Jolla C, uno smartphone da testare

Jolla C, uno smartphone da testare

L'azienda finlandese, dopo le traversie degli anni scorsi, ci riprova con uno smartphone. I primi esemplari prodotti hanno fatto registrare in poche ore il sold out. Che sia la volta buona?
L'azienda finlandese, dopo le traversie degli anni scorsi, ci riprova con uno smartphone. I primi esemplari prodotti hanno fatto registrare in poche ore il sold out. Che sia la volta buona?

Sono passati ormai 5 anni dalla fondazione di Jolla, azienda finlandese nata dalle ceneri di MeeGo, sistema operativo open source basato su Linux e sostenuto da Nokia fino al 2011. Jolla ha vissuto al contempo l’entusiasmo del pubblico e serie difficoltà sul mercato, e ora sembra pronta a voler tornare in gioco con un terminale fatto in casa, Jolla C.

Il primo telefono rilasciato dall’azienda avrebbe dovuto far breccia nel mercato europeo fin dal 2013, quando era stato presentato al mercato. In realtà, passato il primo periodo di slancio, il successo di Jolla e del suo sistema operativo Sailfish è stato minato dalla scarsità di applicazioni disponibili e problemi di compatibilità con le app Android, a differenza di quanto promesso. Ad un primo breve periodo di frenetiche prenotazioni del terminale, infatti, è seguita la vendita di poche migliaia di pezzi. Sailfish avrebbe dovuto dare filo da torcere ai competitor iOS e Android promettendo un grande passo avanti soprattutto nell’interfaccia utente, ma sono mancati gli accordi concreti con i produttori di dispositivi che avrebbero dovuto alimentare le risorse dell’azienda.

Jolla C

Se il versante business potrebbe essersi sbloccato con gli accordi di licensing annunciati presso il MWC nei mesi scorsi, Jolla ora ci riprova anche con i dispositivi autoprodotti: la società è cosciente delle potenzialità del suo sistema operativo e per questo ha deciso di passare al contrattacco. Questi ultimi due anni di sviluppo e miglioramento sono confluiti nel modello Jolla C . La nuova creatura è mossa da un processore quad core Snapdragon 212 a 1,3 GHz sostenuto da 2 GB di Ram e 16 GB di memoria flash; il display da 5 pollici ha una risoluzione da 1280×720 pixel, la risoluzione della fotocamera è di 8 megapixel (2 per la fotocamera frontale). La memoria è espandibile attraverso scheda microSD fino a 32 GB. Ovviamente non mancano WiFi, Bluetooth, GPS e compatibilità con la rete 4G. Molto comodo inoltre lo slot per la seconda SIM.

Le importanti dimensioni, 142x72x9,6 millimetri e un peso tutto sommato contenuto di 150 grammi, ospitano la più recente versione del sistema operativo Sailfish e a parte degli utenti sarà dato accesso alle beta dell’OS man mano che verranno sviluppate.

Jolla C è ordinabile dagli iscritti al Sailfish Community Device Program in Europa. Il suo prezzo speciale di 169 euro (più spese di spedizione) ha contribuito all’ampio successo di partecipazione , nonostante le prime consegne siano previste a luglio e nonostante le precedenti promesse disattese. Tutti i mille esemplari disponibili sono stati acquistati dai tester, invitati caldamente a inviare i loro feedback utili a contribuire all’affinamento del prodotto, che con buona probabilità verrà immesso sul mercato tra qualche mese, in vendita anche attraverso canali di distribuzione tradizionali.

Oltre allo sviluppo di smartphone, Jolla ha in passato sperimentato anche con un tablet . Per riuscire a trovare i fondi necessari alla sua produzione era stata organizzata una raccolta fondi sul noto sito di crowdfunding Indiegogo. L’enorme successo della raccolta, arrivata in poche settimane a 2 milioni di euro, aveva permesso a Jolla di terminare lo sviluppo a fine del 2014 e far vincere al suo dispositivo il premio come miglior tablet al Mobile World Congress nel marzo 2015 a Barcellona. Purtroppo il premio non è valso ad evitare le avverse congiunture economiche che hanno colpito l’azienda, costretta ad annullare l’invio di migliaia di dispositivi già venduti e pagati. Da allora si sono susseguite diverse promesse di rimborso agli utenti finali, che solo di recente si sono potute realizzare. L’azienda ha fatto sapere attraverso il suo blog di aver completato l’ 80 per cento dei rimborsi e di voler concludere l’intero processo entro questo mese. A complicare le cose vi sono alcuni problemi non imputabili all’azienda, come ad esempio account Paypal non più funzionanti. In questo caso Jolla provvederà a contattare direttamente l’acquirente per proporre un metodo alternativo di rimborso. L’azienda, per il nuovo smartphone, si augura inevitabilmente un futuro più roseo.

Mirko Zago

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Pubblicato il
30 mag 2016
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