Cina: nulla turberà le Olimpiadi

Cina: nulla turberà le Olimpiadi

Un'ondata di arresti riconduce in carcere i cyberattivisti più pericolosi. Sono in possesso di segreti di stato, ardiscono allontanarsi dal proprio domicilio agli sgoccioli della condanna a quattro anni di libertà vigilata
Un'ondata di arresti riconduce in carcere i cyberattivisti più pericolosi. Sono in possesso di segreti di stato, ardiscono allontanarsi dal proprio domicilio agli sgoccioli della condanna a quattro anni di libertà vigilata

Nulla dovrà turbare lo spirito olimpico che aleggerà sulla Cina nelle prossime settimane. Taceranno le voci fuori dal coro, a cominciare da quelle dei cyberattivisti che in passato hanno creato “pericolosi sommovimenti”.

Fiori olimpici È così che Du Daobin, da anni sotto la lente di Pechino, tornerà in carcere. Era stato arrestato per aver promosso una petizione sul web per chiedere la liberazione di una studentessa a sua volta incarcerata per aver impugnato la rete come strumento per esprimersi contro il governo. Era stato trascinato dietro le sbarre per aver postato 29 articoli sovversivi. Nel 2004 gli erano stati concessi gli arresti domiciliari: avrebbe dovuto trascorrere quattro anni confinato nella propria abitazione, avrebbe dovuto trascorrere il tempo senza impegnarsi in attività che destassero i sospetti di Pechino. Ora, agli sgoccioli della pena che ha dovuto scontare, è stato di nuovo trascinato in carcere . Ha violato le imposizioni connesse alla propria pena: ha pubblicato più di cento articoli su siti web esteri, si è allontanato dalla propria abitazione, ha ricevuto degli ospiti senza avvertire le autorità. Queste le motivazioni per ritenerlo un sovversivo da placare.

Ma Du Daobin non è l’unica vittima dello spirito olimpico cinese: è tornato in carcere anche Huang Qi, cyberattivista che aveva già tentato di sovvertire lo stato postando delle informazioni sui fatti di piazza Tienanmen. Incarcerato e condannato a scontare cinque anni , rimosso dalla storia della Cina, era stato liberato dopo anni di una prigionia che non lo aveva fatto desistere dal tentativo di scuotere la società civile della Repubblica Popolare. Ha recentemente offerto il proprio aiuto alle famiglie colpite dal terremoto : le autorità lo hanno trovato in possesso di segreti di stato e lo hanno ricondotto in carcere .

La stessa sorte è toccata ad altri cyberattivisti e ad altri personaggi sgraditi alle autorità. “Nel segno di un’Olimpiade pacifica le autorità continuano a mettere in campo misure di sicurezza contraddittorie e controproducenti – denuncia l’associazione Human Rights in China ( HRIC ) – misure che possono solo acuire la crisi dei diritti umani e creare una maggiore instabilità”. Poco importa dunque che la rete rumoreggi : Pechino ha stabilito che i Giochi dovranno svolgersi senza intralci, con incoraggiamenti agli atleti standardizzati e manifestazioni confinate negli appositi spazi.

I cittadini? C’è chi non rinuncia a denunciare le campagne antiolimpiche a cui danno voce i media occidentali, ma in generale, segnala un’ indagine Pew , si dicono entusiasti. Sono entusiasti delle Olimpiadi, sono certi che tutto andrà per il meglio, sono il paese che si ritiene più soddisfatto della direzione verso cui si avvia lo stato in cui vivono.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
24 lug 2008
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