Non è un caso l’improvvisa impennata di valore che Ethereum ha vissuto negli ultimi giorni, arrivando a superare quota 3000 dollari per la prima volta ed approcciando nuovi massimi in vista dei prossimi giorni. Alla base di tutto, infatti, v’è una iniziativa della Banca Europea degli Investimenti (BEI), una vera e propria istituzione per il mondo bancario/finanziario. Si tratta di un bond annunciato a fine aprile, alla cui notizia sono schizzati gli investimenti sulla seconda criptovaluta di maggior capitalizzazione al mondo.
Le promesse erano già alte in precedenza: la discesa in campo della BEI non ha fatto altro che dar fiato alle trombe.
La BEI usa la blockchain di Ethereum
Il bond è descritto nell’apposita scheda disponibile sul sito BEI. Si tratta di un vero e proprio slancio in avanti da parte della BEI, un esperimento simile a quanto già fatto in passato con nuovi strumenti finanziari di stampo innovativo. Nella fattispecie è stato creato un bond di durata biennale che Societe Generale, Santander e Goldman Sachs avranno la possibilità di gestire.
Caratteristica peculiare del bond è la sua natura digitale: la possibilità di gestire il tutto tramite la blockchain pubblica di Ethereum dovrebbe comportare l’annullamento di intermediari che rallentano le procedure e gravano sui costi delle stesse. Lo scopo è dunque quello di rendere più efficienti le transazioni, qualcosa che – se confermato – potrebbe sicuramente inoculare valore ulteriore nel sistema Ethereum e dar vita a nuovi utilizzi della criptovaluta in ambito bancario.
Agli investitori tanto è bastato: il valore di Ethereum è immediatamente schizzato al rialzo, forte di un elemento di consolidamento che ha potuto rassicurare sulle potenzialità dello strumento e trasformare l’iniziativa della BEI in una sorta di endorsement pubblico di grande valore istituzionale. Per le criptovalute tutto ciò equivale a benzina lanciata sul fuoco e l’incendio è presto divampato: Ethereum è cresciuto dell’8% nelle ultime 24 ore e del 37% nell’ultima settimana.