Dove l’editoria francese non arriva, arriva Google: il fondo da 60 milioni di euro istituito dal colosso di Mountain View per incoraggiare l’avvio di iniziative che consolidino la presenza degli editori francesi in Rete è stato sbloccato.
Il sito dedicato al Fonds pour l’Innovation Numérique de la Presse è pronto ad accogliere le proposte avanzate da editori affezionati al mezzo cartaceo che si siano già affacciati in Rete e a coloro che operino esclusivamente online. Il requisito comune è quello di presentare un progetto avviato prima del gennaio 2013 che contribuisca ad arricchire lo scenario dell’ editoria digitale e online , puntando sull’innovazione tecnologica, sulle potenzialità di monetizzazione e di ampliamento della platea dei fruitori con la mediazione della Rete.
20 milioni di euro l’anno, per un massimo di 2 milioni per il singolo progetto e una copertura del 60 per cento dell’investimento necessario per realizzarlo: queste le risorse che il consiglio di amministrazione del fondo, composto da rappresentanti di Google e dell’ Association de la presse d’information politique et générale (AIPG), ma anche da esperti indipendenti, si troverà a gestire. La macchina dei finanziamenti è pronta a partire: i progetti sottoposti prima del 10 ottobre saranno valutati il 17 ottobre.
“Un laboratorio che sospinga il cambiamento per la stampa francese”, questo l’ obiettivo del progetto. “Non c’è alcuna volontà di orientare i siti che si occupano di notizie verso gli strumenti digitali di Google” ha assicurato Carlo d’Asaro Biondo, responsabile di Big G coinvolto nel progetto, piuttosto il fondo rappresenta un modo per “creare un futuro a lungo termine per la stampa online”. O, perlomeno, consentirà al colosso di Mountain View di dimostrare la propria buona volontà nei confronti di un sistema editoriale che, dall’ Italia al resto del mondo , stenta ancora a comprendere le potenzialità offerte dall’operato degli intermediari della Rete.
Gaia Bottà
-
occorre coinvolgere altri programmatori
pagandoli? :D...Re: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: ...> pagandoli? :Dconsiderando che il 90% di loro sono già pagati?collioneRe: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: collione> - Scritto da: ...> > pagandoli? :D> > considerando che il 90% di loro sono già pagati?ma da altri...e per hobby scrivono codice per Linux...insomma nel tempo libero fanno un pò di volontariato per i bisognosi :Dn.2Re: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: n.2> - Scritto da: collione> > - Scritto da: ...> > > pagandoli? :D> > considerando che il 90% di loro sono già pagati?> ma da altri...e per hobby scrivono codice per> Linux...insomma nel tempo libero fanno un pò di> volontariato per i bisognosi :DNo, contribuiscono come parte del loro lavoro quotidiano.RedHat ha il suo business in Linux, per cui è abbastanza normale avere diversi impiegati che ci lavorano e provvedono a fare commit al kernel. Idem per Oracle, Google, IBM e altri. Persino Microsoft l'anni scorso era tra i primi posti della classifica di chi contribuiva con codice, perchè stava ottimizzando il proprio gestore di virtualizzazione con linux.bradipaoRe: occorre coinvolgere altri programmatori
(troll)(troll1)(troll2)(troll3)(troll4)collioneRe: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: n.2> - Scritto da: collione> > - Scritto da: ...> > > pagandoli? :D> > > > considerando che il 90% di loro sono già pagati?> > ma da altri...e per hobby scrivono codice per> Linux...insomma nel tempo libero fanno un pò di> volontariato per i bisognosi> :Dintendi dire che per lavoro scrivono spazzatura per apple e microsoft e vengono pagati e per hobby scrivono opere d'arte che vengono utilizzate da tutto ciò che usa linux per funzionare?giudaRe: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: collione> - Scritto da: ...> > pagandoli? :D> considerando che il 90% di loro sono già pagati?Ha detto anche un'altra cosa non da poco: essere autori anche solo di un paio di commit al kernel di Linux, porta automaticamente un bel po' di offerte di lavoro (non in Italia ovviamente).bradipaoRe: occorre coinvolgere altri programmatori
si, questa cosa l'ho notato qualche anno fai datori di lavoro ( stranamente ) prestano particolare attenzione a chi ha partecipato a progetti opensourcecollioneRe: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: collione> - Scritto da: ...> > pagandoli? :D> > considerando che il 90% di loro sono già pagati?si, ma per fare il pane :D...Re: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: ...> - Scritto da: collione> > - Scritto da: ...> > > pagandoli? :D> > > > considerando che il 90% di loro sono già> pagati?> si, ma per fare il pane :Dpoi ci sono quelli che lavorano nelle cantine :Dn.2Re: occorre coinvolgere altri programmatori
- Scritto da: ...> - Scritto da: collione> > - Scritto da: ...> > > pagandoli? :D> > > > considerando che il 90% di loro sono già> pagati?> si, ma per fare il pane :Dne parli come se al mix usassero microsoft o apple per dare internet all'italia, che ti piaccia o meno è a linux che devi il fatto di poter navigaregiudache faccia di...
