestori con capitale sociale interamente versato non inferiore a un milione di euro e accreditati dallo stato.Di fatto si crea un monopolio statale.2)Al momento dell'invio di una mail PEC il gestore PEC del mittente si occuperà di inviare al mittente una ricevuta che costituirà valore legale dell'avvenuta trasmissione.Come per dire che se il nostro eudora non consegna la posta noi non ce ne accogiamo? OPS! e' una cosa che tutti i server di posta fanno gia dalla preistoria! Solo che in genere non viene mostrato l'ovvieta' dell'invio corretto ma solo del caso contrario.... Qundi la pec NON fa nulla di nuovo!3) In egual modo il gestore del destinatario, dopo aver depositato il messaggio PEC nella casella del destinatario, fornirà al mittente una ricevuta di avvenuta consegna, con l'indicazione del momento temporale nel quale tale consegna è avvenutaTradotto in italiano: abbiamo gia prodotto 2 ricevute che ci ingombrano ma il destinatario non ha ricevuto ancora alcunche'.e' stata solo resa disponibile in una casella, magari inacessibile, la nostra posta. In pratica gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto transito ma non della consegna.4) In caso di smarrimento di una delle ricevute presenti nel sistema PEC è possibile disporre, presso i gestori del servizio, di una traccia informatica avente lo stesso valore legale in termini di invio e ricezione, per un periodo di trenta mesi...Cosi' se ci siamo liberati da migliaia di ricevite sostanzialmente inutili, cancellando anche quella che ci serviva, se non abbiamo a che fare con i biblici tempi dell'amministrazione italiana rischiamo di avere un backup di qualcosa di inutile: la conferma di aver mandato un qualcosa.5) siccome e' un'invenzione fuori standard se il destinatario non possiede una PEC e' verificabile solo l'invio sul primo server come se fosse una mail normale. Ovviamente al mondo non interessa la PEC.6)qualora il personal computer del ricevente abbia un problema non verrà notificato nulla in proposito a chi spedisce né tanto meno al server del provider per il quale la PEC sarà considerata come regolarmente recapitata.7) e' verificabile solo l'allegato al messaggio8) manca la corrispondenza fra email>persona inviante9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non COSAA questo punto l'unico vantaggio e' che il mittente, ops, la casella e' in un elenco certificato dallo stato e che il messaggio ha valore legale perche' il certificatore, che perende i soldi, ha cosi' deciso e legiferato.Si noti che come accade per la cosegna di alcuni atti giudiziari cartacei, indipendetemente che siano stati ricevuti dalla PERSONA o rimangano nell'ufficio postale vengono dati per ricevuti. Infatti una volta che sono ricevuti dal provider, ovvero dal postino, che gestisce l'address, che il destinatario abbia ricevuto o meno la mail.... Sostanzialmente si reitera cio' che i legislatori sono abituati a vedere nel mondo delle poste, ambito ben piu' fallace. Ma forse interessa solo di POTER DIRE a termini di legge che la posta e' ricevuta e non che sia arrivata veramente alla persona, cosa digitalmente facile da ottenersi. Si vuole portare l'orrore della carta sul digitatale che non ne soffriva.Come si fanno le cose per bene?a) si leggono le regole di internet, le RFC, che dicono con il documento RFC 3798, come si fa.b) si usa un normale programma di posta, anche gratuito, come thundebird.c)si compra un certificato da una Certification Authority, per uso personale e' gratuito.un certificato S/MIME:1)certifica l'intero contenuto del messaggio che si invia,2)consente di inviare comunicazioni a qualunque tipo di indirizzo e-mail,3)è interoperabile con qualunque sistema,4)è valido in tutto il mondo,5)permette la protezione del contenuto del messaggio grazie alla crittografia6)certifica la ricezione sul dispositivo del destinatario.7) puo' usare qulsiasi gestore di mailL'unica cosa che manca e' la certificazione dell'invio, basterebbe registrare l'ack del provider di posta, cosa che non e' importante quando si puo' avere una avvenuta ricezione sicura. Un bel vecchio pc basterebbe per fornire l'elenco a livello nazionale di corrispondeza chiave pubblica<>persona fisica.Dopo aver visto che la PEC e' sostanzialmente inutile possiamo esaminare un'altra stranezza: il comportamento dell'inventore per far vivere lo zombie.in caso di societa' neocostiduende lo stato, d'ufficio, assegna una PEC se non ne viene comunicata una "le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese": un bel modo per aumentare la base d'installato di un nuovo pseudostandard, farlo dall'alto.e' stato istituito un Bando di Gara per la concessione del servizio di Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino (CEC-PAC). Insomma per aumentare gli utilizzatori e' stata prevista la sorellina minore, una versione castrata, "esclusivamente alle comunicazioni tra PA e cittadino, e viceversa", giusto per complicare la cosa ed incrementare il numero degli utilizzatori improvvisamente a 60milioni. La gente che legifera forse dimentica che l'ADSL fa fatica ad arrivare persino in provincia di Milano.Infine non contenti di aver inventato una cosa intutile, stramba, fuori dalle regole, dispendiosa e averla resa obbligatoria, salvo tornare parzialmente sui propri passi, esiste un comitato tecnico, forse piu' giustamente UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici), che sta girando il mondo per spingere l'adozione della tamarrata nelle RFC. Gia', dopo aver speso milioni di euro... vorrete mica che si smatelli tutto perche' un tedesco o inglese qualsiasi ci dia dei matti?http://www.allarovescia.blogspot.com/claudioRe: Pec=posta irregolare
- Scritto da: claudio> Ogni tanto, ogni spesso, qualcuno decide di> reinventare la ruota.D'accordo su tutto tranne che> un certificato S/MIME:> [...]> 6) certifica la ricezione sul dispositivo del destinatario.Non vedo come un certificato s/mime possa certificare la consegna.3Jane Marie-France Tessier-AshpoolRe: Pec=posta irregolare
ora, la PEC è una cosa obbrobriosa per come è stata fatta, ma: > 2)Al momento dell'invio di una mail PEC il> gestore PEC del mittente si occuperà di inviare> al mittente una ricevuta che costituirà valore> legale dell'avvenuta> trasmissione.> Come per dire che se il nostro eudora non> consegna la posta noi non ce ne accogiamo? OPS!> e' una cosa che tutti i server di posta fanno gia> dalla preistoria! Solo che in genere non viene> mostrato l'ovvieta' dell'invio corretto ma solo> del caso contrario.... Qundi la pec NON fa nulla di> nuovo!con il tuo eudora puoi dimostrare di aver inviato la mail? non è il fatto di accorgersene, quanto di poterlo dimostrare.> 3) In egual modo il gestore del destinatario,> dopo aver depositato il messaggio PEC nella> casella del destinatario, fornirà al mittente una> ricevuta di avvenuta consegna, con l'indicazione> del momento temporale nel quale tale consegna è> avvenuta> Tradotto in italiano: abbiamo gia prodotto 2> ricevute che ci ingombrano ma il destinatario non> ha ricevuto ancora> alcunche'.il "ci ingombrano" non lo capisco.> e' stata solo resa disponibile in una casella,> magari inacessibile, la nostra posta. In pratica> gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto> transito ma non della> consegna.da quello che ho capito io, certificando il "transito", il gestore del destinatario, afferma di aver ricevuto la mail certificata dal gestore del mittente e di averla quindi "consegnata" alla casella PEC del destinatario. Come succede, mi pare tu lo dica, per le raccomandate.> 4) In caso di smarrimento di una delle ricevute> presenti nel sistema PEC è possibile disporre,> presso i gestori del servizio, di una traccia> informatica avente lo stesso valore legale in> termini di invio e ricezione, per un periodo di> trenta mesi...> Cosi' se ci siamo liberati da migliaia di> ricevite sostanzialmente inutili, cancellando> anche quella che ci serviva, se non abbiamo a che> fare con i biblici tempi dell'amministrazione> italiana rischiamo di avere un backup di qualcosa> di inutile: la conferma di aver mandato un> qualcosa.non la conferma, ma la possibilità di dimostrarlo. cosa, imho, assolutamente non inutile.> 6)qualora il personal computer del ricevente> abbia un problema non verrà notificato nulla in> proposito a chi spedisce né tanto meno al server> del provider per il quale la PEC sarà considerata> come regolarmente recapitata.se tu, appena dopo che il postino ti ha consegnato la raccomandata, cadi, ti rompi la testa e vai in ospedale, al mittente risulta che la raccomandata sia stata consegnata. Sia chiaro, questo ha implicazioni non da poco, anzi, mi auspico che ai possessori di PEC venga data la possibilità di essere avvisati se si riceve qualcosa sulla propria casella (sms, email alla casella "normale", ...), ma questo non vuol dire che il sistema debba controllare l'avvenuta lettura, cosa che, fra l'altro, non avviene per la raccomandata.