Ebook, IVA la terribile

Ebook, IVA la terribile

L'incontro tra i 28 ministri europei della Cultura europei è l'occasione per tornare a discutere della tassazione. E se la normativa italiana frena per paura di sanzioni, l'Europa sembra poter cambiare rotta
L'incontro tra i 28 ministri europei della Cultura europei è l'occasione per tornare a discutere della tassazione. E se la normativa italiana frena per paura di sanzioni, l'Europa sembra poter cambiare rotta

L’Italia cerca di guidare il dibattito europeo legato alla tassazione degli ebook (equiparati ai supporti informatici e non ai libri) e attraverso il Ministro della Cultura Dario Franceschini chiede che venga “superato questo stato di cose, per portare al vertice europeo di novembre una posizione comune e cancellare la disparità”.

L’occasione è stato l’ incontro informale dei 28 ministri europei della Cultura presieduto dal Ministro Franceschini nell’ambito delle iniziative del semestre di presidenza italiana del consiglio dell’Unione europea, che sembra aver permesso ai partecipanti di raggiungere una posizione comune circa l’IVA sugli ebook.


Già nel corso del dibattito del Decreto Legge Cultura approvato lo scorso maggio si era parlato della possibilità di portare l’IVA sugli ebook al 10 per cento: ancora superiore a quella dei libri cartacei (4 per cento), ma dimezzata rispetto ai prodotti dell’elettronica. Tuttavia il dibattito si era concluso con un nulla di fatto, forse anche per i timori del governo rispetto a una procedura di infrazione da parte dell’UE , che già nel 2012 è intervenuta sulla tassazione dei libri digitali multando Francia e Lussemburgo che l’avevano abbassata rispettivamente al 7 per cento e al 3 per cento ed obbligandole a riallinearla a quella degli altri paesi (15 per cento). Secondo la Commissione Europea la disomogeneità di tassazione creerebbe un vantaggio illegittimo a favore degli operatori del settore. In quel caso al centro vi erano le tasse dovute da Amazon.

Così, la presidenza italiana dell’UE potrebbe – come sottolinea Antonio Palmieri di Forza italia invitando Franceschini a farsi sentire dall’Europa – rappresentare il momento ideale per portare la questione a Bruxelles .

D’altra parte, nel frattempo una decisione della Corte di Giustizia europea sembra aver aperto uno spiraglio.
La sentenza è arrivata a proposito del caso C‑219/13 che vede contrapposto l’editore K Oy alla commissione tributaria centrale finlandese Keskusverolautakunta , che aveva ritenuto non applicabile l’aliquota ridotta prevista nel paese per i libri pubblicati in formato cartaceo, anche a quelli distribuiti su supporti fisici alternativi: i giudici hanno stabilito che “non ostano a una normativa nazionale (…) che assoggetta i libri pubblicati in formato cartaceo a un’aliquota IVA ridotta e quelli che sono pubblicati su altri supporti fisici, come CD, CD-ROM o chiavette USB, all’aliquota normale di tale imposta”. Per quanto non si parli specificatamente di ebook, dunque, la decisione sembra aver aperto alla possibilità di equiparare altri prodotti finora considerati elettronici ai loro omologhi tradizionali .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 25 set 2014
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