mr. torvalds è proprio un gran furbone dal faccione grande grande... grande come il c...perché? vi rimando a questo commento:http://punto-informatico.it/b.aspx?i=3887437&m=3887805#p3887805vf nclil solito
Il Sig. Annunziata dovrebbe solo vergognarsi per come senza alcuna ragione sensata (forse è proprio in questo il "problema"...) censura i commenti dei suoi lettori... (anzi EX lettori)Ma Lei non pensa che ci sia anche chi possa essere interessato a leggere commenti ricchi (a differenza, mi perdoni la franchezza, di molti degli articoli che si leggono qui) di informazioni tecniche e riferimenti utili?luigi de gerolamoRe: il solito
non ho la minima idea di quale sia il problemama, tant'èLuca Annunziataquando l'hardware era poco potente
i programmatori facevano i salti mortali per sviluppare software che girasse fluidamenteadottavano trucchetti per andare oltre i limiti della macchinapoi quando l'hardware ha cominciato a diventare sempre più potente hanno sbracato e ci troviamo un lettore di pdf più pesante del software che serve per monitorare una missione spazialeehehehRe: quando l'hardware era poco potente
- Scritto da: eheheh> i programmatori facevano i salti mortali per> sviluppare software che girasse> fluidamente> > adottavano trucchetti per andare oltre i limiti> della> macchina> > poi quando l'hardware ha cominciato a diventare> sempre più potente hanno sbracato e ci troviamo > un lettore di pdf più pesante del software che> serve per monitorare una missione> spazialePurtroppo oggi si fa prima a comperare della RAM che a ottimizzare il codice...ShibaRe: quando l'hardware era poco potente
C'è anche un altro problema: molte ottimizzazioni erano possibili grazie a "trucchi" non documentati, realizzati su hardware specifici. Con hardware più nuovo, tali trucchi non erano più possibili (ed anche realizzare degli emulatori che li supportassero era un incubo).Oggi, non avendo più risorse limitate come un tempo, si preferisce sacrificare l'ottimizzazione estrema in cambio di una maggiore portabilità.cicciobelloRe: quando l'hardware era poco potente
I salti mortali di cui parli comprendevano anche utilizzare due cifre per memorizzare l'anno (Tanto per fare un esempio noto).I salti mortali hanno anche un altro problema, mantenere il codice diventa un incubo. I tempi di sviluppo si dilatano. Questo ovviamente impatta sul costo del prodotto. Ora le aziende (e le persone in generale) non sono onlus. Per far girare il software X meglio posso spendere 100 per ottimizzarlo a morte e guadagnare il 10% in prestazioni oppure spendere 50 per nuovo hardware e guadagnare il 20% in prestazioni. Secondo te quale è la soluzione più efficiente?Fino a quando il costo dell'hardware sarà inferiore a quello del programmatore si privilegerà l'acquisto del primo. Andando avanti con la miniaturizzazione i costi aumenteranno (peggio ancora per nuove tecnologie) ed in futuro si potrà invertire il trend ed era proprio di questo che parlava il buon vecchio Linus.Sono stanco di sentire, i programmatori qua i programmatori là. Se ho 10gg per finire un software, prima lo finisco, poi elimino eventuali bug e poi se avanza tempo ottimizzo. In più cerco di rendere il codice "semplice" da mantenere (nessuno è Dio in terra e qualche bug ci scappa sempre) per evitare di metterci una vita a trovare ed eliminare un bug. Bisogna scendere a compromessi. Non conosco la tua età, ma ricorda o documentati, sul costo di hardware e software, dei tempi d'oro di cui parli.davidoffRe: quando l'hardware era poco potente
