Android e l'errore più grande di Bill Gates

Android e l'errore più grande di Bill Gates

Il co-fondatore Microsoft su quello che ritiene l'errore più grande della carriera: non aver preparato l'azienda per l'esplosione del mercato mobile.
Android e l'errore più grande di Bill Gates
Il co-fondatore Microsoft su quello che ritiene l'errore più grande della carriera: non aver preparato l'azienda per l'esplosione del mercato mobile.

Tutti ricordano Steve Jobs e la guerra termonucleare dichiarata a Google e al mondo Android dal compianto ex CEO di Cupertino, non molti invece hanno memoria dei progetti messi in campo da Microsoft al fine di contrastare l’ascesa del robottino verde nel territorio mobile come alternativa ad iOS. Bill Gates è tornato a parlarne nei giorni scorsi, in occasione di un’intervista rilasciata a Village Global.

Bill Gates non si dà pace per Android

Oggi 63enne, impegnato in progetti che vanno dalla lotta ai cambiamenti climatici agli investimenti in energia rinnovabile, Gates etichetta come “il più grande errore” della sua carriera non aver saputo contrastare la crescita di Android. Sebbene le sue dimissioni dall’incarico di amministratore delegato Microsoft siano avvenute in anticipo rispetto all’esplosione del mercato smartphone (nel 2000 gli successe Steve Ballmer), si assume parte della responsabilità.

Il gruppo di Redmond ha iniziato a lavorare sulla piattaforma Windows Mobile all’inizio degli anni ’00, arrivando poi nel 2010 a presentare Windows Phone, con parecchio ritardo però rispetto a quanto fatto dalla concorrenza: il gap nei confronti di Google e Apple era ormai incolmabile, con gli esiti che tutti ben conosciamo.

Il più grande errore di sempre è stata la cattiva gestione che mi attribuisco, che ha portato Microsoft a non diventare ciò che Android è oggi.

Le ragioni del flop sono ben note e non devono certo essere ricercate nella qualità dei device (quelli della linea Lumia non avevano molto da inviare ai top di gamma Android o iOS), bensì in primis nel mancato supporto da parte della community di sviluppatori: semplicemente, alcune applicazioni chiave sono arrivate troppo in ritardo o non sono mai state rilasciate in versione Windows, compromettendo di conseguenza l’appeal esercitato dall’ecosistema sui consumatori.

Insomma, Gates fa ammenda e si assume una buona fetta di responsabilità per come sono andate le cose, soprattutto per non essere stato in grado di preparare l’azienda a ciò che stava per avvenire. A un decennio e oltre di distanza, Microsoft potrebbe ora tornare a dire la propria nel territorio mobile, complice un processo di ibridazione tra piattaforme e form factor. Il mercato smartphone è in flessione e c’è sete di novità. L’avvento dei pieghevoli e le prossime evoluzioni di Windows 10 sembrano puntare in questa direzione: abbiamo già scritto più volte anche su queste pagine del possibile arrivo del dispositivo fino ad oggi noto con il nome in codice Andromeda.

Il gruppo di Redmond non ha intenzione di ripetere gli errori del passato, ma di far tesoro dell’esperienza acquisita facendosi trovare pronto per l’arrivo della prossima big next thing, qualunque essa sia.

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Pubblicato il 24 giu 2019
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