WiFi violato, in Germania non è reato

WiFi violato, in Germania non è reato

La responsabilità di eventuali infrazioni del copyright non può ricadere su chi è proprietario della connessione wireless rubata. Il parere di un tribunale tedesco
La responsabilità di eventuali infrazioni del copyright non può ricadere su chi è proprietario della connessione wireless rubata. Il parere di un tribunale tedesco

I politici vogliono trasformarla in una incubatrice di malware statali in mano agli agenti di polizia, ma la federazione tedesca è foriera anche di decisioni giudiziarie garantiste, a favore di quei cittadini incappati nel furto di connessione a scopo di download non autorizzato.

La Corte di Appello di Francoforte ha stabilito infatti che il proprietario di una connessione Internet wireless non può essere considerato responsabile dei download “pirata” se tali download sono avvenuti senza la sua conoscenza diretta.

Nel caso in oggetto, i legali dell’accusa avevano presentato al giudice la richiesta di condanna per il legittimo possessore del canale WiFi, a cui degli investigatori prezzolati erano arrivati tracciando l’indirizzo IP usato per commettere la presunta “infrazione” del download a scrocco. La difesa, dal canto suo, aveva controbattuto sostenendo che la responsabilità oggettiva dell’accusato non c’era , tanto più che il suddetto era in vacanza quando sarebbe stato commesso il fattaccio.

La decisione del giudice è stata accolta come “sensazionale” da parte di Christian Solmecke, il legale impegnato a difendere 500 utenti di file sharing incappati nelle perquisizioni illegali della famigerata società svizzera Logistep AG . “Il futuro ci mostrerà cosa la più alta corte tedesca avrà da dire su questa complessa questione” ha dichiarato Solmecke, anticipando come la conclusione della vicenda sia ancora di là da venire.

Non la deve averla presa proprio benissimo la società legale Davenport Lyons , già impegnata ad agguantare gli utenti del file sharing britannici colpevoli di lasciare incustodite e alla mercé dei “ladri” telematici le connessioni WiFi. La società si sarebbe aspettata una replica, nel Regno Unito, della precedente decisione legale tedesca sulla faccenda, ma visto il ribaltamento della suddetta da parte della Corte di Francoforte, Davenport Lyons non avrà probabilmente grande interesse a sottolineare il nuovo sviluppo del caso.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 11 lug 2008
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