HD DVD è morto, largo a Blu-ray

HD DVD è morto, largo a Blu-ray

Lo standard HD DVD sembra sul punto di essere abbandonato dalla sua stessa inventrice e massima promotrice, Toshiba, una mossa che ne decreterebbe l'immediata fine.
Lo standard HD DVD sembra sul punto di essere abbandonato dalla sua stessa inventrice e massima promotrice, Toshiba, una mossa che ne decreterebbe l'immediata fine.

È un HD DVD ormai livido e agonizzante quello a cui Toshiba sta per staccare la spina. L’ultima indiscrezione è arrivata sabato, quando una fonte interna all’azienda ha confidato ai reporter che Toshiba è pronta ad abbandonare lo standard da lei promosso . A questo punto nessuno sembra più badare alle formalità: annuncio funebre o no, in queste ore sono miriadi i necrologi dedicati ad HD DVD.

“Siamo entrati nella fase finale del piano per uscire dal business dei DVD di prossima generazione”, ha dichiarato la fonte, rimasta anonima. “Siamo pronti a riconoscere la sconfitta nei confronti della tecnologia rivale Blu-ray di Sony”.

Parole che confermano peraltro quelle riportate lo scorso venerdì dall’emittente televisiva giapponese NHK , secondo la quale Toshiba avrebbe deciso di cessare la produzione di player HD DVD – scelta che comporterà la chiusura di alcune sue fabbriche nel nord del Giappone – e ogni progetto di sviluppo legato al proprio standard. Per il colosso dell’elettronica si prospetta un danno economico che NHK stima intorno alle “centinaia di milioni di dollari”.

Il caso Wal-Mart

Non sembra una coincidenza che queste indiscrezioni siano arrivate dopo che, lo scorso venerdì, Wal-Mart ha annunciato la volontà di sbarazzarsi delle ultime scorte di film HD DVD per abbracciare esclusivamente il formato Blu-ray. Va ricordato che con i suoi 4mila punti vendita, Wal-Mart è oggi la più grande catena di negozi al dettaglio degli Stati Uniti.

La mossa di Wal-Mart segue da vicino quella analoga di Netflix , il più grande servizio di videonoleggio online degli USA, e rappresenta l’ultimo duro colpo incassato da HD DVD in meno di due mesi.

Cronologia della catastrofe

L’inizio della fine, per HD DVD, viene da molti fatto coincidere con l’ annuncio di Warner Bros , dato all’inizio dell’anno, dell’abbandono di HD DVD. Da allora la situazione, per lo standard di Toshiba, non ha fatto che precipitare:
– a fine gennaio Gartner ha dichiarato che ” il taglio di prezzo dei player HD DVD non fa che allungare l’agonia” di una tecnologia che, secondo la celebre società di analisi, esalerà l’ultimo respiro entro la fine dell’anno;
– in quegli stessi giorni Sonic , una delle più note sviluppatrici di software per l’authoring dei DVD, ha fatto sapere di voler focalizzare tutte le proprie energie sul formato Blu-ray;
– all’inizio di febbraio National Geographic ha comunicato che non pubblicherà più alcun titolo HD DVD;
– la scorsa settimana la catena di negozi statunitense Best Buy ha detto, quasi in contemporanea al già citato annuncio di Netflix, di aver iniziato a raccomandare ai propri clienti lo standard a laser blu promosso da Sony .

A queste scelte vanno poi aggiunte quelle di almeno una decina di studios e distributori cinematografici indipendenti, tra i quali il finlandese FS Film, il britannico Woolworths, il tedesco Contantin Film e lo statunitense Senator Entertainment, tutti passati a Blu-ray.

Gli sconfitti

Toshiba appare dunque oggi battuta nella guerra tra HD DVD e Blu-ray, ma non sarà certo l’unica a rimetterci danaro e immagine. Con il fallimento di HD DVD perdono gli studios che hanno appoggiato questo standard, i quali dovranno fare i conti con la responsabilità di aver spinto – e poi abbandonato – oltre un milione di persone verso un formato deceduto prematuramente; e perdono i (pochi) produttori di player HD DVD , inclusa LG , la quale ha creduto e investito nei lettori dual-standard (in parte lo ha fatto anche Samsung , che però non ha mai rilasciato alcun prodotto dual-standard commerciale).

