USA, la grande distribuzione scomunica il DRM

USA, la grande distribuzione scomunica il DRM

Wal-Mart e compagnia bella vuole imporre la cancellazione delle misure anticopia. E avverte le major: così non si va avanti. Intanto Universal passa alla classica in mp3 DRM-free
Wal-Mart e compagnia bella vuole imporre la cancellazione delle misure anticopia. E avverte le major: così non si va avanti. Intanto Universal passa alla classica in mp3 DRM-free

Natale 2007 sembra aver catalizzato il coro unanime degli store telematici contro le soluzioni DRM , tecnologie di restrizione e controllo sulla fruizione dei contenuti che imbrigliano le scelte dei consumatori, strozzano le vendite e rovinano il mercato. Dopo l’allarme della Entertainment Retailers Association inglese, a mettersi di traverso ci pensano anche negli USA, in particolare Amazon e Wal-Mart, impegnate separatamente ad offrire soluzioni di download in formato mp3 “puro” e senza sorprese di sorta.

Amazon in particolare, tra un brevetto e l’ altro ha trovato il tempo di annunciare la distribuzione gratuita di 1 miliardo di mp3 in occasione del prossimo Super Bowl americano. Lo store di Jeff Bezos ha stretto un accordo con Pepsi e alcune altre marche di bibite che prevede la stampa di un codice al di sotto del sigillo in metallo della lattina. Per ogni 5 codici si ha diritto a scaricare un brano dalla sezione mp3 di Amazon.

Una promozione extra-lusso, che ben difficilmente raggiungerà l’obiettivo prefissato: come nota ars technica , l’utilizzo di tutti e 5 i miliardi di codici necessari per esaurire le disponibilità di mp3 comporterebbe la collezione di 18 codici per ogni cittadino americano. Senza considerare la precedente iniziativa di iTunes in occasione di una edizione passata dell’evento sportivo-televisivo, con cui lo store della mela è riuscita a dare via gratis “soltanto” 100 milioni di tracce con i codici inclusi nelle lattine Pepsi.

Sia come sia, il “giveaway” è l’ennesima dimostrazione della volontà di Amazon nel proseguire dritta sulla strada del no-DRM , e segue l’apertura al pubblico del servizio “Amazon MP3” avvenuta questo settembre con oltre 20mila brani distribuiti con bitrate a 256 Kb/sec. La stessa volontà che è stata fatta propria da Wal-Mart, la celebre catena commerciale USA da anni impegnata nella distribuzione digitale.

Fino ad agosto scorso i download di Wal-Mart erano imbrigliati nella tecnologia DRM PlaysForSure di Microsoft, ma ora i brani sono disponibili per l’acquisto anche in formato mp3 e con la medesima alta qualità di quelli offerti da Amazon.

Sebbene Wal-Mart e Amazon non facciano registrare i numeri e le vendite da miliardi di brani tipiche di iTunes, il loro è un segnale deciso ai produttori musicali : delle Big Four che controllano il mercato commerciale, soltanto EMI e Universal Music Group si sono attualmente avventurate nel mare aperto della distribuzione senza DRM, e in quest’ultimo caso si tratta ancora di un saggiare le acque prima di prendere il largo.

In casa Universal, tuttavia, si moltiplicano i segnali che farebbero prevedere un abbandono definitivo delle tecnologie anticopia in un tempo futuro non precisato: Deutsche Grammophone , sussidiaria della major specializzata nella vendita di musica classica, ha aperto uno store online che distribuisce mp3 di alta qualità – 320 Kbps – in 42 diversi paesi del mondo.

Il prezzo non è esattamente modico, partendo da 1,29 euro per traccia e aumentando al superamento dei sette minuti di durata, ma l’acquisto include anche “e-booklet” contenenti cover e spartiti musicali. Non è al momento noto se anche gli mp3 di DG includeranno una filigrana o altri meccanismi di identificazione, ma se Universal ha sempre sostenuto di considerare la distribuzione di musica in formato libero come una sperimentazione, il fatto che tale sperimentazione continui tradisce forse una volontà ben precisa da parte della major.

Sony e Warner mancano ancora all’appello, ma il Natale 2007 potrebbe rappresentare davvero un punto di non ritorno per l’abbandono definitivo delle tecnologie anticopia da parte dei grossi player di mercato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 dic 2007
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