Prosegue lo scontro tra Matt Mullenweg e i “dissidenti” della community WordPress che non appoggiano le sue decisioni. Il CEO di Automattic ha disattivato gli account di cinque sviluppatori che contribuivano al progetto open source. L’azienda che gestisce WordPress.org ha invece comunicato che ridurrà il suo contributo per colpa di WP Engine.
Ban per chi vuole creare un fork
A fine dicembre, Joost de Valk (ex CEO di Yoast) aveva suggerito di adottare un approccio indipendente e federato che consenta di eliminare la dipendenza da WordPress.org. Sarebbe in particolare utile creare mirror (copie) dei repository per plugin e temi. La proposta era stata supportata anche da Karim Marucchi (CEO di Crowd Favorite). Entrambi collaborano allo sviluppo di WordPress.
Mark Mullenweg ha dichiarato pubblicamente che appoggia l’idea di un fork (ovviamente senza usare il marchio WordPress), probabilmente perché è certo che non avrà successo. In realtà, i due sviluppatori non avevano parlato di un fork, ma solo di repository indipendenti.
Mullenweg ha sfruttato l’occasione e un post scritto da Joost de Valk per chiudere gli account dei due “oppositori”, insieme a quelli di altri tre sviluppatori (Se Reed, Heather Burns e Morten Rand-Hendriksen). Gli ultimi due non forniscono più contributi da quasi cinque anni, quindi è chiaro che si tratta di una vendetta personale. Possono però collaborare attraverso GitHub, dove è anche disponibile il codice sorgente.
Automattic ha invece comunicato che ridurrà a 45 ore settimanali il “contributo sponsorizzato” al progetto WordPress, ovvero il tempo dedicato allo sviluppo. L’azienda guidata da Mullenweg sottolinea che l’attuale contributo è sbilanciato, facendo riferimento alle 40 ore settimanali dedicate da WP Engine.
Tale decisione di riallocare le risorse è dovuta proprio allo scontro legale con WP Engine. L’azienda texana è stata accusata di ottenere profitti sfruttando i marchi WordPress e WooCommerce senza pagare le royalties e senza fornire un adeguato contributo al progetto.