> 7) e' verificabile solo l'allegato al messaggioti spieghi meglio?> 8) manca la corrispondenza fra email>persona> invianteil gestore della casella PEC è tenuto (vedi anche articolo di oggi) a identificare colui a cui "consegna" le credenziali di acXXXXX. Ne consegue che solo colui che ha tali credenziali, dovrebbe essere in grado di inviare quella mail. faccio inoltre notare che all'ufficio postale, quando invio una raccomandata, nessuno mi chiede un documento.> 9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non COSAcosa che non succede per la raccomandata normale, che sarebbe auspicabile implementare, ma ripeto, non succede nemmeno con la raccomandata cartacea.> Ma forse interessa solo di POTER DIRE a termini di legge che la posta e'> ricevuta e non che sia arrivata veramente alla> persona, cosa digitalmente facile da ottenersi.esatto, interessa solo di poter dire che la posta è stata ricevuta.il poter dire *cosa* viene spedito è più complicato di quello che appare.> b) si usa un normale programma di posta, anche> gratuito, come> thundebird.se voglio / posso usare solo la webmail?> 6)certifica la ricezione sul dispositivo del> destinatario.mi spiace, ma non succede. Ed è proprio invece quello che si è tentato di fare, MALE, con la PEC.> L'unica cosa che manca e' la certificazione> dell'invio, basterebbe registrare l'ack del> provider di posta, cosa che non e' importante> quando si puo' avere una avvenuta ricezione> sicura. il punto è che l'avvenuta ricezione sicura non c'è. In più, anche il fatto di poter provare di aver spedito qualcosa ha eccome la sua importanza.sottovaluti e/o banalizzi troppe questioni. La PEC è fatta con i piedi, ma le critiche vanno fatte conoscendo bene ciò di cui si parla. > Un bel vecchio pc basterebbe per fornire> l'elenco a livello nazionale di corrispondeza> chiave pubblica<>persona> fisica. ROTFL!pippuzRe: Pec=posta irregolare
- Scritto da: pippuz> > e' stata solo resa disponibile in una casella,> > magari inacessibile, la nostra posta. In pratica> > gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto> > transito ma non della consegna.> da quello che ho capito io, certificando il> "transito", il gestore del destinatario, afferma> di aver ricevuto la mail certificata dal gestore> del mittente e di averla quindi "consegnata" alla> casella PEC del destinatario. Come succede, mi> pare tu lo dica, per le raccomandate.Non e' proprio cosi': la PEC risulta ricevuta quando e' consegnata nella casella, indipendentemente dal fatto che la casella venga letta o no, mentre la raccomandata risulta ricevuta se c'e' la mia firma apposta in un apposito registro.Se il computer e' in assistenza per un motivo qualsiasi, se sono in vacanza/ospedale/fuori per qualsiasi motivo e non posso controllare la posta, una raccomandata cartacea risultera' sempre non consegnata, una PEC si'. Se a voi pare normale questa cosa...geltyRe: Pec=posta irregolare
> Se il computer e' in assistenza per un motivo> qualsiasi, se sono in vacanza/ospedale/fuori per> qualsiasi motivo e non posso controllare la> posta, una raccomandata cartacea risultera'> sempre non consegnata, una PEC si'. Se a voi pareerrato. Se il destinatario della raccomandata è assente e dopo che il postino ha lasciato l'avviso, non ritira la raccomandata, dopo un periodo di giacenza in posta per dieci giorni la raccomandata (cartacea) viene comunque considerata come recapitata. (Se ho un po' di tempo cerco qualche riferimento, altrimenti google è amico di tutti). Cosa non molto diversa dalla PEC.Che questo sia normale o meno, se ne può discutere (personalmente sono in linea di principio contrario, ma la cosa è stata introdotta per evitare le "furbate" all'italiana: mi viene notificata la multa, io non la ritiro per non dover pagare la multa).Questo, ovviamente, rende molto pericoloso l'atto con il quale di decide di scegliere la propria casella di PEC come "luogo" dove essere raggiunti in caso di comunicazione: basta non leggere la mail e si rischia di non leggere una comunicazione importante. Per questo in un altro post mi auspicavo che coloro che offrono questo servizio, prevedano anche la possibilità (meglio di default) di notificare via sms o in altra maniera il ricevente di aver ricevuto una PEC.pippuzRe: Pec=posta irregolare
- Scritto da: gelty> - Scritto da: pippuz> > > e' stata solo resa disponibile in una casella,> > > magari inacessibile, la nostra posta. In> pratica> > > gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto> > > transito ma non della consegna.> > > da quello che ho capito io, certificando il> > "transito", il gestore del destinatario, afferma> > di aver ricevuto la mail certificata dal gestore> > del mittente e di averla quindi "consegnata"> alla> > casella PEC del destinatario. Come succede, mi> > pare tu lo dica, per le raccomandate.> > Non e' proprio cosi': la PEC risulta ricevuta> quando e' consegnata nella casella,> indipendentemente dal fatto che la casella venga> letta o no, mentre la raccomandata risulta> ricevuta se c'e' la mia firma apposta in un> apposito> registro.> Se il computer e' in assistenza per un motivo> qualsiasi, se sono in vacanza/ospedale/fuori per> qualsiasi motivo e non posso controllare la> posta, una raccomandata cartacea risultera'> sempre non consegnata, una PEC si'. Se a voi pare> normale questa> cosa...questo è verino, nel senso che in realtà se sei fuori puoi consultare la tua PEC molto più agevolmente di quanto puoi fare con una raccomandata. Il vero problema della PEC è che non è previsto un modo per rifiutare il messaggio, cosa che invece la raccomandata consente di fare.piotr70Re: Pec=posta irregolare
- Scritto da: pippuz> ora, la PEC è una cosa obbrobriosa per come è> stata fatta, ma:> > > > 2)Al momento dell'invio di una mail PEC il> > gestore PEC del mittente si occuperà di inviare> > al mittente una ricevuta che costituirà valore> > legale dell'avvenuta> > trasmissione.> > Come per dire che se il nostro eudora non> > consegna la posta noi non ce ne accogiamo? OPS!> > e' una cosa che tutti i server di posta fanno> gia> > dalla preistoria! Solo che in genere non viene> > mostrato l'ovvieta' dell'invio corretto ma solo> > del caso contrario.... Qundi la pec NON fa> nulla> di> > nuovo!> > con il tuo eudora puoi dimostrare di aver inviato> la mail? non è il fatto di accorgersene, quanto> di poterlo> dimostrare.> > > 3) In egual modo il gestore del destinatario,> > dopo aver depositato il messaggio PEC nella> > casella del destinatario, fornirà al mittente> una> > ricevuta di avvenuta consegna, con l'indicazione> > del momento temporale nel quale tale consegna è> > avvenuta> > Tradotto in italiano: abbiamo gia prodotto 2> > ricevute che ci ingombrano ma il destinatario> non> > ha ricevuto ancora> > alcunche'.> > il "ci ingombrano" non lo capisco.> > > e' stata solo resa disponibile in una casella,> > magari inacessibile, la nostra posta. In pratica> > gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto> > transito ma non della> > consegna.> > da quello che ho capito io, certificando il> "transito", il gestore del destinatario, afferma> di aver ricevuto la mail certificata dal gestore> del mittente e di averla quindi "consegnata" alla> casella PEC del destinatario. Come succede, mi> pare tu lo dica, per le> raccomandate.> > > 4) In caso di smarrimento di una delle ricevute> > presenti nel sistema PEC è possibile disporre,> > presso i gestori del servizio, di una traccia> > informatica avente lo stesso valore legale in> > termini di invio e ricezione, per un periodo di> > trenta mesi...> > Cosi' se ci siamo liberati da migliaia di> > ricevite sostanzialmente inutili, cancellando> > anche quella che ci serviva, se non abbiamo a> che> > fare con i biblici tempi dell'amministrazione> > italiana rischiamo di avere un backup di> qualcosa> > di inutile: la conferma di aver mandato un> > qualcosa.> > non la conferma, ma la possibilità di> dimostrarlo. cosa, imho, assolutamente non> inutile.> > > 6)qualora il personal computer del ricevente> > abbia un problema non verrà notificato nulla in> > proposito a chi spedisce né tanto meno al server> > del provider per il quale la PEC sarà> considerata> > come regolarmente recapitata.> > se tu, appena dopo che il postino ti ha> consegnato la raccomandata, cadi, ti rompi la> testa e vai in ospedale, al mittente risulta che> la raccomandata sia stata consegnata.> > > Sia chiaro, questo ha implicazioni non da poco,> anzi, mi auspico che ai possessori di PEC venga> data la possibilità di essere avvisati se si> riceve qualcosa sulla propria casella (sms, email> alla casella "normale", ...), ma questo non vuol> dire che il sistema debba controllare l'avvenuta> lettura, cosa che, fra l'altro, non avviene per> la> raccomandata.> La maggior parte dei gestori lo fa. Comunque puoi anche impostarti l'inoltro alla tua casella ordinaria e leggere tutto da lì.