Al termine delle due settimane del processo e dopo varie testimonianze, Google ha scritto un nuovo post sul blog ufficiale per ribadire ciò che aveva detto fin dall’inizio. Secondo l’azienda di Mountain View, i rimedi proposti dal Dipartimento di Giustizia per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca danneggeranno i consumatori e la leadership tecnologica degli Stati Uniti.
Meno scelta e peggiore esperienza
Google afferma che il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ignora la concorrenza attuale. Oggi le ricerche online vengono effettuate anche con i servizi AI, come ChatGPT, Grok, DeepSeek, Perplexity e Meta AI. Inoltre, gli “accordi promozionali” (Search come motore di ricerca predefinito) non hanno ostacolato gli accordi tra Apple e OpenAI o quelli di Motorola con Perplexity e Microsoft.
Le proposte del DOJ peggioreranno l’esperienza degli utenti e limiteranno la scelta. Eddy Cue ha dichiarato che Apple ha scelto Google Search perché è il migliore motore di ricerca (l’azienda di Cupertino riceve miliardi di dollari all’anno, ndr). Senza i fondi di Google, Mozilla potrebbe interrompere lo sviluppo di Firefox e uscire dal mercato.
L’azienda di Mountain View ha inoltre sottolineato che, in caso di condivisione dei dati con i concorrenti, aumenterebbero il rischio per privacy e sicurezza, due cose che può garantire solo Google. Il CEO Sundar Pichai ha dichiarato che i rimedi proposti dal DOJ sono equivalenti ad uno spin-off, quindi l’azienda non avrebbe nessun motivo per continuare ad investire nel motore di ricerca.
In caso di vendita, Chrome diventerebbe meno sicuro, in quanto molte funzionalità (come Safe Browsing) dipendono dall’infrastruttura di Google. In definitiva, l’azienda californiana evidenzia che i rimedi proposti dal DOJ sarebbero un vantaggio solo per i concorrenti, non per i consumatori.