Mozilla e il denaro che vien dal search

Mozilla e il denaro che vien dal search

La Fondazione tira le somme per il 2014, ultimo anno della partnership che ha previsto Google di default su Firefox. Per il futuro Mozilla punta sulla differenziazione delle entrate
La Fondazione tira le somme per il 2014, ultimo anno della partnership che ha previsto Google di default su Firefox. Per il futuro Mozilla punta sulla differenziazione delle entrate

Mozilla non ha bisogno dei milioni di Google per portare avanti il proprio operato nel Web. A sostituirsi all’accordo con la Grande G c’è stata la partnership con Yahoo, e ci saranno gli accordi che nel prossimo futuro la Fondazione spera di stipulare con altri motori di ricerca.

La Fondazione statunitense ha rilasciato il report annuale che copre il 2014, ultimo anno che ha segnato la presenza di Google quale motore di ricerca di default: dopo aver già sperimentato con delle differenziazioni , all’incirca un anno fa Mozilla ha deposto la storica e fruttuosa alleanza con la Grande G a favore di Yahoo, Baidu e Yandex , a seconda della localizzazioni e della popolarità sui diversi mercati dei motori di ricerca.

A fronte di uscite pari a 318 milioni di dollari, il fatturato raggranellato nel 2014 da Mozilla si conta in 329,5 milioni di dollari, in crescita del 4,9 per cento rispetto ai 314 milioni fatti segnare nel 2013. Gli accordi con i motori di ricerca per il 2014 sono valsi 296 milioni di dollari, la stragrande maggioranza del fatturato. Fino allo scorso novembre, scadenza dell’accordo con Google, sostanzialmente si trattava di denari della Grande G. Per il futuro, Mozilla medita di continuare ad investire nelle attuali partnership e di stringerne di nuove.

Nel report dedicato al 2014, solo il mese di dicembre è rappresentativo del nuovo corso di Mozilla: sarà dunque necessario attendere il prossimo anno per determinare il valore del cambio di strategia della Fondazione. Cambio di strategia che prevede peraltro soluzioni alternative per differenziare le proprie entrate e non dipendere dai soli motori di ricerca. Si tratta di una esigenza pressante: l’accordo con Yahoo scadrà nel lontano 2019, ma non se ne conoscono i termini né è dato sapere se il progressivo calo di popolarità del browser del Panda Rosso possa pregiudicarne il successo. È così che Mozilla si è adoperata per integrare in Firefox l’advertising e per spingere il browser sul mercato mobile, raggiungendo anche iOS, nel tentativo di concorrere con Chrome e Safari, naturalmente dominanti sui relativi sistemi operativi.

Si dovrà attendere il 2016 anche per saggiare il valore sul mercato di Firefox OS, per cui Mozilla nel 2015 ha gettato la basi per un futuro che non si dispiegherà sui soli mercati emergenti, già nelle mire di pesi massimi come Google.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
26 nov 2015
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