> > 7) e' verificabile solo l'allegato al messaggio> > ti spieghi meglio?> > > 8) manca la corrispondenza fra email>persona> > inviante> > il gestore della casella PEC è tenuto (vedi anche> articolo di oggi) a identificare colui a cui> "consegna" le credenziali di acXXXXX. Ne consegue> che solo colui che ha tali credenziali, dovrebbe> essere in grado di inviare quella mail.le cose non sono proprio così: la casella PEC non è sempre personale, anzi non lo è quasi mai: pensate alle caselle assegnate alle AOO ed alle segnature di protocollo. Al più c'è un responsabile dell'AOO a cui è assegnata, ma posso essere in tanti ad usarla. Per questo l'identificazione del titolare nella PEC non è così importante come nella firma digitale, che invece è strettamente personale.> > > faccio inoltre notare che all'ufficio postale,> quando invio una raccomandata, nessuno mi chiede> un> documento.> > > 9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non> COSA> > cosa che non succede per la raccomandata normale,> che sarebbe auspicabile implementare, ma ripeto,> non succede nemmeno con la raccomandata> cartacea.> > Ma forse interessa solo di POTER DIRE a termini> di legge che la posta> e'> > ricevuta e non che sia arrivata veramente alla> > persona, cosa digitalmente facile da ottenersi.> > esatto, interessa solo di poter dire che la posta> è stata> ricevuta.> il poter dire *cosa* viene spedito è più> complicato di quello che> appare.La PEC te lo certifica, invece, perchè nella ricevuta di consegna ci sono al meno gli HASH degli allegati, messaggio compreso.> > > b) si usa un normale programma di posta, anche> > gratuito, come> > thundebird.> > se voglio / posso usare solo la webmail?sì> > > 6)certifica la ricezione sul dispositivo del> > destinatario.> > mi spiace, ma non succede. Ed è proprio invece> quello che si è tentato di fare, MALE, con la> PEC.> > > L'unica cosa che manca e' la certificazione> > dell'invio, basterebbe registrare l'ack del> > provider di posta, cosa che non e' importante> > quando si puo' avere una avvenuta ricezione> > sicura. > > il punto è che l'avvenuta ricezione sicura non> c'è. sì che c'è: la ricevuta di consegna è quello che ti serve e ti basta.> In più, anche il fatto di poter provare di> aver spedito qualcosa ha eccome la sua> importanza.> > sottovaluti e/o banalizzi troppe questioni. La> PEC è fatta con i piedi, ma le critiche vanno> fatte conoscendo bene ciò di cui si parla.hai ragione> > > > Un bel vecchio pc basterebbe per fornire> > l'elenco a livello nazionale di corrispondeza> > chiave pubblica<>persona> > fisica.> > ROTFL!piotr70Re: Pec=posta irregolare
> La maggior parte dei gestori lo fa. Comunque puoi> anche impostarti l'inoltro alla tua casella> ordinaria e leggere tutto da lì.ottimo, direi che è senz'altro una buona notizia.> le cose non sono proprio così: la casella PEC non> è sempre personale, anzi non lo è quasi mai:> pensate alle caselle assegnate alle AOO ed alle> segnature di protocollo. Al più c'è un> responsabile dell'AOO a cui è assegnata, ma posso> essere in tanti ad usarla. Per questo> l'identificazione del titolare nella PEC non è> così importante come nella firma digitale, che> invece è strettamente> personale.comunque, l'ufficio, la società, etc. deve essere identificata. Non la persona fisica, ma, scusa per l'improprio uso, la persona giuridica. Il titolare della PEC non deve essere necessariamente una persona fisica.> La PEC te lo certifica, invece, perchè nella> ricevuta di consegna ci sono al meno gli HASH> degli allegati, messaggio> compreso.la mia obiezione era più ampia e mirava a comprendere che pur disponendo di un hash, non è così semplice dire *che cosa c'è* all'interno di un messaggio, ma si può solamente (ma non è poco) dire che l'hash di ciò che è stato inviato e ricevuto è uguale. Ad ogni modo, grazie per la precisazione.> > se voglio / posso usare solo la webmail?> sìad oggi non esiste alcun servizio webmail (che io conosca, ovviamente) che permetta di utilizzare un certificato s/mime. Era questo che facevo notare al primo utente.> sì che c'è: la ricevuta di consegna è quello che> ti serve e ti> basta.con S/MIME ? mi spiace, ma questa non è prevista da S/MIME, al quale si riferiva l'utente al quale ho risposto.pippuzRe: Pec=posta irregolare
- Scritto da: claudio> un certificato S/MIME:> 1)certifica l'intero contenuto del messaggio che> si> invia,> 2)consente di inviare comunicazioni a qualunque> tipo di indirizzo> e-mail,> 3)è interoperabile con qualunque sistema,> 4)è valido in tutto il mondo,> 5)permette la protezione del contenuto del> messaggio grazie alla> crittografia> 6)certifica la ricezione sul dispositivo del> destinatario.> 7) puo' usare qulsiasi gestore di mailIo usavo quelli di http://www.thawte.com ma ora sono diventati a pagamento (Verisign) https://search.thawte.com/support/ssl-digital-certificates/index?page=content&id=SO12658Pensavo di passare a http://www.instantssl.comLo conoscete?Teo_Re: Pec=posta irregolare
- Scritto da: Teo_> Io usavo quelli di http://www.thawte.com ma ora> sono diventati a pagamento (Verisign)> https://search.thawte.com/support/ssl-digital-cert> Pensavo di passare a http://www.instantssl.comAnch'io da tanti anni usavo Thawte, ora ho attivato un paio di certificati con: http://www.startssl.com/GabrieleGabrieleRe: Pec=posta irregolare
> 7) e' verificabile solo l'allegato al messaggio Beh, in realtà non solo: se si usa la "ricevuta completa" si ottiene anche l'originale del messaggio: ergo non può contestarsi (come accade per la racc. di carta) che si è ricevuta una busta vuota. E' cmq un valore aggiunto..> 8) manca la corrispondenza fra email>persona> invianteAnche questo non è del tutto puntuale: il gestore PEC dalla legge pare equiparato al certificatore, quindi ha l'obbligo (art. 32 CAD) di identificare il mittente. Cosa che non avviene alle Poste.. > 9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non COSAVedi sub 7)> L'unica cosa che manca e' la certificazione> dell'invio, Questo pure c'è nella PEC..Magari invece che bella/brutta, funziona/non funziona, la amo/la odio.. se ne potrebbe parlare.. Infondo - IMHO - sono cose le cose che non si possono migliorare a questo mondo ;-))Andrea ButiAndrea ButiRe: Pec=posta irregolare
> Di fatto si crea un monopolio statale.No: infatti ci sono al meno una decina di Gestori di PEC, più di quanti sono i gestori di telefonia mobile. Il milione è richiesto anche per filtrare gli smanettoni che non danno garanzie, oltre che per garantire possibilità di indennizzo di danni in caso danni > 2)... dell'avvenuta trasmissione.No: dell'avvenuta spedizione. La norma recita che il messaggio si intende spedito quando accettato dal punto di accettazione.> Come per dire che se il nostro eudora non consegna la posta noi non ce > ne accogiamo? OPS!potresti non accorgertene, o al meno non in tempo utile. Di solito i provider di posta fissano a tre giorni, nella PEC sono per legge 24 ore.> .... Qundi la pec NON fa nulla di nuovo!Salvo darti un documento legalmente valido che ti permette di sostenere che tu il messaggio l'hai spedito, e scusa se è poco. Fallo con l'S/MIME se sei bravo!>... Tradotto in italiano: abbiamo gia prodotto 2> ricevute che ci ingombrano ma il destinatario non> ha ricevuto ancora alcunche'.Forse non ti è chiaro che tutta la questione sta in queste due ricevute. Quando le hai sei a posto, puoi dimostrare di aver spedito e che il destinatario ha ricevuto. Punto! E' tutto qui ed è parecchio!> ... In pratica gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto> transito ma non della consegna.anche le raccomandate fanno la stessa cosa della PEC: la norma dice che si intende consegnato quando reso disponibile nella casella del destinatario, non quando letto. E' così per tutti gli atti. > 4) ...> Cosi' se ci siamo liberati da migliaia di> ricevite sostanzialmente inutili, Sono inutili finchè qualcuno non ti contesta che non gli hai mandato qualcosa che gli dovevi e per questo ti chiede dei danni.Le puoi lasciare sul server del gestore, oggigiorno danno al meno 1GB hai voglia a tenerne di ricevute. > 5) siccome e' un'invenzione fuori standard questa è bellissima: la PEC è uno standard: lo standard PEC! le specifiche sono open. ci sono anche dei prodotti open se vuoi.> se il destinatario non possiede una PEC e' verificabile> solo l'invio sul primo server come se fosse una> mail normale. Quindi vuol dire che non è poi così fuori standard..>Ovviamente al mondo non interessa la PEC.E tu che ne sai? > 6)...la PEC sarà considerata come regolarmente recapitata.Vai in un qualunque internet point e ti apri la tua casella via webmail. Ma se hai il piccì che non va hai ben altri problemi...> 7) e' verificabile solo l'allegato al messaggioMa almeno sei capace di leggere le specifiche tecniche PEC? > 8) manca la corrispondenza fra email>persona invianteNon proprio esatto. Manca nelle raccomandate, ma nella PEC la cosa è parecchio più complessa ci vorrebbe più spazio per trattarne e farvi capire.