I giudici del tribunale di appello della California hanno respinto la richiesta di ingiunzione permanente presentata il 12 giugno 2023 dalla FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti per bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.
Rimane solo il procedimento amministrativo
Lo scontro tra la FTC e Microsoft è iniziato alla fine del 2022. L’autorità antitrust voleva impedire l’acquisizione di Activision Blizzard (68,7 miliardi di dollari) perché avrebbe danneggiato la concorrenza. La FTC aveva quindi presentato la richiesta per un ordine restrittivo temporaneo e un’ingiunzione preliminare.
L’ordine restrittivo temporaneo era stato accettato, ma la sua estensione è stata successivamente respinta perché in precedenza era stata negata l’ingiunzione preliminare. La FTC aveva quindi presentato appello e sospeso il procedimento amministrativo interno.
Nel frattempo, Microsoft ha completato l’acquisizione di Activision Blizzard a metà ottobre 2023, dopo l’approvazione ricevuta dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito. Il tribunale di appello ha confermato ieri la decisione di primo grado, negando l’ingiunzione preliminare (PDF).
Secondo i giudici, la FTC non è riuscita a fornire una dimostrazione adeguata delle sue teorie, ovvero che l’acquisizione avrebbe limitato la concorrenza, ad esempio impedendo l’accesso a Call of Duty. All’autorità antitrust non rimane altro che il procedimento amministrativo interno. Considerato però il fallimento di tutte le opzioni esterne è quasi certo che verrà definitivamente interrotto (alla fine è solo uno spreco di soldi dei contribuenti statunitensi). Al momento non ci sono commenti ufficiali della FTC.