TikTok ritorna online: sanzioni per i service provider?

TikTok ritorna online: sanzioni per i service provider?

In base alla legge, i service provider che aiutano TikTok a rimanere online negli Stati Uniti rischiano una sanzione di oltre 850 miliardi di dollari.
TikTok ritorna online: sanzioni per i service provider?
In base alla legge, i service provider che aiutano TikTok a rimanere online negli Stati Uniti rischiano una sanzione di oltre 850 miliardi di dollari.

TikTok è di nuovo accessibile negli Stati Uniti dopo alcune ore di blackout. L’azienda cinese ha ritenuto sufficienti le rassicurazioni di Donald Trump. Ma le parole del nuovo Presidente non eliminano un grave rischio per i service provider. La legge prevede infatti pesanti sanzioni per le aziende che “aiutano” TikTok.

Possibile multa da 850 miliardi di dollari

Trump ha promesso che firmerà un ordine esecutivo per posticipare la scadenza della vendita e garantire una sorta di immunità per le aziende che aiuteranno il social network a rimanere online. TikTok ha quindi ringraziato il Presidente e, in collaborazione con i service provider, ha ripristinato l’accesso alla piattaforma.

Poco dopo, il senatore repubblicano Tom Cotton ha ricordato che sono previste sanzioni per la violazione della legge, ovvero 5.000 dollari per utente, non solo dal Dipartimento di Giustizia, ma anche dai procuratori generali e in base alla legge sui titoli azionari. Dato che gli utenti statunitensi sono oltre 170 milioni, la multa supera gli 850 miliardi di dollari.

I service provider che hanno aiutato TikTok sono sicuramente Oracle e Akamai, rispettivamente fornitori dei servizi di hosting e CDN. Apple e Google non hanno ancora ripristinato l’app sui rispettivi store (nemmeno tutte le altre sviluppate da ByteDance), probabilmente perché non si fidano della promessa di Trump.

Un ordine esecutivo del Presidente non può “cancellare” una legge approvata dal Congresso. L’estensione di 90 giorni è possibile solo se ByteDance ha avviato la procedura di vendita. Trump ha suggerito una joint venture in cui il governo statunitense possiede il 50% di TikTok. Questa opzione sembra impraticabile perché eventuali azioni di moderazione potrebbero essere considerate una violazione del Primo Emendamento. La Costituzione impedisce al governo di violare la libertà di parola.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
20 gen 2025
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