> 9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non COSADipende dal tipo di ricevuta che chiedi: due tipi su tre te lo dicono. > ... e che il messaggio ha> valore legale perche' il certificatore, che> perende i soldi, ha cosi' deciso e> legiferato.Sono le ricevute ad avere valore legale, soprattutto. Il valore sta lì, non tanto nel messaggio. > ... Ma forse interessa solo> di POTER DIRE a termini di legge che la posta e'> ricevuta e non che sia arrivata veramente alla> persona,Bravo, questo al meno l'hai capito.> cosa digitalmente facile da ottenersi.Ah sì? e come? > Come si fanno le cose per bene?Vediamo...> > a) si leggono le regole di internet, le RFC, che> dicono con il documento RFC 3798, come si> fa.> b) si usa un normale programma di posta, anche> gratuito, come thundebird.> c)si compra un certificato da una Certification> Authority, per uso personale e' gratuito.> > un certificato S/MIME:> 1)certifica l'intero contenuto del messaggio che> si inviaLo fa anche la PEC e non ti fa comprare il certificato. > 2)consente di inviare comunicazioni a qualunque tipo di indirizzo e-mail,Anche la PEC> 3)è interoperabile con qualunque sistema,Anche la PEC> 4)è valido in tutto il mondo,Valido è una parola grossa: Secondo cosa? Perchè mi dovrei fidare del tuo certificatore americano che se certifica delle sciocchezze vallo a beccare? Poi cosa validano? Che tu sei uno che non hanno mai visto? Mooolto utile!> 5)permette la protezione del contenuto del messaggio grazie alla> crittografiaAnche la PEC, sul canale dal mittente al destinatario. Poi se vuoi puoi usare la crittografia sul contenuto.> 6)certifica la ricezione sul dispositivo del destinatario.Falso: leggi come funziona l'SMIME prima di dire sciocchezze.> 7) puo' usare qulsiasi gestore di mailProprio perchè non ti danno garanzie. I gestori di PEC sì e ci pagano multe salate sopra. Vai a beccare il signor gmail> L'unica cosa che manca e' la certificazione dell'invio, Scusa se è poco!> basterebbe registrare l'ack del provider di posta, cosa che non e'> importante quando si puo' avere una avvenuta ricezione sicura. l'ack è falsificabile anche da un bambino e l'SMIME non ti da la certezza di ricezione.> Un bel vecchio pc basterebbe per fornire l'elenco a livello nazionale> di corrispondeza chiave pubblica<>persona fisica.Se è così facile fallo! Stai tu sveglio h24 7x7 a vedere che tutto funzioni. a chi non le hai mai fatte queste cose sembra tutto così facile...> > Dopo aver visto che la PEC e' sostanzialmente> inutile possiamo esaminare un'altra stranezza: il> comportamento dell'inventore per far vivere lo> zombie.> > in caso di societa' neocostiduende lo stato,> d'ufficio, assegna una PEC se non ne viene> comunicata una "le imprese costituite in forma> societaria sono tenute a indicare il proprio> indirizzo di posta elettronica certificata nella> domanda di iscrizione al registro delle imprese":> un bel modo per aumentare la base d'installato di> un nuovo pseudostandard, farlo dall'alto.E dov'è il problema? > ... La gente che> legifera forse dimentica che l'ADSL fa fatica ad> arrivare persino in provincia di> Milano.Su questo sono d'accordo con te.> > Infine non contenti di aver inventato una cosa intutile, stramba, fuori > dalle regole, certo se non la capisci...> dispendiosa e averla resa obbligatoria, salvo tornare> parzialmente sui propri passi, Dove? Quando?> esiste un comitato tecnico, forse piu' giustamente UCAS (Ufficio > Complicazioni Affari Semplici), che sta girando il mondo per spingere > l'adozione della tamarrata nelle RFC.> Gia', dopo aver speso milioni di euro... vorrete mica che si smatelli> tutto perche' un tedesco o inglese qualsiasi ci dia dei matti?Veramente era parecchio apprezzata e da qualcuno anche invidiata.piotr70Re: Pec=posta irregolare
Quoto in pieno tutto ciò che hai scritto......ma.....vi siete mai chiesti il perchè di tutto ciò???....che siano incompetenti d'accordo, anzi d'accordissimo....ma fino a che punto?Fate TPM + Lettori di impronte su quasi la totalità dei portatili nuovi e sui vecchi fissi la cosa è rimediabile con pochi euro + che l'ItaGlia ha già aderito ad una valanga di certificazioni ISO relative la raccolta e archiviazione dati biometrici,guardare per credere http://www.iso.org/iso/home.htm e fate la ricerca con "biometric"+i XXXXXX immani(voluti) che si verranno a creare con PEC & Co.="avete ragione cittadini...questi mezzi sono inadeguati per garantire la vostra SICUREZZZZZA.....facciamo così:impronte digitali per tutti e obbligo di autenticazione in rete(proprio per potersi connettere) con le suddette.Et voilà!!! il Grande Fratello è servito! (c'è già!)Così in un colpo risolvono tutto....regolamentano, come dicono loro, la rete....censurano...identificano in modo univoco chi è dietro allo schermo....quuindi anche eventuali sharer...se beccati non potranno dire che il pornazzo l'ha scaricato la nonna....e così via....fino a giungere alla più fulgida....democrazia.Fanno, faranno...come hanno sempre fatto:ACTION - REACTION - SOLUTIONn0nam3brutto copiare dal forum di linkedin
5 Giorni fa il Dott. Andrea Buti, sembra proprio il solito, da il via ad una discussione sulla pec su linkedin, gruppo Italian security professional.Guardacaso è di ieri l'ultimo post sul forum e guaracaso oggi esce questo articolo.Di Peccati professionali... mi sembra che l'autore ne abbia fatto uno veramente belloantaniRe: brutto copiare dal forum di linkedin
Copiare se stessi è un concetto quantomeno improprio, una visione obiettiva e positiva può invece far pensare che vista l'importanza dell'argomento ed il fatto che Linkedin non è una comunità pubblica come PI, abbiamo scelto di inoltrare il tutto ad entrambi.Poi i tempi di pubblicazione di ciascun contesto hanno determinato un diverso momento di disponibilità in rete.Forse sarebbero più pertinenti commenti sull'articolo e sui contenuti, più che la dietrologia sulla pubblicazione, che se possibile renderemo disponibile anche in altre testate e forum, poiché il tema è a giudizio di molti piuttosto importante.Paolo MenichelliRe: brutto copiare dal forum di linkedin
Ovviamente la ricostruzione corretta è questa proposta nel post sopra.Dietrologia spiccia? ;)LALuca AnnunziataRe: brutto copiare dal forum di linkedin
E Punto-Master come al solito ci casca miseramente.....Punto-Informatico non ha mai brillato per "originalità", ma da quando è passato ad Edizioni Master siamo scesi ad un livello dilettantistico.Di professionale ormai, non c'è più nulla.Vi consiglio ossblog.itC.M.B.C.M.B.Re: brutto copiare dal forum di linkedin
- Scritto da: C.M.B.> E Punto-Master come al solito ci casca> miseramente.....> Punto-Informatico non ha mai brillato per> "originalità", ma da quando è passato ad Edizioni> Master siamo scesi ad un livello> dilettantistico.> Di professionale ormai, non c'è più nulla.Sì, c'è rimasto lo spam wintricks su indirizzi dove arriva la newsletter di PI, spam che casualmente contiene l'indirizzo webmaster@edmaster.it nel reply-to.Sempre casualmente lo spam è sparato in giro da contactlab, noto spamrunner italiota.Comlimenti.> Vi consiglio ossblog.it> > C.M.B.Barak BrigadeRe: brutto copiare dal forum di linkedin
Non sapevo fosse vietato.. parlare delle stesse cose con persone diverse.. Addirittura p.i. dovrebbe avere un esclusiva.. ?Punti di vista diversi.. esperienze diverse sensibilità diverse, confrontarsi con professionalità diverse, ottenere feed-back..Caspita! che dovrebbero fare/dire i quotidiani che hanno sempre notizie simili ?Che tristezza pensare che uno solo possa parlare di uno stesso argomento.. ;-(Andrea ButiObbligatoria certificazione, non PEC
La legge 2 di quest'anno è stata modificata nelle ultime fasi dell'iter di conversione per includere una postilla all'articolo 16, ove i professionisti iscritti ad albi (tra cui anche io) sono obbligati a registrare e comunicare al proprio ordine entro il 29 novembre (passato ormai) il proprio indirizzo PEC "...o analogo indirizzo [...] che permetta la certificazione ecc ecc".Fermo restando che la PEC non rispetta il requisito di "interoperabilità" richiesto dal testo di legge (visto che oltreconfine non sanno neppure cosa sia), in realtà i certificati S/MIME vanno bene per non essere "fuorilegge".Al mio ordine ho scritto dal mio normalissimo indirizzo email usando un certificato S/MIME gratuito aperto con globaltrust, facendo riferimento all'articolo di legge ed alla sua interpretazione, e quindi specificando che il mio indirizzo è valido anche se non PEC, in quanto in grado di certificare l'identità del mittente e l'integrità del messaggio.E come ultimo appunto riguardo all'articolo, il nostro ordine ha aperto come tutti una convenzione (con aruba....) che però richiede che siano i singoli iscritti a contattare il provider per la registrazione effettiva dell'indirizzo, quindi non gestisce alcun passaggio della creazione della casella PEC, e di fatto non ci obbliga a scegliere un provider piuttosto di un altro, ma ci ha semplicemente fatto presente l'esistenza della tariffa agevolata; se avesse fatto diversamente è probabile che avrei dato il via ad una insurrezione ;)-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 02 dicembre 2009 21.57-----------------------------------------------------------ephestioneRe: Obbligatoria certificazione, non PEC
