Il Presidente del consiglio di amministrazione Bret Taylor e il CEO Sam Altman hanno annunciato che OpenAI non diventerà più un’azienda a scopo di lucro. La parte non-profit continuerà a controllare la parte for-profit che verrà trasformata in una Public Benefit Corporation (PBC), come Anthropic e xAI. L’avvocato di Elon Musk ha dichiarato che non cambierà nulla, quindi proseguirà lo scontro legale.
Nuova struttura che non cambia nulla
La struttura attuale di OpenAI prevede una parte non-profit che controlla la sussidiaria capped-profit. Il precedente piano era quello di convertire la sussidiaria in una PBC (for-profit), sulla quale la parte non-profit non aveva più controllo. OpenAI ha confermato ieri sera la trasformazione in una PBC, ma il suo controllo rimane alla parte non-profit.
La novità è dunque l’eliminazione del “capped”, ovvero del limite massimo di guadagno per gli investitori (fino a 100 volte la somma iniziale). Ciò permetterà di ottenere maggiori capitali per lo sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale. La parte non-profit riceverà la maggioranza delle azioni (non è nota la percentuale) e nominerà il consiglio di amministrazione della PBC.
Come scrive Altman sul sito ufficiale, il nuovo piano deve essere ancora discusso con Microsoft. L’azienda di Redmond approverà la nuova struttura solo se proteggerà il suo investimento (oltre 13 miliardi di dollari). Non è esclusa una rinegoziazione dell’accordo commerciale.
Altman sottolinea che non cambierà la missione iniziale, ovvero sviluppare una AGI (intelligenza artificiale generale) a beneficio dell’intera umanità. Marc Toberoff, avvocato di Elon Musk, ha dichiarato che non cambia nulla rispetto al precedente piano di ristrutturazione aziendale. Lo sviluppo di una AGI avverrà esclusivamente a vantaggio degli investitori, tra cui Microsoft.
Il consiglio di amministrazione di una PBC è obbligato a massimizzare il valore per gli azionisti. Pertanto Elon Musk non ritirerà la denuncia e proseguirà lo scontro legale. Le prime udienze in tribunale sono state fissate per marzo 2026.
Aggiornamento (8/05/2025): secondo The Information, OpenAI ha ridotto dal 20% al 10% la quota delle entrate che pagherà a Microsoft fino al termine dell’accordo nel 2030.