WhatsApp down, Telegram vola: 70 milioni di 'rifugiati' accolti

WhatsApp down, Telegram vola: 70 milioni di 'rifugiati'

Il numero uno di Telegram dà il benvenuto a chi, durante il blocco di tutti servizi Facebook, ha scelto di dare una possibilità all'applicazione.
WhatsApp down, Telegram vola: 70 milioni di 'rifugiati'
Il numero uno di Telegram dà il benvenuto a chi, durante il blocco di tutti servizi Facebook, ha scelto di dare una possibilità all'applicazione.

Oltre sei ore e mezza di down sono costate a Facebook (e al suo intero ecosistema, WhatsApp compreso) un bel gruzzolo nell’immediato, ma le conseguenze più pesanti potrebbero manifestarsi alla distanza, sotto forma di un esodo degli utenti verso piattaforme concorrenti. Indovinate chi ne ha beneficiato? Esatto, Telegram. La conferma arriva direttamente dal numero uno Pavel Durov, con un messaggio di cui riportiamo un paio di estratti.

Ieri, Telegram ha registrato un aumento record in termini di utenti registrati e attività. Il tasso di crescita giornaliero ha superato quello solito di un ordine di grandezza e abbiamo dato il benvenuto a oltre 70 milioni di rifugiati da altre piattaforme, in un solo giorno.

WhatsApp non va, tutti su Telegram

70 milioni di nuovi utenti, che il fondatore dell’app definisce “rifugiati”, accolti dopo aver sperimentato l’impossibilità di inviare e ricevere messaggi su WhatsApp e Messenger. Durov ammette che l’enorme mole di richieste giunte in contemporanea ha messo a dura prova anche l’infrastruttura del proprio servizio, ma senza causare interruzioni.

Sono orgoglioso di come la nostra squadra abbia gestito la crescita senza precedenti, poiché Telegram ha continuato a funzionare senza problemi per la maggior parte dei nostri utenti. Detto questo, alcuni di coloro presenti nel territorio americano potrebbero aver sperimentato una velocità inferiore alla norma, in quanto milioni di persone in quella zona stavano affrettandosi a registrarsi nello stesso momento.

Dall’inizio dell’anno è la seconda volta che WhatsApp innesca in modo involontario una sorta di fuga verso le piattaforme concorrenti. È accaduto anche nei primi giorni di gennaio, quando Facebook ha deciso di imporre dall’alto l’accettazione dei nuovi termini di servizio (poi rivisti più volte in conseguenza ai feedback negativi), incrementando la base utenti di Telegram di ben 25 milioni di account in sole 72 ore. Allora, così come accaduto nuovamente nei giorni scorsi, ne beneficiò anche Signal.

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Pubblicato il
6 ott 2021
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