Twitter metterà all'asta 1,5 miliardi di username?

Twitter metterà all'asta 1,5 miliardi di username?

Secondo le fonti del New York Times, Twitter potrebbe vendere all'asta oltre 1,5 miliardi di username non utilizzati da molti anni.
Twitter metterà all'asta 1,5 miliardi di username?
Secondo le fonti del New York Times, Twitter potrebbe vendere all'asta oltre 1,5 miliardi di username non utilizzati da molti anni.

Elon Musk ha pagato 44 miliardi di dollari per acquisire Twitter, chiedendo prestiti alle banche e vendendo le sue azioni Tesla. È quindi necessario incrementare i profitti dell’azienda californiana, riducendo i costi (ad esempio licenziando molti dipendenti) e aumentando le entrate. Dopo aver introdotto Twitter Blue, il nuovo proprietario avrebbe pianificato la vendita all’asta di 1,5 miliardi di username non utilizzati da molti anni.

All’asta gli username abbandonati

Rispondendo ad un utente a fine ottobre 2022, Musk aveva sostenuto l’idea di eliminare gli account non più attivi da oltre un anno. All’inizio di dicembre ha confermato che verranno liberati oltre 1,5 miliardi di username (handle) associati ad account abbandonati, ovvero senza tweet o login da molti anni.

Secondo le fonti del New York Times, l’azienda californiana potrebbe mettere all’asta gli username per ottenere un guadagno. Al momento si tratta solo di ipotesi, ma le discussioni sarebbero in corso. Chiaramente solo alcuni degli username hanno un valore reale, ad esempio quelli che ricordano brand o personaggi famosi.

In base alle attuali norme è vietata la compravendita degli username, ma da molti anni gli username più appetibili sono in vendita nel dark web. Un teenager della Florida è stato arrestato nel 2020 per aver preso il controllo di alcuni account, tra cui quello di Musk, successivamente messi in vendita.

Alcuni utenti temono che Twitter possa eliminare gli account di persone defunte, ancora attivi e usati per commemorare i loro proprietari. La vendita all’asta degli username è stata recentemente avviata da Telegram attraverso la piattaforma Fragment che sfrutta la blockchain TON.

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Pubblicato il
12 gen 2023
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