Grok 3: modalità voce senza censura

Grok 3: modalità voce senza censura

La modalità vocale di Grok, accessibile da alcuni giorni tramite app iOS, offre due personalità che imprecano, insultano e simulano sesso telefonico.
Grok 3: modalità voce senza censura
La modalità vocale di Grok, accessibile da alcuni giorni tramite app iOS, offre due personalità che imprecano, insultano e simulano sesso telefonico.

Come promesso in occasione del lancio ufficiale, xAI ha rilasciato la modalità vocale di Grok per gli abbonati Premium+ e SuperGrok che può essere sfruttata tramite app iOS (non ancora in Italia). È possibile scegliere tra dieci diverse personalità, due delle quali vietate ai minori di 18 anni.

Grok diventa volgare e sporcaccione

La Voice Mode di Grok è simile alla funzionalità Advanced Voice di ChatGPT. Permette quindi all’utente di avviare una conversazione vocale con il chatbot. C’è solo una “piccola” differenza. La modalità offerta da xAI è priva di censura. Del resto, Elon Musk ha più volte affermato che i modelli AI concorrenti sono troppo “woke”.

La voce è sempre femminile, ma è possibile scegliere tra dieci personalità diverse. Questo è l’elenco delle opzioni visibili nell’app iOS: Default, Storyteller, Romantic, Unhinged, Meditation, Conspiracy, Unlicensed Therapist, Grok “Doc”, Sexy e Professor.

Le personalità Unhinged e Sexy sono (teoricamente) vietate ai minori di 18 anni. Nel primo caso, il chatbot impreca e insulta l’utente con linguaggio volgare. Può anche urlare per 30 secondi. Nel video pubblicato su X da un utente si può ascoltare uno scambio verbale tra Grok e ChatGPT:

Nel secondo caso, il chatbot diventa simile ad un servizio di sesso telefonico. Questo utilizzo, vietato dai tutti i concorrenti, rappresenta praticamente l’intenzione originaria di Elon Musk, ovvero offrire un chatbot senza restrizioni. La qualità è tuttavia inferiore (vengono ripetute le stesse parole).

Da alcuni giorni è possibile accedere gratuitamente in Italia alla versione beta di Grok 3 con le funzionalità Deep Search e Think.

Fonte: Ars Technica
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Pubblicato il
26 feb 2025
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