Tutti gli utenti italiani sono in pericolo perché in questi giorni cybercriminali esperti stanno sfruttando l’invio di sanzioni collegate alla pirateria streaming per distribuire pericolose truffe. Secondo quanto confermato da AGCOM, si tratta di finte multe legate a un fantomatico Servizio clienti AGCOM – Piracy Shield.
Ovviamente si tratta di una comunicazione falsa. Il servizio menzionato non esiste e serve ai criminali per dare autorità alla email sfruttando AGCOM che così chiarisce la sua posizione: “AGCOM tutelerà la propria immagine in tutte le sedi competenti rispetto all’improprio e illecito utilizzo del suo nome“.
Attraverso un comunicato ufficiale, l’Autorità ha spiegato: “L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni mette in guardia cittadini ed utenti dai rischi connessi a comunicazioni fraudolente, recapitate in questi giorni e riconducibili a soggetti non identificati, che, a nome di un sedicente Servizio clienti AGCOM – Piracy Shield, contestano irregolarità relative ‘a collegamenti a siti internet sotto osservazione in quanto riconducibili alla trasmissione di streaming illegali’“.
L’obiettivo delle finte multe Piracy Shield
I cybercriminali hanno trovato in AGCOM una possibile esca. Inviando finte multe collegate a Piracy Shield sperano di trovare utenti “colpevoli” che pagano la sanzione, ingrassando così i loro conti correnti. Oltre a perdere il loro denaro, gli utenti diventano così vittima di furto di identità.
“Nelle finte comunicazioni – spiega chiaramente AGCOM – si richiede il pagamento di una sanzione, si rinvia a successiva comunicazione per la fornitura delle coordinate bancarie e si fornisce un numero di telefono e un nominativo da contattare“. Per questo è importantissimo evitare di agire spinti dal panico.
Sempre nel comunicato ufficiale sono stati pubblicati alcuni consigli: “AGCOM richiama l’attenzione degli utenti sull’importanza di non dar seguito a queste comunicazioni che configurano il reato di truffa aggravata e di adottare comportamenti di prudenza per tutelarsi rispetto a iniziative ingannevoli finalizzate sia all’acquisizione di somme di denaro che di dati sensibili“.