E BlackBerry bussò

E BlackBerry bussò

Google, Cisco, Intel, SAP, Samsung, LG: chi accoglierà BlackBerry? Le indiscrezioni si affollano, mentre gli azionisti denunciano il colosso canadese
Google, Cisco, Intel, SAP, Samsung, LG: chi accoglierà BlackBerry? Le indiscrezioni si affollano, mentre gli azionisti denunciano il colosso canadese

BlackBerry non intende rassegnarsi e vendersi alla prima offerente: dopo l’annuncio dell’operazione proposta dal fondo d’investimenti canadese Fairfax Financial Holdings per un’acquisizione da 4,7 miliardi di dollari, l’azienda, imboccato il periodo di due diligence , si sta proponendo ad altri potenziali soggetti interessati. E le indiscrezioni suggeriscono che i nomi coinvolti siano attori importanti del panorama dell’IT.

Cisco, Intel, SAP, ma anche Google, Samsung e LG: Reuters scodella nomi che si rincorrono fra “numerose fonti informate in materia”. Quello che Reuters non anticipa, però, è la reazione di queste aziende: non è dato sapere quali di questi soggetti nutrano un interesse nei confronti di Waterloo, mentre si suggerisce che la fetta più appetitosa del business di BlackBerry sia quella delle tecnologie dedicate all’infrastruttura di rete e quella dei brevetti.

Il primo tipo di asset, osserva Techcrunch , potrebbe fare gola a SAP e Cisco: nonostante la comunicazione passi sempre meno su dispositivi BlackBerry, l’azienda ha in programma di lavorare a soluzioni cloud dedicate ai servizi per le imprese. BlackBerry Messenger, in fase di stallo ad oltranza nella sua incarnazione multipiattaforma, potrebbe invece risultare un elemento utile a diverse realtà, da Cisco a Google .

Il versante brevettuale del colosso canadese, d’altro canto, potrebbe suscitare l’interesse di Google, Samsung e LG: anche se il valore dei titoli di BlackBerry sarebbe in caduta libera, questi attori potrebbero essere interessati all’acquisizione per poter contare su un patrimonio di tecnologie da far valere in ambito difensivo rispetto a rivendicazioni altrui.

Se Reuters concentra le proprie speculazioni su attori dello scenario della tecnologia, il Wall Street Journal punta su un altro nome: il fondo di investimenti Cerberus Capital Management, che avrebbe chiesto di mettere le mani sui faldoni di BlackBerry per formulare eventualmente un’altra offerta.

Di certo, per ora, c’è solo la profondità della crisi di BlackBerry: gli ultimi documenti consegnati alla SEC tracciano un quadro a tinte ancora più fosche, dopo l’ annuncio della perdita da 965 milioni di dollari e il licenziamento di 4500 dipendenti confermato con la trimestrale. L’ingombrante invenduto si accumula anche in mercati che si mostravano promettenti, come quelli dei paesi emergenti; la concorrenza, nel prossimo futuro, si prevede sempre più irraggiungibile, con la grande varietà di versatili prodotti consumer assorbiti anche in ambito aziendale.

E mentre l’azienda si trova costretta a meditare sulla vendita degli immobili di proprietà per contenere i costi, anche le buone notizie appaiono trascurabili. La NATO ha accordato a BB10 il marchio di sicurezza necessario perché i dispositivi possano essere impiegati dallo staff, ma probabilmente ciò non basterà a placare le rimostranze degli azionisti. Un investitore ha intentato una class action nei confronti di Waterloo: a suo parere i vertici di BlackBerry avrebbero ingannato il mercato a proposito del reale stato di sviluppo e del potenziale di successo della piattaforma BlackBerry 10.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
7 ott 2013
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