WiFi, Cassinelli libera tutti?

WiFi, Cassinelli libera tutti?

Il deputato ha presentato una proposta di legge per modificare il decreto Pisanu. Nessuna identificazione per gli utenti italiani, al massimo un sistema tramite SMS
Il deputato ha presentato una proposta di legge per modificare il decreto Pisanu. Nessuna identificazione per gli utenti italiani, al massimo un sistema tramite SMS

“L’attuale normativa è eccessivamente restrittiva e crea un grosso freno allo sviluppo e alla diffusione delle nuove forme di comunicazione”. Così Roberto Cassinelli, deputato del Popolo della Libertà (Pdl), che in un recente post sul proprio blog ha presentato una proposta di legge che vada a modificare il famigerato decreto Pisanu , normativa anti-terrorismo approvata nel 2005 subito dopo la tragedia degli attentati di Londra. Modifiche che dovrebbero incentivare l’utilizzo di punti d’accesso pubblici e senza fili per accedere alla Rete.

Stando a un comunicato stampa, il deputato già noto al popolo di Internet per il ddl salvablog , sarebbe ora impegnato nella presentazione alla Camera della proposta di legge n. 2962 , volta a modificare in particolare l’articolo 7 comma 4 della legge 155/2005 . Cassinelli ha precisato che questo comma, a differenza di altre sezioni del decreto Pisanu, non prevede scadenza, contrariamente a quanto avrebbero detto alcuni. La sua attuale formulazione prevede che l’utente che voglia accedere ad Internet tramite Internet point o hot spot debba essere sempre soggetto ad identificazione, presentando un documento d’identità.

“È opportuno evidenziare – si legge – che nessun paese occidentale adotta una normativa tanto restrittiva, neppure gli Stati Uniti, le cui leggi contro il terrorismo sono le più severe al mondo”. Cassinelli ha ribadito che attualmente, per fruire di punti d’accesso pubblici anche gratuiti, sia necessario sottostare ad una procedura macchinosa che costituirebbe una consistente perdita per l’immediatezza e l’autonomia delle nuove tecnologie. Per questo motivo è stato presentato il progetto di legge che mira a cambiare le previsioni del comma 4 del decreto Pisanu.

Nello specifico, sono due le previsioni introdotte dall’On. Cassinelli. La prima lascia spazio all’eventualità in cui l’utente possa usufruire di una connessione pubblica senza essere affatto identificato . Cassinelli ci ha tenuto a precisare che la questione sicurezza dello Stato gli sta a cuore, infatti ha illustrato una particolare eccezione alla sua prima proposta di modifica. Spetterebbe al Ministero dell’Interno – di concerto con quello dello Sviluppo Economico e della PA – decidere i casi in cui risulti necessaria l’identificazione dell’utente.

Curioso constatare che il ministro dell’Interno italiano sia poi lo stesso autore delle recenti dichiarazioni su un terrorismo internazionale che passerebbe proprio da Internet, con il governo che dovrebbe avere la facoltà di censurare quei siti che raccolgono contenuti di matrice terroristica. Come direbbe lo stesso Cassinelli, la sicurezza dello Stato viene prima di tutto. Quello che rimane probabilmente da capire è come funzionerà nel concreto il meccanismo delle eccezioni, se coinvolgerà certe tipologie di strutture o particolari periodi della vita pubblica e della sicurezza nazionale.

Per Cassinelli, la novità più importante introdotta dalla proposta n. 2962 è che l’ipotetico riconoscimento dell’utente potrebbe venire “in via indiretta e automatica”, senza il bisogno di presentare un documento d’identità al gestore della rete. Questo preserverebbe il carattere di immediatezza delle moderne tecnologie, a detta di Cassinelli, e aiuterebbe non poco chi si collega da hotspot pubblici per navigare, per lavoro o per seguire i sempre più popolari corsi delle 11 università online riconosciute negli anni dal MIUR. Nello specifico, la proposta di legge prevede un riconoscimento dell’utente tramite carta SIM .

Un’apposita finestra andrebbe a bloccare l’accesso alla rete wireless, chiedendo all’utente l’inserimento del proprio numero di cellulare. Pochi secondi dopo, verrebbe inviato tramite SMS il codice per sbloccare il sistema e accedere tranquillamente alla Rete. Questa procedura, secondo Cassinelli, risolverebbe il problema della sicurezza pubblica (“ogni utenza di telefonia mobile italiana, infatti, è abbinata all’identità di una persona rintracciabile”, c’è scritto sul blog) oltre a rendere il procedimento stesso d’identificazione più immediato e meno macchinoso.

Anche in questo caso, qualche interrogativo. Non si capisce come funzionerà il sistema degli SMS e, soprattutto, chi pagherà (forse il gestore di un bar o di un albergo?) per questo. Ancora, nel Regno Unito rimane ad oggi piuttosto semplice aprire una carta telefonica di tipo usa e getta, assolutamente anonima. Ciò vorrebbe dire che un turista britannico si ritroverebbe impossibilitato ad essere riconosciuto dal sistema delle SIM proposto da Cassinelli. In realtà, si è parlato unicamente per il momento di utenze di telefonia mobile italiane .

A questo punto non si capisce nemmeno come la proposta di legge n. 2962 si coniugherà con le recenti dichiarazioni del Ministro del Turismo Michela Brambilla, che ha rimarcato come sia importante semplificare e liberalizzare l’accesso alla Rete per coloro che vengono a visitare il nostro paese. Cassinelli appare comunque sicuro che queste modifiche aiuteranno gli imprenditori italiani ad investire in un settore fondamentale per la nostra crescita economica e culturale.

Il decreto Pisanu è già scaduto due volte, precisamente alla fine del 2007 e alla fine del 2008, ma per due volte è stato prorogato. Ora si avvicina una terza scadenza e vari esponenti del popolo della Rete si sono già mobilitati per evitare l’ennesima proroga. Sergio Maistrello, di Apogeo Online , ha lanciato un appello dal titolo quest’anno lasciate scadere la legge Pisanu .

Lo stesso Maistrello è ora tra i firmatari di una carta dei cento per il libero WiFi che è stata annunciata sul blog del giornalista de L’Espresso Alessandro Gilioli. Il testo non è poi tanto dissimile da certe dichiarazioni di Cassinelli, ricordando che in Italia ci sono soltanto 4.806 accessi WiFi mentre la Francia ne ha cinque volte tanto . “In Italia abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali – hanno scritto i principali firmatari della carta – che sono contrari all’immediatezza e all’efficacia della Rete e delle tecnologie senza filo”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 26 nov 2009
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