Eduopen, anche l'università italiana va online

Eduopen, anche l'università italiana va online

Dopo che il movimento Mooc si è diffuso Oltreoceano, anche il MIUR assieme agli atenei si attrezza. Ci saranno badge per i corsisti e la possibilità di certificare quanto appreso
Dopo che il movimento Mooc si è diffuso Oltreoceano, anche il MIUR assieme agli atenei si attrezza. Ci saranno badge per i corsisti e la possibilità di certificare quanto appreso

Con un certo ritardo rispetto agli atenei di Oltreoceano, finalmente anche l’università italiana si è dotata della propria piattaforma mooc aperta al pubblico: si chiama Eduopen , è stata realizzata in collaborazione tra MIUR, Cineca, GARR e circa una dozzina di università telematiche di tutta la Penisola , ed è online dalla fine della scorsa settimana. Attraverso Eduopen si potrà fruire di insegnamenti a distanza di livello universitario, per il proprio aggiornamento personale o anche per ottenere certificazioni su una determinata materia o preziosi CFU (i crediti universitari) spendibili in qualunque ateneo che aderisce al progetto.

La realtà dei corsi online erogati da importanti università è una realtà consolidata all’estero : Coursera e Udacity sono forse i nomi più celebri in questo settore , ma sono molte le iniziative analoghe che coinvolgono singoli istituti o consorzi formati da più entità che mettono a fattor comune risorse e lezioni. Tipicamente attraverso le piattaforme mooc si può fruire di interi corsi di intensità variabile, attraverso webinar (tipicamente lezioni in video on-demand) o altro materiale messo a disposizione del docente, e con un approccio broadcast che prevede la presenza anche di un numero molto alto di iscritti al singolo corso. Utile per aggiornamento personale ( life-long learning ) o anche per orientarsi in una nuova disciplina prima di iscriversi all’università, o se si decide di cambiare carriera.

Molti i corsi tecnico/scientifici, ma alto è l’interesse anche per i corsi umanistici: tra i corsi di laurea più popolari troviamo infatti Scienze della Comunicazione, Psicologia, Scienze della Formazione, Scienze Giuridiche (Giurisprudenza), Scienze della Nutrizione e Scienze Agrarie e Forestali.

L’iniziativa italiana sarà senza scopo di lucro, e proporrà due tipi di percorsi: i corsi più essenziali, monografici, e i cosiddetti “pathways” più ad ampio respiro che hanno durata maggiore e comprendono contenuti più strutturati. Il catalogo attuale comprende 68 corsi (ma solo 9 sono attivi da subito), e altri saranno aggiunti ogni anno per arricchire la piattaforma. I primi temi spaziano dalla matematica all’informatica, dalla didattica alla lingua cuneiforme ; i primi pathways sono invece dedicati all’inglese. I contenuti sono distribuiti con licenza CC share-alike .

Per seguire i corsi Eduopen basta registrarsi sulla piattaforma, e non sono previsti costi di alcun genere . Al termine di ciascun corso si otterrà un badge che attesta digitalmente la frequenza al corso, mentre chi deciderà di farsi certificare in ateneo le competenze guadagnate dovrà pagare 50 o 100 euro alla segreteria dell’università scelta per sostenere un esame e ricevere in cambio un attestato: in questo modo si guadagneranno anche i CFU utili ad arricchire il proprio curriculum universitario ed eventualmente integrare anche la prima laurea con un secondo titolo.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
26 apr 2016
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