> Al mio ordine ho scritto dal mio normalissimo> indirizzo email usando un certificato S/MIME> gratuito aperto con globaltrust, facendo> riferimento all'articolo di legge ed alla sua> interpretazione, e quindi specificando che il mio> indirizzo è valido anche se non PEC, in quanto in> grado di certificare l'identità del mittente e> l'integrità del messaggio.ma mi pare che la PEC certifichi anche altro, ad esempio l'ora e la data di invio e ricezione della mail, con la possibilità per questi di essere comprovati. Oppure questi non sono necessari?pippuzRe: Obbligatoria certificazione, non PEC
- Scritto da: pippuz> ma mi pare che la PEC certifichi anche altro, ad> esempio l'ora e la data di invio e ricezione> della mail, con la possibilità per questi di> essere comprovati. Oppure questi non sono> necessari?Penso che quello sia il "tallone d'achille" degli S/MIME...il certificato come tale è in grado di apporre una firma digitale verificabile al messaggio, e se anche il destinatario ha un suo certificato, tramite l'architettura a chiave pubblica/privata, anche di crittografare il messaggio stesso che diventa leggibile solo dal destinatario e da nessun altro... ma per quanto concerne la certificazione di data e ora di invio/ricezione non puoi far affidamento su enti certificatori preposti. Ma, e correggimi se sbaglio, neppure un provider PEC è in grado di certificare incontrovertibilmente l'ora di invio/ricezione, se non con la semplice ricevuta, che ha più che altro valenza di "ok il messaggio è arrivato" e non di "ti assicuro che è arrivato a tale ora". Legalmente dovrebbe avere valenza in entrambi i casi il log del provider.In ogni caso, e ricorreggimi se risbaglio, la "certificazione temporale" propriamente detta si ottiene con la firma digitale tramite lettore di smart card, che non ha niente a che vedere né con PEC né con S/MIME.Se poi mi passi il raffronto "puerile", nemmeno la PEC rispetta alla lettera la norma di legge, siccome è tutto fuorché interoperabile. Ma siamo nella terra dei cachi, e le leggi sono relativistiche :DPer chiudere segnalo questo: http://www.ordinemedicilatina.it/node/15507 praticamente dice di fare la stessa cosa che ho fatto io...-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 02 dicembre 2009 22.21-----------------------------------------------------------ephestioneRe: Obbligatoria certificazione, non PEC
> sbaglio, neppure un provider PEC è in grado di> certificare incontrovertibilmente l'ora di> invio/ricezione, se non con la semplice ricevuta,> che ha più che altro valenza di "ok il messaggio> è arrivato" e non di "ti assicuro che è arrivato> a tale ora".quello che accade è invece proprio questo. Il gestore del mittente rilascia una ricevuta della presa in consegna della mail (con ora e data), il gestore del destinatario rilascia una ricevuta dell'avvenuta consegna (sempre con ora e data).> Legalmente dovrebbe avere valenza in> entrambi i casi il log del> provider.Secondo me no, deve essere specificato nella ricevuta. Perché altrimenti tanto valeva dare la possibilità di utilizzare qualsiasi indirizzo di posta elettronica, ogni mail server ha i suoi log...> In ogni caso, e ricorreggimi se risbaglio, la> "certificazione temporale" propriamente detta si> ottiene con la firma digitale tramite lettore di> smart card, che non ha niente a che vedere né con> PEC né con> S/MIME.La smart card serve soltanto per firmare digitalmente il messaggio e quindi dare la possibilità, come una qualsiasi firma, di poter identificare il mittente (o l'autore, dipende da che cosa si tratta).> Se poi mi passi il raffronto "puerile", nemmeno> la PEC rispetta alla lettera la norma di legge,> siccome è tutto fuorché interoperabile. Ma siamo> nella terra dei cachi, e le leggi sono> relativistichesi può sempre cambiare il termine di interoperabile per legge :p> Per chiudere segnalo questo:> http://www.ordinemedicilatina.it/node/15507> praticamente dice di fare la stessa cosa che ho> fatto io...probabilmente loro ne sanno più di me oppure è l'ennesima conferma, se servisse, che 'sta legge è stata fatta con i piedi. Perché se non ho la garanzia di avvenuto invio e avvenuta ricezione, allora non può essere paragonata ad una raccomandata.pippuzRe: Obbligatoria certificazione, non PEC
e come farai a dimostrare di avere spedito qualcosa entro i termini previsti, se mai lo dovrai fare?- Scritto da: ephestione> La legge 2 di quest'anno è stata modificata nelle> ultime fasi dell'iter di conversione per> includere una postilla all'articolo 16, ove i> professionisti iscritti ad albi (tra cui anche> io) sono obbligati a registrare e comunicare al> proprio ordine entro il 29 novembre (passato> ormai) il proprio indirizzo PEC "...o analogo> indirizzo [...] che permetta la certificazione> ecc> ecc".> Fermo restando che la PEC non rispetta il> requisito di "interoperabilità" perchè no? le specifiche sono pubbliche e ci sono anche prodotti open per fare un sistema PEC fully compliant.> richiesto dal> testo di legge (visto che oltreconfine non sanno> neppure cosa sia), in realtà i certificati S/MIME> vanno bene per non essere> "fuorilegge".> Al mio ordine ho scritto dal mio normalissimo> indirizzo email usando un certificato S/MIME> gratuito aperto con globaltrust, facendo> riferimento all'articolo di legge ed alla sua> interpretazione, e quindi specificando che il mio> indirizzo è valido anche se non PEC, in quanto in> grado di certificare l'identità del mittente e> l'integrità del> messaggio.ti perdi la certezza di spedizione e consegna.> E come ultimo appunto riguardo all'articolo, il> nostro ordine ha aperto come tutti una> convenzione (con aruba....) che però richiede che> siano i singoli iscritti a contattare il provider> per la registrazione effettiva dell'indirizzo,> quindi non gestisce alcun passaggio della> creazione della casella PEC, e di fatto non ci> obbliga a scegliere un provider piuttosto di un> altro, ma ci ha semplicemente fatto presente> l'esistenza della tariffa agevolata; se avesse> fatto diversamente è probabile che avrei dato il> via ad una insurrezione> ;)> --------------------------------------------------> Modificato dall' autore il 02 dicembre 2009 21.57> --------------------------------------------------piotr70Re: Obbligatoria certificazione, non PEC
- Scritto da: piotr70> e come farai a dimostrare di avere spedito> qualcosa entro i termini previsti, se mai lo> dovrai> fare?uso la raccomandata standard :DTanto queste comunicazioni devo farle a organi istituzionali, sarebbe una barzelletta volerli contattare tramite PEC, visto che si devono mettere tutti in regola ma loro ignorano la cosa> perchè no? le specifiche sono pubbliche e ci sono> anche prodotti open per fare un sistema PEC fully> compliant.certo, trovami un qualunque provider estero che usa le specifiche pubbliche per impostare un sistema pec nel suo paese... altra barzelletta[CUT]e comunque dovresti imparare a quotare :PRiassumendo, a me la posta certificata serve solo per dire di rispettare la legge, non perché devo usarla. Va benissimo un certificato S/MIME per zittire chiunque voglia contestarmi qualcosa.ephestioneRe: Obbligatoria certificazione, non PEC
- Scritto da: ephestione> - Scritto da: piotr70> > e come farai a dimostrare di avere spedito> > qualcosa entro i termini previsti, se mai lo> > dovrai> > fare?> > uso la raccomandata standard :D> Tanto queste comunicazioni devo farle a organi> istituzionali, sarebbe una barzelletta volerli> contattare tramite PEC, visto che si devono> mettere tutti in regola ma loro ignorano la> cosa> > > perchè no? le specifiche sono pubbliche e ci> sono> > anche prodotti open per fare un sistema PEC> fully> > compliant.> > certo, trovami un qualunque provider estero che> usa le specifiche pubbliche per impostare un> sistema pec nel suo paese... altra> barzelletta> alcuni stanno facendo le loro PEC leggermente diverse dalle nostre per evitare di dover comprare i prodotti da noi che siamo stati i primi.> [CUT]> > e comunque dovresti imparare a quotare :P> > Riassumendo, a me la posta certificata serve solo> per dire di rispettare la legge, non perché devo> usarla. Va benissimo un certificato S/MIME per> zittire chiunque voglia contestarmi> qualcosa.se mi scrivi un messaggio smime potrò sempre negare di averlo ricevuto.piotr70avete naturalmente ragione
