Facebook citato in tribunale per truffe crittografiche

Facebook citato in tribunale per truffe crittografiche

Un miliardario australiano ha citato in tribunale Facebook per non aver rimosso annunci truffa a tema criptovalute che hanno sfruttato il suo nome.
Facebook citato in tribunale per truffe crittografiche
Un miliardario australiano ha citato in tribunale Facebook per non aver rimosso annunci truffa a tema criptovalute che hanno sfruttato il suo nome.

Non è iniziato bene questo febbraio 2022 per Facebook. L’applicazione che fa capo al Gruppo Meta, stando all’accusa, non avrebbe prontamente rimosso annunci truffa a tema criptovalute che hanno sfruttato il nome di diverse celebrità. Chi ha citato la società di Mark Zuckerberg in tribunale è il miliardario australiano Andrew “Twiggy” Forrest. Sarebbe lui una delle vittime utilizzata a sua insaputa dai cybercriminali per diffondere annunci fraudolenti sul famoso social network.

Facebook dovrà affrontare un’udienza il 28 marzo 2022

La prima udienza avrà luogo presso il Tribunale dei Magistrati dell’Australia Occidentale il 28 marzo 2022. In questa occasione i rappresentanti di Facebook dovranno affrontare l’accusa per aver violato le leggi australiane sul riciclaggio di denaro. A sostenerla è proprio Forrest, presidente di Fortescue Metals, quarto produttore al mondo di minerale di ferro. Il consenso lo ha avuto dal procuratore generale Michaelia Cash, in base ai sensi della Parte 10 del Codice Penale del Commonwealth. Ecco come Forrest si è espresso in merito a questa vicenda:

Facebook ha mostrato scarso appetito per autoregolamentarsi o adottare misure di base per proteggere gli australiani dall’uso improprio della sua piattaforma da parte di truffatori e truffatori, quindi non ho altra scelta che intraprendere questa azione. Trae profitto consapevolmente da questo ciclo di pubblicità illegali. Il modo migliore per proteggere gli australiani è dissuadere Facebook – attraverso un procedimento penale – dal lasciarsi usare come strumento criminale.

Parole forti che gettano dubbi sulle politiche di controllo degli annunci che vengono pubblicati sulla piattaforma del famoso social network. Stando ai documenti legali raccolti per il processo, una vittima australiana caduta nella trappola di questi annunci fraudolenti avrebbe perso 952.000 dollari australiani:

Questi scenari – si legge nei documenti dell’accusa – si sono verificati nella truffa sottostante che ha utilizzato il nome, la somiglianza e la reputazione del dottor Forrest, per trovare vittime che spesso hanno riferito di essere state truffate dopo aver creduto che il dottor Forrest stesse effettivamente approvando il piano di investimento.

La risposta ufficiale di Meta Platforms

Non è tardata la risposta ufficiale della società madre di Facebook, Meta Platforms. Un suo portavoce ha deciso di rilasciare una dichiarazione al The Australian spiegando che la società sta adottando un “approccio sfaccettato per fermare questi annunci“. Effettivamente, nell’ultimo periodo Meta Platforms ha avviato diverse azioni legali contro siti phishing che sfruttavano il social network per promuovere azioni criminali.

Un altro duro colpo che fa seguito a quello di dicembre. Secondo il sondaggio di Yahoo Finance, Meta è la peggiore azienda del 2021. Chissà come andrà a finire, invece, questa diatriba legale tra Forrest, o meglio l’Australia, e Facebook. Intanto, l’udienza di rinvio pare sia prevista a fine del 2022.

Fonte: The Autralian
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Pubblicato il
3 feb 2022
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