Ma c’è anche un’altra sconfitta d’eccellenza. Tra gli sconfitti non va dimenticata Microsoft, la quale deve ringraziare il fatto che il proprio player HD DVD esterno per Xbox 360 non sia stato un best seller: se avesse avuto successo, oggi la mamma di Windows si ritroverebbe a fronteggiare un esercito di utenti inviperiti. Ma anche così, BigM non ne esce benissimo: non solo perché là fuori ci sono comunque migliaia di consumatori che rischiano di ritrovarsi con un gingillo, l’add-on HD DVD dalla X verde , buono al massimo come portatazza, ma anche perché PlayStation 3 potrebbe avvantaggiarsi non poco dalla vittoria di Blu-ray . E i segnali sembrano già essere nell’aria: proprio negli scorsi giorni NPD Group ha riportato che, per la prima volta, lo scorso gennaio PS3 ha venduto negli USA più di Xbox 360 (ma sempre meno di Wii); iSuppli ha invece predetto che, entro il 2011, PS3 vanterà la più grande base installata tra le console di ultima generazione.

È peraltro vero che Microsoft, al contrario di Toshiba che, come detto, si trova sul groppone scelte strategiche che sembrano giunte al capolinea, può cambiar sponda a suo piacimento, ipotesi già ventilata da uno dei suoi manager.

Il vincitore (?)

Quando si parla di sconfitti c’è sempre almeno un vincitore, ed in questo caso il primo nome che viene in mente è ovviamente quello di Sony, principale sviluppatrice e promotrice di Blu-ray. Ma c’è vittoria e vittoria, e quella di Sony, secondo molti analisti, ricorda quella di Pirro . A loro dire, infatti, l’azienda avrebbe investito nello sviluppo e nella promozione di Blu-ray somme molto elevate , e in nome di questo standard avrebbe anche finito per compromettere le vendite di PS3: è noto come Blu-ray figuri tra le principali cause del ritardo con cui la PlayStation di terza generazione è arrivata nei negozi, per altro ad un prezzo ben più alto del previsto.

È pur vero che se Blu-ray succederà al DVD, affermandosi come standard ottico per il prossimo decennio, nel medio-lungo termine Sony potrebbe trarne notevoli benefici, sia economici che strategici. Ma il condizionale è d’obbligo: ciò non tanto perché vi siano dubbi sul vincitore nella guerra tra formati HD, ma perché la distribuzione di contenuti online potrebbe stringere il formato di Sony in uno spazio di mercato più esiguo – e di conseguenza meno lucroso – di quello oggi occupato dal DVD. La nota rivista americana di cose hi-tech Wired , si è persino spinta a definire la battaglia tra formati ottici ad alta definizione come “irrilevante” : entro due anni – ossia il tempo che impiegherà Blu-ray a raggiungere il mercato di massa – il celebre magazine afferma che il grosso del business legato ai contenuti si sposterà online. Apple docet?

Gli utenti vincono?

E gli utenti? Come ne escono da questa ennesima guerra tra formati? Coloro che hanno già acquistato un lettore HD DVD, e che oggi scoprono di aver buttato nell’ AirPoo centinaia quando non migliaia di dollari o di euro, certamente non bene. Per gli altri, parlare di vittoria non è così scontato : se è vero che la presenza di un solo standard elimina la confusione e il rischio di fare la scelta sbagliata, è altresì vero che HD DVD ha avuto il merito di accelerare la discesa dei prezzi dei player in alta definizione. Mancando questa competizione, Sony e le proprie partner saranno ora libere di imporre al mercato le proprie strategie di marketing, nonché i propri ritmi nell’evoluzione della tecnologia HD.

Capacità contro convenienza
La sfida tra HD DVD e Blu-ray trova molte analogie con quella, svoltasi negli anni ’80, tra VHS e Betamax . Le differenze però non mancano: se all’epoca vinse quello che tutti consideravano il formato tecnicamente inferiore, oggi è emerso come vincitore lo standard – Blu-ray – che fornisce più capacità di memorizzazione e maggiori prospettive di crescita per il futuro. Va poi fatto notare che Blu-ray, al contrario di VHS, è riuscito a imporsi sul mercato anche essendo il formato più costoso da implementare : pur adottando un laser blu al posto di quello rosso, HD DVD conserva infatti una struttura più simile al DVD di quanto faccia Blu-ray. Se questo gli fornisce un vantaggio economico, per contro ne limita la capacità di memorizzazione dei dati. Punto debole fatale?

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Pubblicato il
18 feb 2008
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