La piattaforma OKX, un exchange di criptovalute che sta sempre più prendendo piede su larga scala anche grazie a sponsorizzazioni mirate nel mondo dello sport, risulta al momento bloccato in Russia. A renderlo noto è l’organizzazione non governativa locale Roskomsvoboda che monitora le censure online e ne denuncia gli abusi.
In Russia, il Roskomnadzor ha bloccato OKX
L’inserimento del portale (okx.com) nella blacklist del Roskomnadzor è confermato anche dal sito dell’agenzia federale del Cremlino. Non sono però state comunicate le ragioni che hanno portato alla messa al bando. L’unico riferimento disponibile è a una presunta violazione dell’articolo 15.3 della legge federale che si occupa di proibire attività estremiste.
Attualmente, OKX ricopre il ruolo di terzo exchange più importante al mondo del settore crypto per volume di transazioni gestite (fonte CoinGecko, i primi due sono Binance e Coinbase, al quarto posto c’è FTX). Non è la sola piattaforma della sua categoria ad aver ottenuto un simile trattamento da Mosca: in passato è toccato anche a Binance.
Ricordiamo che la Russia è impegnata, oltre che in una cyberwar con gran parte dei paesi occidentali, in un complesso percorso normativo che mira a regolare la detenzione e la circolazione degli asset digitali. Sono citati nella bozza del piano relativo ai conti bancari e le autorità prevedono di impiegarli per l’esecuzione dei pagamenti internazionali a partire dal 2023.
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