Advertising online: multa UE posticipata per Google

Advertising online: multa UE posticipata per Google

È stata bloccata la pubblicazione del comunicato relativo alla multa che verrà inflitta a Google per il monopolio nel mercato dell'advertising online.
Advertising online: multa UE posticipata per Google
È stata bloccata la pubblicazione del comunicato relativo alla multa che verrà inflitta a Google per il monopolio nel mercato dell'advertising online.

A distanza di oltre quattro anni dall’avvio dell’indagine sull’advertising online, la Commissione europea doveva annunciare una sanzione per Google il 1 settembre. Secondo MLex, la scadenza non è stata rispettata a causa dell’intervento del commissario per il commercio Maroš Šefčovič. La multa sarà comunque modesta, come rivelato da Reuters a fine agosto.

Conseguenze sui dazi per le automobili

La Commissione europea ha avviato l’indagine il 22 giugno 2021 in quanto sospettava un abuso di posizione dominante nel mercato dell’advertising online. In pratica, Google ostacolerebbe la concorrenza controllando entrambi i lati (editori e inserzionisti) attraverso i servizi Google Ads, DV 360, DoubleClick for Publishers (DFP) e Ad Exchange (AdX).

Circa due anni dopo, la Commissione ha stabilito che Google deve vendere DFP e AdX per ripristinare la concorrenza, come hanno chiesto anche alcuni ex politici. Secondo Reuters, la nuova commissaria per la concorrenza (Teresa Ribera) non chiederà la vendita, ma solo l’implementazione di alcuni rimedi. La multa sarà inoltre di piccola entità.

Quest’ultima doveva essere comunicata il 1 settembre. Secondo MLex, il commissario per il commercio (Maroš Šefčovič) ha bloccato tutto all’ultimo minuto. Il motivo sarebbe associato ai negoziati in corso sui dazi da applicare alle importazioni delle automobili negli Stati Uniti. L’obiettivo è ottenere una riduzione dell’aliquota dal 27,5% al 15%.

Quanto accaduto è piuttosto inusuale, visto che Šefčovič è gerarchicamente inferiore alla Ribera (Vice Presidente della Commissione europea). Quest’ultima aveva anche dichiarato che l’Europa non è soggetta ad un paese terzo. Un portavoce ha comunicato che l’indagine è ancora in corso.

Anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto la vendita di DFP e AdX, mentre Google ha proposto soluzioni alternative. Il processo sui rimedi inizierà il 22 settembre.

Fonte: MLex
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Pubblicato il
3 set 2025
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