c'è pure da dire che negli anni '80-'90 prevaleva la logica hacker, per cui il software era visto come arte e, molti programmi, erano sviluppati amatorialmente da hacker molto bravi e vogliosi di dimostrare le loro capacità, ottimizzando il codice oltre ogni limite ingegneristicoi prezzi al ribasso dell'hardware hanno intaccato questa tendenza ( purtroppo ), tuttavia non si è fatto nulla in nessun campoad esempio, perchè non usare pypi invece di cpython? ottimizzare un software applicativo è costoso e non paga, ma ottimizzare un framework, un middleware, ecc... è sicuramente altrettanto costoso, ma paga e ha un gran significatoun codec audio ottimizzato, è un codec che può migliorare sensibilmente il rendimento dei programmi che lo usanosolo nel campo dei videogames è ancora viva la pratica di ottimizzare, anche se è stata ridimensionata anche in questo campoe ovviamente la colpa non è sempre e solo del programmatore, è la logica dell'ingegneria del software che vuole cosìma il software è un'arte prim'ancora di essere un oggetto d'ingegneriadel resto si tende ad escludere tutto ciò che non ha implicazioni economiche immediate, tant'è che il buon Rob Pike se n'è pubblicamente lamentato http://herpolhode.com/rob/utah2000.pdfcollioneRe: quando l'hardware era poco potente
- Scritto da: collione> c'è pure da dire che negli anni '80-'90 prevaleva> la logica hacker, per cui il software era visto> come arte Il software e' arte.Oggi piu' di ieri, visto che oggi c'e' tanta XXXXX in circolazione.panda rossaRe: quando l'hardware era poco potente
certo allora l'hardware costava molto ed era poco potente rispetto ad oggied è prioprio per questo che veniva sfruttato al meglio, quando una risorsa è scarsa non si butta via niente si ottimizza, quando c'è abbondanza e a buon mercato si sprecavale anche per altre cose il discorsoe poi non dimentichiamo perchè oggi l'hardware costa poco, non dipende solo da processi tecnologici miglioriehehehRe: quando l'hardware era poco potente
- Scritto da: eheheh> certo allora l'hardware costava molto ed era poco> potente rispetto ad> oggi> > ed è prioprio per questo che veniva sfruttato al> meglio, quando una risorsa è scarsa non si butta> via niente si ottimizza, quando c'è abbondanza e> a buon mercato si> sprecasarebbe buona norma mantenere la forma mentis del passato, ottimizzando al massimo pure oggidì> > vale anche per altre cose il discorso> > e poi non dimentichiamo perchè oggi l'hardware> costa poco, non dipende solo da processi> tecnologici > miglioriP.InquinoRe: quando l'hardware era poco potente
- Scritto da: eheheh> i programmatori facevano i salti mortali per> sviluppare software che girasse> fluidamente> > adottavano trucchetti per andare oltre i limiti> della> macchina> > poi quando l'hardware ha cominciato a diventare> sempre più potente hanno sbracato e ci troviamo > un lettore di pdf più pesante del software che> serve per monitorare una missione> spazialeDaccordissimo!Terribile involuzione. Stai girando il coltello nella piaga. Oh mores, oh tempora! (un vecchione che faceva salti mortali)rockrollRe: quando l'hardware era poco potente
Pensavo che aiutasse l'avvento delle piattaforme mobile(handheld direi) ma sti stanno una mossa a stradopare anche quelle. :Ddddsopensource e codeplex
