Elon Musk ha ammesso che X sta navigando in cattive acque. In una email inviata ai dipendenti questo mese, il miliardario ha riconosciuto che la crescita degli utenti è ferma, i ricavi sono deludenti e l’azienda sta a malapena in piedi.
X fa fatica a mantenersi a galla, Musk punta su Trump per attirare investitori
E come se non bastasse, il Wall Street Journal riporta che le banche stanno preparando una mossa coordinata per vendere una parte dei 13 miliardi di dollari di debito che hanno prestato a Musk per finanziare l’acquisto di Twitter nel 2022. Già, perché dopo tutti i casini economici e le battaglie legali di Elon per tirarsi fuori dall’affare, le banche si sono ritrovate con un cerino in mano che brucia parecchio.
Nella sua email, Musk ha anche menzionato il potere di X nel plasmare le conversazioni e i risultati a livello nazionale. Sì, sta chiaramente alludendo al legame con Donald Trump. Secondo il Wall Street Journal, le banche sperano di usare questa narrativa per attirare investitori convinti che le finanze di X siano in ripresa grazie al neoeletto presidente degli Stati Uniti.
Ma non è il caso di farsi illusioni. Quasi due anni fa, Musk aveva detto che l’azienda sarebbe diventata positiva in termini di flusso di cassa “entro pochi mesi“. E invece, eccoci qui, con X che deve ancora affrontare oltre 1 miliardo di dollari di pagamenti di interessi all’anno sui prestiti.
X è il parco giochi dell’AI di Elon Musk
Intanto, la piattaforma si sta trasformando sempre più nel laboratorio personale di Musk per le sue ambizioni nel campo dell’intelligenza artificiale. Certo, sono state aggiunte alcune funzionalità, come gli annunci di lavoro e una nuova scheda video come TikTok, ma del servizio che avrebbe dovuto gestire “l’intera vita finanziaria di una persona” entro la fine del 2024 non c’è ancora traccia.
Quindi, ricapitolando: utenti in stallo, ricavi deludenti, azienda appena in pari, banche che vogliono scaricare il debito e grandiosi piani per l’AI che devono ancora concretizzarsi. Non c’è che dire, Elon Musk ha un bel po’ da fare…