La personalizzazione è l’anima del web, e per questo motivo Yahoo ha annunciato di voler smettere di onorare i propri impegni nell’offrire siti predisposti per le specifiche Do Not Track: Sunnyvale non consentirà ai browser degli utenti di sottrarsi automaticamente al tracciamento. Anche perché gli operatori di settore non sono mai riusciti a raggiungere un accordo sugli standard.
L’azienda ha annunciato la propria iniziativa con un post sul Tumblr ufficiale: “le impostazioni Do Not Track per i browser non saranno più attive su Yahoo”, si spiega. Sunnyvale ricorda di aver operato fin dal principio per contribuire a delineare le specifiche per concedere agli utenti di tutelare la propria privacy online a mezzo browser, ricorda di aver costruito i propri siti appositamente. Ma nonostante gli interventi delle autorità con cui si è tentato di raccomandare un sistema di non tracciamento universale e gli accesi dibattiti fra gli attori del mercato, secondo Yahoo “dobbiamo ancora assistere all’emergere di uno standard che sia efficace, facile da usare e che sia adottato dall’intera industria della tecnologia”.
In mancanza di un accordo , attorniata da una concorrenza che non ha sottoscritto alcun impegno in materia, Yahoo ha scelto per i propri utenti, mossa dalla convinzione che “il web migliore è il web personalizzato”. Gli utenti che desiderino scrollarsi di dosso i sistemi di tracciamento previsti per l’ecosistema di servizi di Yahoo potranno gestire le impostazioni del caso dalla pagina dedicata alla privacy , offrendo in cambio la propria disponibilità ad accettare i cookie che consentiranno ai siti di Yahoo di conservare le impostazioni desiderate.
Ma se la soluzione alle necessità di privacy dei netizen che non amano il web personalizzato non dovesse emergere dalla collaborazione fra gli attori del mercato, c’è chi sta lavorando per consentire ai cittadini della Rete di muoversi liberamente senza essere tracciati e senza dover agire su ogni sito per scegliere la privacy come fosse un’opzione. EFF ha annunciato l’avvento di Privacy Badger , una estensione per Chrome e Firefox in grado di bloccare i tentativi di tracciamento più subdoli, quelli condotti a fini pubblicitari senza il consenso degli utenti. Impedendo il caricamento di contenuti traccianti somministrati dai servizi online, Privacy Badger permette agli utenti di sottrarsi alle dinamiche di personalizzazione indesiderate e improntate al marketing. L’add-on risparmierà solo chi dimostrerà di impegnarsi implementando le specifiche Do Not Track proposte da EFF e consentirà agli utenti di gestire la propria tracciabilità in Rete a mezzo browser. Per ora l’estensione è stata rilasciata in versione alpha.
Gaia Bottà
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Una rilettura no, eh?!?
"La questione dell'efficacia della scelta dell'advertising online resta isomma complessa"Insomma. "Secondo un individuo che si idetifica come ex dipendente di Google"Identifica."accusa Google di istruire i suoi dipendenti a bannare gli account gli editori di contenuti vicini ad ottenere un pagamento (che scatta al raggiungimento di una determinata soglia)"Qui non capisco proprio la frase, non posso suggerire correzioni.LeguleioRe: Una rilettura no, eh?!?
Io la leggo così:"accusa Google di istruire i suoi dipendenti a bannare gli account DEgli editori di contenuti CHE SONO vicini ad ottenere un pagamento (IL QUALE scatta al raggiungimento di una determinata soglia)"Più o meno come: "ti licenzio il giorno prima della busta paga e non ti pago i giorni lavorati".Polemikche senso ha?
scusate la mia ignoranza in materia.ma anche la pubblicità in tv ha gli stessi problemi, intanto che c'è pubblicità posso andare in bagno, posso preparare da mangiare, posso guardare il cellulare... insomma nessuno può capire se la pubblicità trasmessa è effettivamente guardata dal telespettatore.quindi? dov'è il problema? se fosse un vero problema sarebbe saltato fuori già con la pubblicità in tv.Claudio PiroRe: che senso ha?
- Scritto da: Claudio Piro> scusate la mia ignoranza in materia.> ma anche la pubblicità in tv ha gli stessi> problemi, intanto che c'è pubblicità posso andare> in bagno, posso preparare da mangiare, posso> guardare il cellulare... > insomma nessuno può capire se la pubblicità> trasmessa è effettivamente guardata dal> telespettatore.> quindi? dov'è il problema? se fosse un vero> problema sarebbe saltato fuori già con la> pubblicità in tv.Ma ora c'e' la tecnologia per tenere monitorato lo sguardo dell'utente, si usa gia' sui cellulari.kraneRe: che senso ha?
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: che senso ha?
- Scritto da: unaDuraLezione> - Scritto da: krane> > Ma ora c'e' la tecnologia per tenere> > monitorato lo sguardo dell'utente, si > > usa gia' sui cellulari.> c'è anche il brevetto di MS che consiste nel> contare le persone che assistono ad un video> (tramite per esempio il kinect).> Ad ogni modo, sui miei device, tutte le camere> frontali hanno cerotto.Io evito del tutto i device con le telecamere :DkraneRe: che senso ha?
> scusate la mia ignoranza in materia.> ma anche la pubblicità in tv ha gli stessi> problemi, intanto che c'è pubblicità posso andare> in bagno, posso preparare da mangiare, posso> guardare il cellulare...> > insomma nessuno può capire se la pubblicità> trasmessa è effettivamente guardata dal> telespettatore.> quindi? dov'è il problema? se fosse un vero> problema sarebbe saltato fuori già con la> pubblicità in> tv.È saltato fuori infatti almeno 30 anni fa, col proliferare delle tv commerciali che avevano più pubblicità che contenuti. Vagamente, ricordo che si è giunti alla conclusione che almeno in parte il messaggio arriva, soprattutto quando lo spot è piazzato all'inizio del blocco pubblicitario. Già al secondo o terzo spot, il telespettatore se n'è andato o ha cambiato canale.LeguleioRe: che senso ha?