Ho trovato questo:http://www.codeplex.com/Hosting per progetti opensource, tipo sourceforge, ma questo sito è gestito dalla Microsoft.Volevo avere spiegazioni..Leggendo in giro mi sono rimasti dei dubbi. Microsoft è opensource? Microsoft che gestisce spazi per programmi opensource non è paradossale? Insomma è un buon sito da aggiungere ai segnalibri o no?thebeckerRe: opensource e codeplex
no, non è un buon sito perchè nessuno sviluppatore opensource se l'è mai filato gli unici progetti che ci sono, sono creati da impiegati microsoftla licenza "opensource" che propongono è una licenza ad-hoc, incompatibile con la gpl e chi dà addirittura diritti di sfruttamento alla microsoftè stato un goffo tentativo di dire che loro non sono nemici dell'opensourcea ciò, aggiungi che, pochi giorni fa, il direttore della divisione opensource ha lasciato l'aziendafondamentalmente, codeplex è una presa in giro colossalecollioneRe: opensource e codeplex
- Scritto da: collione> gli unici progetti che ci sono, sono creati da> impiegati> MicrosoftNon è vero.> la licenza "opensource" che propongono è una> licenza ad-hoc, incompatibile con la gpl e chi dà> addirittura diritti di sfruttamento alla> MicrosoftNon è vero. Ci sono anche progetti in GPL.> è stato un goffo tentativo di dire che loro non> sono nemici> dell'opensourceSei fermo a molti anni fa.Zucca VuotaRe: opensource e codeplex
- Scritto da: Zucca Vuota> - Scritto da: collione> > > gli unici progetti che ci sono, sono creati da> > impiegati> > Microsoft> > Non è vero.Ma tu non ti senti una merd@ a fare lo zerbino per M$ senza neppure essere pagato?panda rossaRe: opensource e codeplex
- Scritto da: thebecker> Ho trovato questo:> > http://www.codeplex.com/> > Hosting per progetti opensource, tipo> sourceforge, ma questo sito è gestito dalla> Microsoft.> > Volevo avere spiegazioni..Leggendo in giro mi> sono rimasti dei dubbi. Microsoft è opensource?> Microsoft che gestisce spazi per programmi> opensource non è paradossale? Insomma è un buon> sito da aggiungere ai segnalibri o> no?In realtà è valido solo per alcuni progetti, la quasi totalità dei progetti presenti è legata a Windows o a programmi che funzionano solo con Windows.Per tutto il resto c'è GitHub/Assembla/Bitbucket/SourceForge/ecc... . Se dovessi scegliere una piattaforma di hosting/RC per un progetto open, di sicuro non sarebbe Codeplex.ArthuroSIAMO TUTTI SORVEGLIATI
SIAMO TUTTI SORVEGLIATI:[yt]ak8XSaKgH34[/yt]...Re: SIAMO TUTTI SORVEGLIATI
Beh, veramente questa mi sembra proprio una coglionata.Corbezzoli, ma che gran COGLIONATA !!!Guarda che coglionataRe: SIAMO TUTTI SORVEGLIATI
01/10sgabbiettoper il sig "il solito"
Lei scrive:-----Il Sig. Annunziata dovrebbe solo vergognarsi per come senza alcuna ragione sensata (forse è proprio in questo il "problema"...) censura i commenti dei suoi lettori... (anzi EX lettori)Ma Lei non pensa che ci sia anche chi possa essere interessato a leggere commenti ricchi (a differenza, mi perdoni la franchezza, di molti degli articoli che si leggono qui) di informazioni tecniche e riferimenti utili?-----Al che Annuziata, come al solito replica a modo suo (cioe' con una "non-risposta") e poi lucchetta, per chiudere "in vantaggio" il contraddittorio.Ora vengo e le domando: Sig. "il solito", come puo' pretendere di parlare "del" problema (Luca annunziata) "al" problema? (luca annunziata).prova123Grazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiGaia Bottà 20 09 2013
Ti potrebbe interessare