Mozilla cestina i plug-in NPAPI

Mozilla cestina i plug-in NPAPI

Anche la fondazione del Panda Rosso si dice pronta a pensionare i componenti aggiuntivi per browser. Flash sopravvive, e le tecnologie DRM standard sono qui per restare
Anche la fondazione del Panda Rosso si dice pronta a pensionare i componenti aggiuntivi per browser. Flash sopravvive, e le tecnologie DRM standard sono qui per restare

Anche Mozilla Firefox abbandonerà presto la tecnologia di plug-in nota come Netscape Plugin Application Programming Interface (NPAPI): c’è ancora un po’ di tempo per lo switch-off, mentre per i componenti più popolari si studiano soluzioni alternative.

Chrome ha già da tempo chiuso la porta in via definitiva ai plug-in NPAPI , e Mozilla ha ora fissato la data finale per l’eliminazione del supporto alla tecnologia per il dicembre 2016. “I plugin sono fonte di problemi, crash e incidenti di sicurezza per gli utenti del Web”, spiega la Fondazione, quindi è giusto che vengano abbandonati una volta per tutte.

E Adobe Flash , il plug-in con una presenza costante nelle cronache informatiche per i (tanti) incidenti di sicurezza di cui sopra? Flash Player può restare, dice Mozilla, perché è ancora una parte integrante dell’esperienza Web per molti utenti e continuerà quindi a essere supportato su Firefox anche dopo la fine del 2016.

La Fondazione spiega di essere al lavoro per migliorare il codice e le funzionalità del Player di Adobe, mentre per gli altri plug-in NPAPI ancora molto popolari come Unity e Java si preparano metodi di fruizione alternativi come – nel caso di Java – Java Web Start .

Mozilla sostiene che il Web “moderno” è in grado di fornire molte delle funzionalità avanzate che in passato necessitavano della presenza di plug-in esterni, anche se in realtà il Web moderno ha già adottato, come parte integrante degli standard ratificati dal W3C, un modello che prevede l’utilizzo di codice binario esterno per la fruizione di contenuti protetti dalle tecnologie DRM ( EME+CDM ). Tutto cambia, nulla è cambiato , se non le parole per dirlo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 ott 2015
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