Coinbase fa chiarezza sul listing degli asset

Coinbase fa chiarezza sul listing degli asset

Il numero uno della piattaforma Coinbase fornisce alcuni chiarimenti sul processo di listing degli asset, a partire dalle criptovalute.
Coinbase fa chiarezza sul listing degli asset
Il numero uno della piattaforma Coinbase fornisce alcuni chiarimenti sul processo di listing degli asset, a partire dalle criptovalute.

Chi segue le evoluzioni del mondo crypto sa bene come, oltre a BTC, ETH, ADA e DOGE, ci siano molti altri asset disponibili, in gran parte meno conosciuti. Si tratta in ogni caso di beni digitali che possono essere oggetto di investimento, ognuno dei quali basato su una diversa infrastruttura decentralizzata ed espressione di un progetto differente. C’è chi, per orientarsi nell’ambito di un’offerta ormai parecchio diversificata, si chiede legittimamente come avviene il loro listing sulle piattaforme che li propongono. Una domanda legittima, alla quale replica Brian Armstrong, co-fondatore e CEO di Coinbase, con un post pubblicato sulle pagine del blog ufficiale.

La risposta scioglie alcuni dubbi e offre garanzie a coloro intenzionati a fare trading di criptovalute sull’exchange, creando il proprio portafoglio attraverso gli strumenti di compravendita messi a disposizione.

Il processo di listing degli asset su Coinbase

In estrema sintesi, la società mira a concludere il processo di revisione degli asset nel minor tempo possibile. L’obiettivo è quello di renderli subito accessibili agli investitori, ma in modo pienamente conforme a quanto impongono i criteri di sicurezza e le normative vigenti. Le tempistiche possono variare per diversi fattori. Uno su tutti è quello rappresentato dalla tipologia di blockchain su cui poggiano. Per i token ERC-20, ad esempio, sono relativamente rapide.

I margini di miglioramento non mancano. È lo stesso numero uno di Coinbase a metterlo nero su bianco. La procedura può essere ulteriormente ottimizzata e, soprattutto, messa al sicuro dal pericolo di qualcosa molto simile all’insider trading. Qualcuno all’interno del gruppo, a conoscenza del futuro listing di una crypto, potrebbe speculare sul suo prevedibile incremento del valore acquistandola (o facendola acquistare altrove) prima dell’inserimento nel portfolio. A tal proposito, il gruppo adotta una politica di tolleranza zero. È quanto chiesto dai requisiti imposti alle realtà quotate in borsa.

Un altro accorgimento utile adottato è stato annunciato a marzo. I nuovi asset indicizzati sono affiancati da un’etichetta che ne rende nota la natura “sperimentale”, nel nome della trasparenza. Così, chi fa trading, può disporre di un’informazione in più certamente utile.

Se il mondo delle criptovalute ti affascina e hai intenzione di investire su questo fronte, sappi che per aprire un portafoglio su Coinbase bastano pochi e semplici passaggi: BTC, ETH, ADA e DOGE sono a portata di mano.

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Pubblicato il
29 apr 2022
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