Antitrust, i giorni più caldi per Microsoft

Antitrust, i giorni più caldi per Microsoft

Vince una causa negli USA ma perde contro le autorità in Corea del Sud. Intanto emerge in modo non ufficiale la scelta dell'antitrust europeo, che decide una nuova megamulta per il big di Redmond
Vince una causa negli USA ma perde contro le autorità in Corea del Sud. Intanto emerge in modo non ufficiale la scelta dell'antitrust europeo, che decide una nuova megamulta per il big di Redmond

Ore incandescenti per Microsoft sul fronte antitrust. A fronte di una importante vittoria negli USA in un caso portato avanti da Go Computing , il big di Redmond deve fronteggiare l’offensiva delle autorità di controllo del mercato sudcoreane e, soprattutto, di quelle europee.

Go Computing, come qualcuno ricorderà, aveva accusato Microsoft di aver esercitato il proprio potere di mercato per impedire all’azienda di entrare nel settore dei sistemi operativi. Secondo Go, Microsoft avrebbe fatto indebite pressioni sui suoi partner, da Intel a Compaq, da Fujitsu a Toshiba, affinché le proposte di Go non trovassero sbocchi commerciali. Non solo, l’azienda accusava Microsoft di essersi impadronita di proprie tecnologie.

Un giudice federale del Maryland, però, ha bocciato queste tesi , sostenendo che Microsoft non ha abusato della propria leadership sul mercato. L’unica cosa che il magistrato ha concesso a Go, che aveva denunciato BigM nel 2005, è di presentare una nuova denuncia per possibili danni che l’azienda potrebbe aver subito nei quattro anni precedenti alla denuncia ora archiviata.

Comprensibile la soddisfazione di Microsoft, che in una dichiarazione ha ricordato come Go si riferisca a vicende vecchie di 20 anni: “Questo caso contro Microsoft – ha spiegato uno dei legali della maggiore softwarehouse del mondo – non avrebbe mai dovuto avere luogo, siamo felici che la corte abbia deciso di bocciarla senza consentire che venisse portata avanti”. MS ha anche sottolineato che l’unico altro procedimento aperto sul fronte della concorrenza è quello con Novell relativo a WordPerfect, che sarebbe “boicottato” da Microsoft.

In Corea invece le cose non vanno come sperato dall’azienda fondata da Bill Gates. Un tribunale di Seoul, infatti, ha deciso che è priva di fondamento la richiesta della società di una ingiunzione capace di sospendere la decisione dell’antitrust del paese. Quest’ultima, come noto, ha imposto che Microsoft commercializzi in Corea del Sud una versione di Windows priva del media player e dei software di messaggistica istantanea , tradizionalmente incorporati nel sistema operativo distribuito dalla casa di Redmond.

Oltre a questa sanzione, l’antitrust sudcoreano ha anche stabilito una multa da 34,5 milioni di dollari (32,5 miliardi di won) per abuso di posizione dominante. Rimane per ora in piedi un appello presentato da Microsoft in sede separata all’Alta corte di Seoul, che non ha però ancora deciso se occuparsene. Dopo la dismissione della richiesta di ingiunzione la Commissione per l’equo commercio, che controlla il mercato sudcoreano, ha rilasciato una nota per dichiarare che la sentenza “è importante perché dimostra che le severe misure intraprese per tutelare il mercato possono essere portate avanti senza ulteriori sospensioni”.

Sebbene Microsoft possa ora scegliere di appellarsi anche contro l’ultima decisione sudcoreana, le grane più serie per il big di Redmond sembrano arrivare dall’Europa. Ecco perché. Stando alle indiscrezioni seguite ad una riunione a porte chiuse che si è tenuta a Bruxelles lunedì scorso, le autorità antitrust europee avrebbero ormai deciso di comminare una grossa multa a Microsoft perché ritengono che l’azienda non abbia fatto abbastanza per ottemperare alle richieste dell’antitrust comunitario.

A quanto pare, ma per ora sono fonti non ufficiali a parlare, vi sarebbe unanimità tra i regolatori europei nella scelta di andare avanti con il procedimento di sanzione, e questo nonostante il big di Redmond abbia annunciato l’imminente consegna di nuova ed ulteriore documentazione a seguito della richiesta da Bruxelles.

Il nodo del contendere è stranoto: lo scorso dicembre la Commissione si è detta insoddisfatta su due fronti essenziali dei “rimedi” imposti a Microsoft dopo la condanna dell’azienda. I “nodi” sono quello della documentazione tecnica che dovrebbe consentire ai rivali del big di Redmond di realizzare middleware da integrare al meglio in Windows, in modo tale da competere con il software Microsoft, e quello dei prezzi di licenza imposti da Microsoft ai rivali che intendessero avvalersi della possibilità di “buttare un occhio” nelle profondità di quella documentazione e del codice per realizzare i propri programmi.

Si conoscono anche le forti tensioni che nel tempo hanno diviso autorità regolatorie e Microsoft: quest’ultima è infatti certa di aver fornito una documentazione non solo confacente alle richieste della Commissione ma anche ben più completa.

Le cose sono cambiate di recente quando, dopo l’ennesimo braccio di ferro tra Bruxelles e Microsoft, quest’ultima si è messa al lavoro su una nuova versione di quella documentazione, nominando anche un esperto che fungesse da “garante” del lavoro svolto. Il risultato di quest’opera, che richiede al big di Redmond un dispiegamento di ingenti risorse, dovrebbe essere consegnato a breve ma, a quanto pare, i regolatori europei non intendono aspettare.

Sull’ entità della multa la partita è peraltro apertissima. Dovrebbe essere resa nota tra lunedì e mercoledì prossimi e dovrà tenere conto non solo dei due fattori in gioco, documentazione e prezzi di licenza, ma anche del fatto che la Commissione aveva adombrato la possibilità di assegnare una sanzione di 2 milioni di euro al giorno a partire dal dicembre scorso e fino a quando Microsoft non avesse ottemperato appieno alle proprie richieste.

Di questi due milioni, però, potrebbero essere comminati solo una parte: la documentazione infatti è in arrivo e, sebbene siano considerati elevati, i prezzi “giusti” delle licenze, fonte di polemiche vivaci tra Redmond e Bruxelles, non sono ancora stati decisi dall’antitrust europeo.

Per conoscere l’orientamento ufficiale dell’antitrust comunitario, come accennato, si dovrà dunque attendere lunedì prossimo, quando si terrà la prossima riunione, o mercoledì, quando verrà formalizzata la decisione.

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Pubblicato il 5 lug 2006
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