Carissimi, avete naturalmente ragione.Raccontavo qui (http://www.guidoscorza.it/?p=1162) cosa sta accadendo a Roma.Nessuno, sfortunatamente, sembra aver colto la gravità della situazione e son tutti più preoccupati di disporre della PEC che non delle conseguenze legate al disporne.La risposta più diffusa è drammaticamente questa: "tanto è gratis!".Siamo di fronte ad un macroscopico errore di politica dell'innovazione del quale tutti - noi professionisti in testa - pagheremo un prezzo altissimo.Unico risultato: consentire al nostro Ministro della (dis)innovazione di raccontare in giro che milioni di professionisti italiani hanno la sua Pec..Mi chiedevo qui (http://punto-informatico.it/2725268/PI/Commenti/pece-poi.aspx) la PEC...e poi?Guido ScorzaRe: avete naturalmente ragione
- Scritto da: Guido Scorza> Carissimi, avete naturalmente ragione.> Raccontavo qui> (http://www.guidoscorza.it/?p=1162) cosa sta> accadendo a> Roma.> Nessuno, sfortunatamente, sembra aver colto la> gravità della situazione e son tutti più> preoccupati di disporre della PEC che non delle> conseguenze legate al> disporne.> La risposta più diffusa è drammaticamente questa:> "tanto è> gratis!".> Siamo di fronte ad un macroscopico errore di> politica dell'innovazione del quale tutti - noi> professionisti in testa - pagheremo un prezzo> altissimo.> Unico risultato: consentire al nostro Ministro> della (dis)innovazione di raccontare in giro che> milioni di professionisti italiani hanno la sua> Pec..> Mi chiedevo qui> (http://punto-informatico.it/2725268/PI/Commenti/pMa ditecelo una buona volta quali sarebbero questi danni enormi!!piotr70Re: avete naturalmente ragione
- Scritto da: piotr70> > Ma ditecelo una buona volta quali sarebbero> questi danni> enormi!!Vuoi dire che non hai ancora letto la notifica di pignoramento della tua abitazione, che ti hanno inoltrato via PEC, per via di quella multa che ti hanno notificato via PEC, che tu non hai pagato perche' non sai neanche di avere una PEC?panda rossaRe: avete naturalmente ragione
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: piotr70> > > > Ma ditecelo una buona volta quali sarebbero> > questi danni> > enormi!!> > Vuoi dire che non hai ancora letto la notifica di> pignoramento della tua abitazione, che ti hanno> inoltrato via PEC, per via di quella multa che ti> hanno notificato via PEC, che tu non hai pagato> perche' non sai neanche di avere una> PEC?Buffonate! Un messaggio PEC è valido solo dopo che le parti hanno accettato esplicitamente (quindi per iscritto, e non via PEC) di scambiarsi le comunicazioni di quello specifico procedimento usando quella casella di PEC (elezione del domicilio elettronico). Se lo accetto e poi non leggo la posta allora sono scemo e pago per questo.piotr70Re: avete naturalmente ragione
> Ma ditecelo una buona volta quali sarebbero> questi danni> enormi!!Se ne è parlato e discusso in lungo e in largo, pure nell'articolo che si sta commentando.http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=pec&t=4&o=0&p=1pippuzRe: avete naturalmente ragione
- Scritto da: piotr70> - Scritto da: Guido Scorza> > Carissimi, avete naturalmente ragione.> > Raccontavo qui> > (http://www.guidoscorza.it/?p=1162) cosa sta> > accadendo a> > Roma.> > Nessuno, sfortunatamente, sembra aver colto la> > gravità della situazione e son tutti più> > preoccupati di disporre della PEC che non delle> > conseguenze legate al> > disporne.> > La risposta più diffusa è drammaticamente> questa:> > "tanto è> > gratis!".> > Siamo di fronte ad un macroscopico errore di> > politica dell'innovazione del quale tutti - noi> > professionisti in testa - pagheremo un prezzo> > altissimo.> > Unico risultato: consentire al nostro Ministro> > della (dis)innovazione di raccontare in giro che> > milioni di professionisti italiani hanno la sua> > Pec..> > Mi chiedevo qui> >> (http://punto-informatico.it/2725268/PI/Commenti/p> > Ma ditecelo una buona volta quali sarebbero> questi danni> enormi!!hai idea di quanto sia semplice farsi una PEC indicando il tuo nome e cognome e spaccarsi per te?sai che molti "gestori" per creare la casella si accontentano di una autocertificazione?sai che molti ordini professionali hanno convenzioni con dei "gestori" e fanno da intermediari tra loro e gli iscritti a cui attivano le PEC senza che il "gestore" abbia minimamente verificato a chi sta realmente dando la casella PEC?sai che il non-standard PEC italiano ed il non-standard firma digitale italiano (e le relative offerte dei "gestori" nostrani) non sono interoperabili col resto del mondo nonostante ciò sia richiesto dalla stessa normativa italiana?se non ti baste ci sarebbe pure molto altro... magari leggi con più attenzine gli articoli che commenti... informati... studia...CCCbastava una webmail
basterebbe una web mail , coe quelli dei portali google,tiscalipresso i siti della pa e imporre la comunicazione con la PA usando quella webmailsi potrebbe aggiungere unna notifica di presenza di messaggio da inviare automaticamente a una mail tradizionale ala web mail certifica l'ora di invio e di arrivo perchè è sul SERVER DELLA PA è non fa giri stranianonimo pasticcereRe: bastava una webmail
- Scritto da: anonimo pasticcere> basterebbe una web mail , coe quelli dei portali> google,tiscali presso i siti della pa e imporre la> comunicazione con la PA usando quella webmailConsiderato che ogni persona dovrebbe in futuro avere un indirizzo, ed in piu' ogni ente ed ogni azienda pure, si tratta di gestire qualche centinaia di milioni di indirizzi. Dici che la PA riuscirebbe a gestirli?geltyRe: bastava una webmail
DEVE !!SE NON CI RIESCEsi facesse aiutare§ da GOOGLE IBM MICROSOFTSecondo me ci avevano già pensato , poste italiane davano e-mail gratis usando proprio il codice fiscale basterebbe fare webmail su poste.it per parlare con la PATROPPO FACILE ???POCO INCASINATO ???CI MANGIANO IN POCHI ???SI PERDE POCO TEMPO ???anonimo pasticcereRe: bastava una webmail
P.S chi meglio di poste italiane per certificare data di partenza e arrivo :Danonimo pasticcereRe: bastava una webmail
semplicemente violeresti le norme sulla concorrenza, non puoi mai avere un solo gestore.- Scritto da: anonimo pasticcere> DEVE !!> SE NON CI RIESCE> si facesse aiutare§ da GOOGLE IBM MICROSOFT> > Secondo me ci avevano già pensato , poste> italiane davano e-mail gratis usando proprio il> codice fiscale> > > basterebbe fare webmail su poste.it per parlare> con la> PA> > TROPPO FACILE ???> POCO INCASINATO ???> CI MANGIANO IN POCHI ???> SI PERDE POCO TEMPO ???piotr70Procedure
Non posso certo che fare i miei complimenti ai tecnicismi (radi) che ho visto nei vari post qui sopra. Ma il problema rimane tale.Ho notato, con mio stupore in verità, come l'argomento sia stato trattato in maniera diversa a seconda dell'ambito in cui la tematica sia stata propostaSu LinkedIn, professionisti erano assolutamente sul pezzo, in grado di gestire la cosa ma con problematiche PROCEDURALI ingestibili (vedi invio delle credenziali senza disaccoppiamento di ID e Secret) e le preoccupazioni erano tutte sul lato giuridico della questioneQui mi sembra di capire che a parte i soliti flame (che non voglio placare anzi) ci si è buttati oltremodo sulla questione tecnica con una efficienza alle volte discutibile, per altri invece si può parlare di efficaciaIl problema però rimane tale!Quando Stanca s'è svegliato qualche anno fà inventandosi uno standard "de iure" ammetto che anche io ho FORTEMENTE storto il naso (non apprezzo in pieno già la pila OSI figuriamoci qualcosa fatto dai nostri politocrati)Ma ad oggi ci ritroviamo con la PEC che va gestita!Tutto quello che vi siete detti sopra può (potrebbe) servire in sede di dibattimento per smontare la validità tecnica del sistema di gestione della posta certificata, ma quello ai cui l'articolo mira immagino sia creare una sensibilità sul problema e, soprattutto... EVITARE DI DOVER DIMOSTRARE QUALCOSA IN DIBATTIMENTO! :)PEC-MANENT prevenire è meglio che curare! A buon intenditor-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 03 dicembre 2009 11.11-----------------------------------------------------------D0miniqueCassandra
Dire l'avevo detto a volte non serve a nulla, ma l'avevo scritto specialmodo in Internet rimane se poi lo pubblicano pure:21/11/2009PEC italica, pecca nostrana: "E' una manna..."https://www.globaltrustgroup.info/userfiles/file/RASSEGNA%20STAMPA/PEC_italica_pecca%20nostrana%EF%BF%BD_E%20una%20manna%20per%20i%20criminali_%20-%20LASTAMPA_it.pdf direi che più di così.Entrando nel vivo del tema direi che il panorama è ancora peggiore anche perché a furia di fare regole e leggi è ovvio che ci si perde il problema del'autenticazione personale del richiedente la PEC è sorto con la Gara PEC Gratis dove si è formulata una disponibilità nel territorio nazionale di uffici aperti tutti i giorni Domenica esclusa dalle 9-alle 13 per autenticare il richiedente la PEC , concetto nuovo e ribadito con altra PEC gratuita INPS e ACI. Mentre invece questo non risulta essere richiesto dalla norma tantè che Aruba rilascia la PEC On-line, seppur attraverso una connessione sicura. Il problema invece e di chi la usi realmente poi si sta ancora dibattendo sull'identità digitale anche in sede comunitaria.Ergo la PEC non risolve un bel nulla ed anzi così come pensata ed attuata creerà più problemi che altro.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 03 dicembre 2009 13.25-----------------------------------------------------------mpencoRe: Cassandra
