TSMC aveva evidenziato che la complessità della catena di fornitura impedisce di controllare tutte le aziende, quindi i chip AI statunitensi arrivano ugualmente in Cina. Baidu e Tencent hanno svelato come riescono ad aggirare legalmente le restrizioni sulle esportazioni, sfruttando scorte e fornitori locali.
Le restrizioni USA sono inutili
L’amministrazione Trump ha revocato le AI Diffusion Rule introdotte da Biden, ma aggiunto la GPU H20 di NVIDIA all’elenco dei chip AI che non possono essere esportati in Cina. Il CEO dell’azienda californiana (Jensen Huang) ha dichiarato che queste restrizioni hanno avvantaggiato i concorrenti cinesi.
Baidu e Tencent hanno trovato il modo di continuare lo sviluppo dei modelli AI sfruttando scorte, ottimizzazioni e fornitori locali. Martin Lau, Presidente di Tencent ha dichiarato che l’azienda possiede un numero elevato di GPU precedentemente acquistate (non è noto il produttore, ma quasi certamente è NVIDIA). Saranno sufficienti per l’addestramento dei futuri modelli AI.
Tencent utilizzerà inoltre modelli di piccole dimensioni e varie ottimizzazioni software. Ciò permetterà di sfruttare la potenza inferiore dei chip AI di fornitori cinesi. Baidu possiede invece un “full stack” con infrastruttura cloud, modelli AI e applicazioni, come il chatbot ERNIE. Grazie all’efficienza potrà fare a meno delle GPU statunitensi.
La Cina ha incrementato la progettazione e produzione dei chip. In termini di prestazioni è ancora lontana dagli Stati Uniti, ma il divario potrebbe essere colmato nei prossimi anni. In pratica, le restrizioni sulle esportazioni diventeranno inutili e danneggeranno solo l’economia statunitense.