Intel unisce per regnare

Intel unisce per regnare

Santa Clara opta per cambiare il suo assetto interno così da riunire le sorti del desktop e del mobile. Una scelta strategica che potrebbe anche segnare un cambio di priorità
Santa Clara opta per cambiare il suo assetto interno così da riunire le sorti del desktop e del mobile. Una scelta strategica che potrebbe anche segnare un cambio di priorità

Intel ha deciso per un cambiamento molto significativo della sua organizzazione aziendale: la divisione che fin qui ha gestito i chip Atom e gli altri design legati a wireless e GPS sarà scissa, e il design delle CPU e SoC che equipaggiano smartphone e tablet sarà riunito a quello delle più importanti e diffuse CPU desktop. Ad annunciarlo è stato il CEO Brian Krzanich in una lettera ai dipendenti , prospettando una vera e propria rivoluzione nell’approccio e nella strategia adottata da Santa Clara per il mercato dei semiconduttori.

Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal , l’attuale Mobile and Communications Group sarà diviso in due tronconi: nel nuovo wireless R&D group confluiranno i team che si occupano di progettare i chip responsabili di GPS, WiFi, Bluetooth e ogni altro componente RF , mentre i tecnici che si occupano dei SoC Atom andranno a fare compagnia a quelli della PC Division . Il nuovo gruppo formatosi, denominato “Client Computing Group” e affidato a Kirk Skaugen, sovrintenderà alla progettazione sia della linea Core che della già citata Atom: in questo modo verranno riuniti i design dei prodotti destinati ai PC desktop, ai laptop, agli smartphone e ai tablet .

La mossa ha un duplice significato: di sicuro la divisione mobile fino a questo punto non aveva brillato , soprattutto nei conti , e quindi ricondurre il costoso design di quei chip in una divisione dai conti solidi come quella desktop ha un valore sul piano aziendale ben preciso. Il vero punto di svolta però potrebbe essere il valore sul piano strategico di questa manovra: innalzare i SoC Atom allo stesso livello di priorità delle CPU Core significa anche garantirgli lo stesso ciclo di aggiornamento biennale (tick-tock, un anno dedicato a un nuovo design e il seguente a ridurre la dimensione dei transistor passando al ciclo produttivo con miniaturizzazione superiore), l’accesso prioritario alle fab dove produrre su larga scala i design, garantire di fatto la stessa priorità e la stesa importanza al mercato desktop e a quello mobile. Più suggestiva ancora l’ ipotesi che il design delle due linee converga: i Core M presentati all’IFA di Berlino possono essere un buon esempio di questa tendenza.

Santa Clara ha bisogno di rivedere il proprio approccio e riorganizzarsi di conseguenza, alla luce della progressiva stagnazione del mercato desktop e della contemporanea ascesa vertiginosa del comparto mobile. Fino a questo punto Intel non ha potuto fare altro che stare a guardare o giocare un ruolo di comprimaria in questo nuovo boom , fornendo senz’altro chip a un gran numero di marchi che ha goduto del successo degli smartphone, ma restando a bocca asciutta per quanto riguarda la fetta più grande della torta che è andata tutta o quasi ad ARM e ai design che l’azienda britannica cede in licenza a praticamente tutti i brand impegnati alla corsa all’oro del mobile. Dal 2015, quando questo cambiamento annunciato diverrà effettivo, Intel proverà a recuperare terreno in questo settore molto complesso che mette in difficoltà persino i marchi che hanno raccolto un buon successo.

Dopo la proliferazione incontrollata della propria offerta, anche Samsung ha deciso di razionalizzare la propria proposta di smartphone: per controbilanciare i conti difficili dell’ultima trimestrale , pesantemente influenzati proprio dalla divisione mobile, nel 2015 il numero di device presentati e venduti sarà inferiore almeno del 25-30 per cento rispetto a quanto visto nel 2014, in modo tale da arginare i costi di sviluppo e incrementare la redditività dei prodotti lanciati . Una strategia volta soprattutto a tenere testa alla concorrenza low-cost che arriva dalla Cina, e che potrebbe essere contrastata anche grazie al rilascio dei primi smartphone Tizen che potrebbero aumentare i margini di Samsung veicolando al meglio anche i suoi servizi a valore aggiunto.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 nov 2014
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