Xbox, Microsoft taglia sulla produzione videoludica

Xbox, Microsoft taglia sulla produzione videoludica

La corporation ha annunciato la chiusura di due dei suoi studi di sviluppo, un'operazione che coinvolge anche la storica Lionhead e mette fine alla saga di "Fable". E il supporto del gaming su PC? Genera polemica
La corporation ha annunciato la chiusura di due dei suoi studi di sviluppo, un'operazione che coinvolge anche la storica Lionhead e mette fine alla saga di "Fable". E il supporto del gaming su PC? Genera polemica

Microsoft ha annunciato “cambiamenti difficili” in arrivo per i team appartenenti a Microsoft Studios, anticipando in sostanza la chiusura di Press Play in Danimarca e Lionhead Studios nel Regno Unito. I giochi attualmente in sviluppo verranno apparentemente cancellati, mentre parte del personale potrebbe trovare posto presso gli altri studi di sviluppo controllati direttamente da Redmond.

Particolarmente significativa è la decisione di mettere fine alla storia di Lionhead, società fondata da Peter Molyneux e dalle fortune incostanti, come incostante si è dimostrato Molyneux stesso in questi ultimi anni. Fable, il brand più recente ancora curato da Lionhead, cesserà di esistere nella sua forma attuale con la cancellazione dello sviluppo del titolo free-to-play Fable Legends .

Fable Legends era in sviluppo da anni e ha più volte cambiato impostazione, gameplay o modello commerciale da seguire, e la decisione di Microsoft conferma l’evidente difficoltà nel trasferire i mutevoli progetti dello studio britannico dalla carta del design ai bit del gioco vero e proprio.

Redmond dice di voler “discutere” la chiusura di Lionhead con i membri dello studio, ma il tono dell’annuncio sul sito ufficiale di Xbox non alimenta molte speranze. Per quanto riguarda Press Play, invece, la cessazione delle attività è confermata e mette fine a un’esperienza meno blasonata di quella dei colleghi britannici.

Lo sviluppo videoludico di Microsoft sta attraversando una fase difficile, e anche la volontà dichiarata dalla corporation di estendere le proprie attività sul fronte PC non è stata accolta molto positivamente da chi su PC lavora e ha successo da anni: Tim Sweeney, co-fondatore di Epic Games, ha dedicato un editoriale al vetriolo alle app videoludiche in formato UWP (Universal Windows Platform) parlando di un tentativo di monopolizzare il business e di “consolizzare” una piattaforma, il PC appunto, che è sempre stata aperta al contributo (e al business) di tutti, senza sistemi di controllo centralizzati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 mar 2016
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