- Scritto da: Claudio Piro> scusate la mia ignoranza in materia.> ma anche la pubblicità in tv ha gli stessi> problemi, intanto che c'è pubblicità posso andare> in bagno, posso preparare da mangiare, posso> guardare il cellulare...> > insomma nessuno può capire se la pubblicità> trasmessa è effettivamente guardata dal> telespettatore.> quindi? dov'è il problema? se fosse un vero> problema sarebbe saltato fuori già con la> pubblicità in> tv.E nessuno ti viene a rompere le pa**e se dici di usare l'Adblock for TV (il telecomando) :pFunzE' il metodo che è sbagliato
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: E' il metodo che è sbagliato
- Scritto da: unaDuraLezione> Il video che fa solo pubblicità rompe le scatole> e basta, soprattutto se ti appare nel momento in> cui cercavi un> contenuto.> > I meno tonti l'hanno già capito da tempo: in> internet la pubblicità video ch funziona è essa> stessa il contenuto che si cerca e si condivide,> ovvero i video virali che sono godibili > <i> per se </i> e che l'utente più o> meno consciamente associa ad un> prodotto.Mi ricorda molto youtube con gli spot obbligatori prima o addirittura DURANTE i video. Sono fastidiosi e fanno perdere tempo.Sg@bbioun fatto strano
a me capita un fatto strano, mi ricordo il filmato pubblicitario, mi ricordo i personaggi e le situazioni ma non riesco mai ad associarli al prodotto che pubblicizzano, deve essere perché i filmati sono diventati troppo sofisticati e complessi e prendono tutta l'attenzione dell'osservatore ponendo in secondo piano il prodotto da promuovere.MarioRe: un fatto strano
- Scritto da: Mario> a me capita un fatto strano, mi ricordo il> filmato pubblicitario, mi ricordo i personaggi e> le situazioni ma non riesco mai ad associarli al> prodotto che pubblicizzano, deve essere perché i> filmati sono diventati troppo sofisticati e> complessi e prendono tutta l'attenzione> dell'osservatore ponendo in secondo piano il> prodotto da> promuovere.Stessa cosa succede a me... molto spesso mi ricordo la pubblicità ma non il prodotto pubblicizzatoottomanoQuali video?
Scusate, ma a quali video si riferisce l'articolo?Mi date un link per favore?panda rossaRe: Quali video?
- Scritto da: panda rossa> Scusate, ma a quali video si riferisce l'articolo?> Mi date un link per favore?Non saprei, mai visti!pignoloRe: Quali video?
È quello che dice l'articolo, del resto.cicciobelloRe: Quali video?
- Scritto da: cicciobello> È quello che dice l'articolo, del resto.Quale articolo?sbrotflBastaFarsiUnGiro
Le accuse di bannare gli account AdSense non sono proprio campate in aria, basta farsi un giro nei blog e leggere che 'forse' e sottolineo forse, ci sono fondamenti, persone che si lamentano di account bannati proprio prima del raggiungimento della sogna di payout, cosa che evince nella testimonianza, spesso il ban è sistematico e viene fatto per presunti click fraud sulle inserzioni, quando invece i malcapitati sono ignari al tutto. Ovviamente Google non fornisce nessuna prova in merito, motivando che non possono rivelare come funziona il loro sistema. Si può leggere anche di account riattivati magicamente dopo che i proprietari di account bannati sono andati per vie legali, beh che dire? Nel mondo c'è chi froda e chi viene frodato, ma anche chi fa entrambe le cose.SempreIoRe: BastaFarsiUnGiro
> Le accuse di bannare gli account AdSense non sono> proprio campate in aria, basta farsi un giro nei> blog e leggere che 'forse' e sottolineo forse, ci> sono fondamenti, persone che si lamentano di> account bannati proprio prima del raggiungimento> della sogna di payout, cosa che evince nella> testimonianza, So di dire una cosa scontata, ma una testimonianza anonima, e quella di "guest" del 29 aprile lo era:http://pastebin.com/qh6Tta3hvale poco o nulla. Per sostenere le proprie tesi con un minimo di possibilitá di essere creduti bisogna dare nome e cognome. :|LeguleioRe: BastaFarsiUnGiro
- Scritto da: Leguleio> Per sostenere le proprie tesi> con un minimo di possibilitá di essere> creduti bisogna dare nome e cognome.> :|Ma neanche per sogno!panda rossaRe: BastaFarsiUnGiro
> > Per sostenere le proprie tesi> > con un minimo di possibilitá di essere> > creduti bisogna dare nome e cognome.> > :|> > Ma neanche per sogno!Sei condannato a essere creduto solo nel mondo cibernetico, se va bene. Nessuno dà retta a una testimonianza su fatti e circostanze specifici che provengono da un sedicente ... (e qui metti il mestiere che vuoi). Diverso è il caso di testimonianze fornite a giornali e trasmissioni televisive che ancora hanno un minimo di autorevolezza, e non ce ne sono più molti, con la promessa dell'anonimato: in quel caso il giornalista è al corrente dell'identità della persona intervistata.LeguleioBanner
Meglio i bannerini che escon fuori durante la trasmissione del video, come in TV.Diego FavaretoRe: Banner
- Scritto da: Diego Favareto> Meglio i bannerini che escon fuori durante la> trasmissione del video, come in> TV.non guardo la TV, ed una delle ragioni è che non c'è l'adblock.FunzGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiGaia Bottà 06 05 2014
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