Twitpic, fatale fu il Twit

Twitpic, fatale fu il Twit

Annunciata la chiusura del servizio: la pressione di Twitter, legata ad una domanda di marchio, sarebbe stata troppo forte
Annunciata la chiusura del servizio: la pressione di Twitter, legata ad una domanda di marchio, sarebbe stata troppo forte

Twitpic chiuderà il prossimo 25 settembre: ad averne sancito la fine del servizio sono problemi di proprietà intellettuale.

Si tratta di un annuncio “difficile ed inaspettato”, dice Twitpic, ma inevitabile: qualche settimana fa il servizio di condivisione di immagini è stato minacciato da Twitter di abbandonare la sua richiesta di registrazione marchio o rischiare altrimenti di perdere accesso alle API del servizio di microblogging .

Per quanto rappresenti la sola pronuncia della parola “Tweet” (che in italiano significa “cinguettio”), questo termine generico è diventato distintivo nel settore della comunicazione online grazie alla diffusione del servizio di microblogging che dal 2011 sta cercando di rivendicarne i diritti. Per questo Twitter non si è fatta remore nel denunciare gli sviluppatori terzi che hanno cercato di dare vita a servizi complementari alla sua piattaforma citandone il nome.

Quello dei nomi – d’altronde – è uno dei campi più sanguinosi delle battaglie di proprietà intellettuale online: la corsa ai dominio (soprattutto sull’onda dei nuovi gTLD) vede scontrarsi piccoli imprenditori, pirati e grandi aziende senza esclusioni di colpi, e anche realtà consolidate come Apple e Google si trovano a fare i conti con scelte di marketing che non tengono conto della disponibilità di un determinato nome.

Lo scontro con Twitter per i diritti di utilizzo online del prefisso “Twit”, tuttavia, a Twitpic stanno costando letteralmente l’esistenza: la richiesta di marchio è stata depositata per la prima volta nel 2009, ma solo recentemente è stata pubblicata dall’Ufficio marchi e brevetti avviando la fase delle “opposizioni pubbliche”. È per questo che Twitter ha deciso ora di contattare Twitpic, chiedendogli di rinunciare al marchio o rischiare di subirne le conseguenze.

I dirigenti del servizio di condivisione fotografico riferiscono di non avere le possibilità di combattere un gigante come Twitter . E di ritenere il marchio troppo fondamentale per il proprio business: per questo hanno preso la decisione di chiudere.

Mentre su Twitter è già partita la protesta degli utenti, nei prossimi giorni la veglia che porterà alla chiusura di Twitpic sarà accompagnata dalla possibilità per gli utenti di esportare tutte le proprio foto ed i propri video .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
8 set 2014
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