Dopo Google, NVIDIA e forse Intel, un’altra Big Tech statunitense è finita nel mirino della State Administration for Market Regulation. L’autorità antitrust della Cina potrebbe avviare un’indagine nei confronti di Apple. Si tratta dell’ennesima puntata dello scontro commerciale in atto con l’amministrazione Trump.
Commissione per acquisti in-app troppo alta
Secondo le fonti di Bloomberg, i funzionari dell’autorità cinese hanno parlato con dirigenti Apple e sviluppatori di app nel corso del 2024. L’argomento principale ha riguardato la commissione del 30% che deve essere versata per ogni acquisto in-app. L’intervento della State Administration for Market Regulation sarebbe stato sollecitato soprattutto da ByteDance e Tencent.
Le due aziende cinesi avrebbero ricevuto pressioni da Apple per rimuovere le “scappatoie” presenti nelle loro app che consentono di aggirare il pagamento della commissione. Le mini app includono link a metodi di pagamento esterni allo store. Un’altra pratica che verrà esaminata è quella che vieta l’installazione di store alternativi.
La State Administration for Market Regulation ritiene che Apple addebiti commissioni irragionevolmente elevate agli sviluppatori locali. Inoltre, il divieto di app store e metodi di pagamento di terze parti ostacola la concorrenza e danneggia i consumatori. Se Apple non apporterà cambiamenti, il governo avvierà un’indagine formale.
L’azienda di Cupertino ha introdotto diverse modifiche per rispettare il Digital Markets Act in Europa, ma la Commissione europea ha avviato indagini sugli obblighi imposti agli sviluppatori, tra cui il pagamento della famigerata Core Technology Fee.