- Scritto da: mpenco> Dire l'avevo detto a volte non serve a nulla, ma> l'avevo scritto specialmodo in Internet rimane se> poi lo pubblicano> pure:> 21/11/2009> PEC italica, pecca nostrana: "E' una manna..."> https://www.globaltrustgroup.info/userfiles/file/R> direi che più di così.> Entrando nel vivo del tema direi che il panorama> è ancora peggiore anche perché a furia di fare> regole e leggi è ovvio che ci si perde il> problema del'autenticazione personale del> richiedente la PEC è sorto con la Gara PEC Gratis> dove si è formulata una disponibilità nel> territorio nazionale di uffici aperti tutti i> giorni Domenica esclusa dalle 9-alle 13 per> autenticare il richiedente la PEC , concetto> nuovo e ribadito con altra PEC gratuita INPS e> ACI. Mentre invece questo non risulta essere> richiesto dalla norma tantè che Aruba rilascia la> PEC On-line, seppur attraverso una connessione> sicura. penso che mi verranno i crampi a forza di scriverlo: nella PEC originale (non quella per tutti, la CEC-PAC, che non conosco) non conta niente di chi è la casella perchè fintanto che due parti non eleggono due caselle come proprio domicilio elettronico per un determinato procedimento, i messaggi scritti e ricevuti dalle stesse non producono effetti legali. Io potrei anche eleggere a mio domicilio legale la casella di tua nonna pur senza averne l'acXXXXX, così come si fa eleggendo a domicilio legale quello del proprio avvocato in caso di procedimento legale. E' così difficile da capire?> Il problema invece e di chi la usi> realmente poi si sta ancora dibattendo> sull'identità digitale anche in sede> comunitaria.> Ergo la PEC non risolve un bel nulla ed anzi così> come pensata ed attuata creerà più problemi che> altro.> --------------------------------------------------> Modificato dall' autore il 03 dicembre 2009 13.25> --------------------------------------------------piotr70Re: Cassandra
- Scritto da: piotr70> - Scritto da: mpenco[...]> penso che mi verranno i crampi a forza di> scriverlo: nella PEC originale (non quella per> tutti, la CEC-PAC, che non conosco) non conta> niente di chi è la casella perchè fintanto che> due parti non eleggono due caselle come proprio> domicilio elettronico per un determinato> procedimento, i messaggi scritti e ricevuti dalle> stesse non producono effetti legali. Io potrei> anche eleggere a mio domicilio legale la casella> di tua nonna pur senza averne l'acXXXXX, così> come si fa eleggendo a domicilio legale quello> del proprio avvocato in caso di procedimento> legale. E' così difficile da> capire?Legge 2/2009, articolo 16, comma 9: Salvo quanto stabilito dall'articolo 47, commi 1 e 2, del codice dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, le comunicazioni tra i soggetti di cui ai commi 6, 7 e 8 del presente articolo [imprese, professionisti, P.A.] , che abbiano provveduto agli adempimenti ivi previsti, possono essere inviate attraverso la posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6, senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilita' ad accettarne l'utilizzo . lo riporto nuovamente: senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilita' ad accettarne l'utilizzo E' così difficile da capire?CCCRe: Cassandra
e cosa c'entra con quello che ho detto io ?mpencoMe l'hanno attivata...
Sono un avvocato con la passione dell'informatica, nata su Commodore64 una vita fa poi proseguita su Amiga e PC. Questo per dire che ho qualche competenza. Mi arriva un paio di settimane fa la mail in questione dall'Ordine, dicendo che mi avevano attivato l'account, che le credenziali erano queste e quelle ecc. ecc. Mi collego al link, mi autentico, mi viene detto di attendere 24 ore per l'attivazione della casella. Dopo 48 ore è ancora tutto fuori uso. Chiamo l'assistenza, aprono un ticket, dopo altri 2 giorni rimbalzano la questione ad InfoCamere. Insomma, dopo circa una settimana l'account viene attivato. Cominciamo bene. Provo ad usarlo, non so se voi avete mai contezza di quale aberrazione informatica sia. Totalmente lontano dai canoni di semplicità ed immediatezza di un qualunque criterio tecnologico. La webmail è terrificante. Vabbè, imposto il client di posta, mi dico. Mi mando una mail di prova ad un altro indirizzo. Qui, lo sconforto totale. Il messaggio scritto dall'utente viene impacchettato come messaggio .eml ed allegato ad un altro messaggio, generato dal server, che con un italiano criptico ed enigmatico spiega che la comunicazione ricevuta è posta certificata ai sensi della legge bla bla bla. E basta. Nessuna chiara spiegazione che per leggere quello che ha scritto il mittente bisogna maneggiare con gli allegati e salvare o aprire il file .eml. Questa è semplificazione? Il cittadino medio di fronte messaggi del genere secondo me prende e cestina tutto. Non si poteva far comparire il testo della mail direttamente a schermo e, in allegato, mettere la comunicazione sulla certificazione? Non finisce qui. Il server genera poi una pletora di messaggi di risposta: la mail è stata inviata, il server destinatario non è di posta certificata e così via. Altri bit inutili. Last but not least... i messaggi che arrivano non hanno il mittente esplicito. Per intenderci: la mail normale porta come mittente "Pinco Pallino", la mail o quello che si decide nelle impostazioni dell'account. La PEC no, porta come mittente "Per conto di: pallino.pinco@server.pec.entegestore.it". Alla faccia della semplicità ed immediatezza. E ancora: basta cliccare su ogni messaggio PEC, che ogni indirizzo certificato viene inserito automaticamente nella rubrica... anche se le opzioni specifiche non lo consentono, forse per qualche criterio di sicurezza. Bocciatura totale. Personalmente, la userò solo quando obbligato. W l'Italia e i geni che concepiscono queste boiate.avvocato non registratoRe: Me l'hanno attivata...
- Scritto da: avvocato non registrato> Sono un avvocato con la passione> dell'informatica, nata su Commodore64 una vita fa> poi proseguita su Amiga e PC. Questo per dire che> ho qualche competenza. Mi arriva un paio di> settimane fa la mail in questione dall'Ordine,> dicendo che mi avevano attivato l'account, che le> credenziali erano queste e quelle ecc. ecc. Mi> collego al link, mi autentico, mi viene detto di> attendere 24 ore per l'attivazione della casella.> Dopo 48 ore è ancora tutto fuori uso. Chiamo> l'assistenza, aprono un ticket, dopo altri 2> giorni rimbalzano la questione ad InfoCamere.> Insomma, dopo circa una settimana l'account viene> attivato. Cominciamo bene. Provo ad usarlo, non> so se voi avete mai contezza di quale aberrazione> informatica sia. Totalmente lontano dai canoni di> semplicità ed immediatezza di un qualunque> criterio tecnologico. La webmail è terrificante.> Vabbè, imposto il client di posta, mi dico. Mi> mando una mail di prova ad un altro indirizzo.> Qui, lo sconforto totale. Il messaggio scritto> dall'utente viene impacchettato come messaggio> .eml ed allegato ad un altro messaggio, generato> dal server, che con un italiano criptico ed> enigmatico spiega che la comunicazione ricevuta è> posta certificata ai sensi della legge bla bla> bla. E basta. Nessuna chiara spiegazione che per> leggere quello che ha scritto il mittente bisogna> maneggiare con gli allegati e salvare o aprire il> file .eml. Questa è semplificazione? Il cittadino> medio di fronte messaggi del genere secondo me> prende e cestina tutto. Non si poteva far> comparire il testo della mail direttamente a> schermo e, in allegato, mettere la comunicazione> sulla certificazione? Non finisce qui. Il server> genera poi una pletora di messaggi di risposta:> la mail è stata inviata, il server destinatario> non è di posta certificata e così via. Altri bit> inutili. Last but not least... i messaggi che> arrivano non hanno il mittente esplicito. Per> intenderci: la mail normale porta come mittente> "Pinco Pallino", la mail o quello che si decide> nelle impostazioni dell'account. La PEC no, porta> come mittente "Per conto di:> pallino.pinco@server.pec.entegestore.it". Alla> faccia della semplicità ed immediatezza. E> ancora: basta cliccare su ogni messaggio PEC, che> ogni indirizzo certificato viene inserito> automaticamente nella rubrica... anche se le> opzioni specifiche non lo consentono, forse per> qualche criterio di sicurezza. Bocciatura totale.> Personalmente, la userò solo quando obbligato. W> l'Italia e i geni che concepiscono queste> boiate.Non succede esattamente lo stesso o quasi anche con le normali raccomandate cartacee?piotr70Re: Me l'hanno attivata...
