Google e FIEG, mano tesa tra editori e aggregatori

Google e FIEG, mano tesa tra editori e aggregatori

Annunciato un accordo quadro. Ci saranno investimenti di Mountain View per la formazione e soldi che arriveranno dal revenue sharing
Annunciato un accordo quadro. Ci saranno investimenti di Mountain View per la formazione e soldi che arriveranno dal revenue sharing

E alla fine, per usare una frase fatta, tra FIEG e Google è scoppiata la pace: con l’annuncio di un accordo tra le due si mette fine ad anni di scontri verbali e contenziosi legali , e ora ci sono i presupposti per avviare una lucrosa (almeno per gli editori) collaborazione con il search di Mountain View . Con quest’ultimo che si impegna a difendere il diritto d’autore per conto terzi.

“La Federazione Italiana Editori Giornali e Google annunciano un accordo strategico di collaborazione volto a promuovere un approccio innovativo per la stampa italiana nell’era digitale” si legge nel comunicato stampa ufficiale. Nelle parole utilizzate si vede l’impronta delle posizioni espresse fin qui dalla FIEG: ovvero “il riconoscimento dell’importanza del diritto d’autore e la valorizzazione dei contenuti editoriali”, con una fetta dei guadagni prodotti da Google Newsstand e YouTube che dovrebbero riversarsi tramite revenue sharing nelle casse degli editori.

C’è anche però una concessione a Google e al suo ruolo, determinante, di aggregatore e intermediario (posizione da tempo sostenuta a Mountain View: conoscere da dove provengono i lettori, seguirli nel loro percorso tra le notizie, è indispensabile per tarare la produzione di news sui gusti del pubblico, e Big G ha strumenti come Analytics che ben sfruttati possono fornire indicazioni preziose. Da Google arriveranno anche 12 milioni di euro per finanziare un ciclo di formazione volto proprio a mettere in mano degli editori le competenze necessarie a sfruttare al meglio questi strumenti.

C’è anche un rimando esplicito al diritto d’autore , citato come uno dei quattro punti cardine dell’accordo: i primi tre comprendono i già citati Newsstand, YouTube e Analytics, e l’ultimo pone invece l’accento su una “azione congiunta per la protezione dei contenuti online, a tutela del copyright dell’editore, attraverso gli strumenti messi a disposizione da Google”. Di fatto probabilmente a Mountain View daranno una mano agli editori a pescare chi abusi dei loro contenuti, semplificando l’individuazione di copie non autorizzate in circolazione.

Difficile dire, oggi, se questo accordo metterà definitivamente una pietra sopra i dissapori del passato: sarebbe auspicabile che gli associati FIEG riconoscessero il ruolo cardine che può avere Google per l’editoria , ma è indubbio che ci sia stata molta polemica in passato e che questo accordo da solo non basterà a cambiare le sorti di un settore che ha subito come altri gli effetti della rivoluzione digitale. Per ora possiamo registrare i commenti entusiasti dei due rappresentanti che hanno firmato l’accordo: “Un’intesa che facilita ulteriori prospettive di crescita per le aziende editoriali italiane” ha detto il presidente FIEG Maurizio Costa, mentre Carlo D’Asaro Biondo di Google parla di “un buon giorno per l’innovazione e la collaborazione”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
7 giu 2016
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