Sundar Pichai (CEO di Google) ha dichiarato che i rimedi proposti dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sono equivalenti ad uno spin-off. La condivisione dei dati di ricerca con i concorrenti causerà in pratica la fine di Google Search e l’interruzione degli investimenti in ricerca e sviluppo. Pichai ha inoltre confermato l’arrivo di Gemini su iOS, iPadOS e macOS entro fine anno.
Addio a Google Search?
Durante il processo in corso a Washington, il Dipartimento di Giustizia ha ribadito che la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca può essere ripristinata con tre rimedi principali: vendita di Chrome, annullamento dei contratti che prevedono Google come motore di ricerca predefinito e accesso ai dati di ricerca da parte dei rivali.
Rispondendo alle domande su quest’ultimo punto, Sundar Pichai ha evidenziato le disastrose conseguenze. Se verrà imposta la condivisione dei dati di ricerca in licenza (ma a costi marginali), i concorrenti potrebbero sviluppare un motore di ricerca che offre un’esperienza simile. Ciò rappresenterebbe la fine di Google Search, in quanto non sarebbero più giustificati gli investimenti fatti negli ultimi 20 anni. In pratica, i rimedi causerebbero uno spin-off di Search.
La testimonianza ha riguardato anche Chrome. OpenAI, Perplexity e Yahoo hanno comunicato di essere interessati all’acquisto. Come già evidenziato da una dirigente, Pichai ha dichiarato che nessun’altra azienda può gestire Chrome e offrire lo stesso livello di funzionalità, sicurezza e privacy.
Il CEO ha inoltre sottolineato che Google contribuisce per oltre il 90% al codice open source del progetto Chromium. In caso di vendita di Chrome, l’azienda potrebbe interrompere il supporto. Ciò avrebbe conseguenze per tutti i browser basati su Chromium, tra cui Microsoft Edge.
La decisione sui rimedi è prevista entro il mese di agosto. Google ha già anticipato che presenterà appello fino alla Corte Suprema, se necessario. Lo scontro legale non finirà prima del 2026.