Vuoi mettere l'aprire una busta con arrovellarsi dietro uno schermo? La tecnologia dovrebbe semplificare la vita, non complicarla. Ti invito a considerare un utente medio (visto che l'idea è dare questo servizio a tutti gli italiani) dietro un messaggio del genere (ho criptato dati personali):[quote]Anomalia nel messaggioIl giorno --- alle ore --- (+0100) è stato ricevuto il messaggio "---" proveniente da "---" e indirizzato a: ---Tali dati non sono stati certificati per il seguente errore: Il messaggio non proviene da Posta Certificata.Il messaggio originale è incluso in allegato.Il messaggio non è valido a tutti gli effetti come posta elettronica certificata.Identificativo messaggio: ---[quote]E per leggere il messaggio devo andare negli allegati, cliccare, salvare, aprire... ma per favore!I messaggi email normali arrivano sulla finestra del client e basta... non si potevano far apparire quelli PEC a schermo e mettere tutte le certificazioni in allegato?A parte poi tutte le considerazioni dette prima...avvocato non registratoRe: Me l'hanno attivata...
Una curiosità: quale sistema operativo e applicativo usi?Sarò stato fortunato..ma io non ho trovato questi problemi..Siccome i problemi di interoperabilità son noti, potresti segnalare l'altro gestore pec coinvolto (se fosse lo stesso ehhmm sarebbe un bel problema..) ?.. non per fare pubblicità negativa, al contrario ..far emergere i problemi può aiutare a risolverli ;-)salutiABAndrea ButiRe: Me l'hanno attivata...
- Scritto da: avvocato non registrato> Vuoi mettere l'aprire una busta con arrovellarsi> dietro uno schermo? La tecnologia dovrebbe> semplificare la vita, non complicarla. Ti invito> a considerare un utente medio (visto che l'idea è> dare questo servizio a tutti gli italiani) dietro> un messaggio del genere (ho criptato dati> personali):> > [quote]> > Anomalia nel messaggio> > Il giorno --- alle ore --- (+0100) è stato> ricevuto il messaggio "---" proveniente da "---"> e indirizzato a:> ---> > Tali dati non sono stati certificati per il> seguente errore: Il messaggio non proviene da> Posta> Certificata.> > Il messaggio originale è incluso in allegato.> > Il messaggio non è valido a tutti gli effetti> come posta elettronica> certificata.> > Identificativo messaggio: ---> > [quote]> > E per leggere il messaggio devo andare negli> allegati, cliccare, salvare, aprire... ma per> favore!> > I messaggi email normali arrivano sulla finestra> del client e basta... non si potevano far> apparire quelli PEC a schermo e mettere tutte le> certificazioni in> allegato?> > A parte poi tutte le considerazioni dette prima...Ma perchè, non fai la stessa cosa per aprire qualunque allegato?Non so se hai usato la webmail o il client di posta, comunque di solito i client si possono configurare per visualizzare le componenti test o HTML degli allegati .eml direttamente nella prima schermata. Gli allegati binari di solito no. Per le Webmail poi è un'altra storia. Alcune lo fanno (squirrel, mi sembra, che era quella usata da Aruba prima di mettere su quella proprietaria). Qualche Gestore ne ha realizzate di nuove che visualizzano direttamente il messaggio originale (e così era quella che avevo fatto io) ma erano messe a disposizione solo di clienti speciali dietro convenzioni speciali, per via dei costi.Comunque siamo solo all'inizio della storia. Se la PEC prende piede e si inizia ad usare i gestori avranno risorse per adattare queste applicazioni ai requisiti della massa che sono diversi da quelli dei clienti principali fino ad ora gestiti che sono i dipartimenti di IT delle varie PA. Quindi sì, hai ragione, findo ad ora non c'è stata esigenza di confrontarsi con i requisiti di utilizzo degli utenti meno esperti ma penso che il vuoto si colmerà in fretta.I veri problemi sono altri secondo me:1) non puoi rifiutare un messaggio PEC, come mi sembra tu possa fare con una raccomandata (ma so che a questo si stava già cercando un rimedio, anche se non tutti lo vedono come un problema ma piuttosto un vantaggio).2) per te che sei un professionista con relativo albo non puoi stabilire a priori se usare o meno la PEC come domicilio delle comunicazioni per i procedimenti nei quali sei coinvolto e quindi ogni messaggio che lì ti viene inviato produce gli effetti giuridici di un atto correttamente notificato, che tu lo abbia letto o no. Ti consiglio di impratichirti con la webmail oppure se devi assentarti dal piccì rischi di non poter accedere alla tua casella in tempo utile per la gestione di eventuali comunicaizoni.piotr70Re: Me l'hanno attivata...
- Scritto da: avvocato non registrato> Vuoi mettere l'aprire una busta con arrovellarsi> dietro uno schermo? La tecnologia dovrebbe> semplificare la vita, non complicarla. Ti invito> a considerare un utente medio (visto che l'idea è> dare questo servizio a tutti gli italiani) dietro> un messaggio del genere (ho criptato dati> personali):> > [quote]> > Anomalia nel messaggio> > Il giorno --- alle ore --- (+0100) è stato> ricevuto il messaggio "---" proveniente da "---"> e indirizzato a:> ---> > Tali dati non sono stati certificati per il> seguente errore: Il messaggio non proviene da> Posta> Certificata.> > Il messaggio originale è incluso in allegato.> > Il messaggio non è valido a tutti gli effetti> come posta elettronica> certificata.> > Identificativo messaggio: ---> > [quote]> > E per leggere il messaggio devo andare negli> allegati, cliccare, salvare, aprire... ma per> favore!> > I messaggi email normali arrivano sulla finestra> del client e basta... non si potevano far> apparire quelli PEC a schermo e mettere tutte le> certificazioni in> allegato?> > A parte poi tutte le considerazioni dette prima...Un'altra cosa, solo per chiarire un aspetto. Il formato del messaggio, la c.d. Busta PEC, è rigidamente specificato nelle specifiche tecniche CNIPA e i gestori DEVONO adottarlo senza modifiche. E queste specifiche comprendono anche le scritte e la gestione degli indirizzi. Il tuo gestore non si è inventato niente, e come avrebbe potuto, visto che al primo controllo tecnico il CNIPA lo avrebbe messo sotto torchio costringendolo ad adottare le specifiche PEC. Proprio per questo ti arriveranno messaggi sempre di questo formato indipendentemente dal gestore usato dal mittente dei messaggi originali.piotr70Decalogo
http://web.me.com/csp01/Dirittomoderno.it/Blog/Voci/2009/12/4_Decalogo_PEC_e_firme_elettroniche.htmlOk, ok..non è perfetto, non c'è tutto, però c'è qualcosa..la URL fa schifo..perché faccio l'avvocato e non il webmaster..Uso il mac e sono uno sfigato per alcuni ed un figo per altri..Al momento non mi viene in mente altro..Se qualcuno vuole fare ulteriori domande facciamo il ventalogo..ventilogo boh.. fate voi..saluti a tuttiABAndrea Butitu sei....
... veramente assurdo... hai scritto un mare di roba inutile e che non interessa a nessuno. ti mancano i 6 per la pec di aruba? come la raccomandata con AR se sei 2 mesi in brasile non ti trova, anche la PEC se il pc non lo accendi non è recuperabile chiaro, ma almeno anche dal brasile via web la puoi consulatare!insomma, tanto allarmismo per nulla.. paga sti 6 e non lamentarti...steveC'è di peggio...
ALcuni Ordini Professionali hanno preattivato le PEC per gli iscritti con password banali ed addirittura pubblicato online sul sito dell'Ordine la regola per calcolarla. Non si rendono conto del pericolo che fanno correre ai propri iscritti, tanto che anche dopo essere stati dettagliatamente avvisati del clamoroso errore commesso, hanno ignorato la faccenda lasciando le PEC attive e le sitruzioni per accedervi pubblicamente accessibili.Articolo completo http://bit.ly/malapecDaniel Witting da PratoIdentificazione certa del titolare
Salve,molto interessanti le vostre considerazioni.Comunque l'identificazione certa dell'intestatario della casella PEC,non sebra necessaria, in quanto nelle intenzioni originarie del legislatore, tale strumento è equiparabile ad un "Elezione di domicilio".Cordiali salutiwww.riproduzionesostitutiva.itMarcoMarco CeccarelliRe: Identificazione certa del titolare
- Scritto da: Marco Ceccarelli> Salve,> > molto interessanti le vostre considerazioni.> > Comunque l'identificazione certa> dell'intestatario della casella PEC,non sebra> necessaria, in quanto nelle intenzioni originarie> del legislatore, tale strumento è equiparabile ad> un "Elezione di> domicilio".peccato solo che il domicilio virtuale PEC 'xyz@miapec.it' è "leggermente" più soggetto ai furti di identità di un domicilio fisico 'Cittàmia via Stradamia n.0' per questo (e per molte altre ragioni) l'equiparazione di cui parli è semplicemente una gigantesca MIN@ATACCCGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiAlessandro Del Rosso 02 12 2009
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