Gates sparge Windows sull'Asia

Gates sparge Windows sull'Asia

Licenze software gratuite per l'Indonesia e un piano per instillare XP negli UMPC cavalcandone il successo senza intaccare il settore delle macchine tradizionali
Licenze software gratuite per l'Indonesia e un piano per instillare XP negli UMPC cavalcandone il successo senza intaccare il settore delle macchine tradizionali

Colmare il digital divide, senza scomodare il software open: la missione di Microsoft si dirama su diversi fronti, con strategie che investono la fame digitale degli studenti dei paesi emergenti e con essi il settore dei laptop a basso costo.

Gates e il Presidente L’azione del colosso di Redmond si dispiega dall’Indonesia, paese che si sta dotando delle più avanzate infrastrutture tecnologiche per proiettarsi in rete, paese che nel contempo pretende di regolare e razionare la rete a favore dei propri cittadini. Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono richiama l’attenzione sulla scarsità di mezzi digitali a disposizione della società civile, una disparità di risorse che “attenta alla sicurezza nazionale”, e Microsoft risponde con una promessa: “Vogliamo fare di tutto per equipaggiare le persone con dei PC, con Internet, con del software che possa garantire la produttività, con email, e con altri strumenti della rivoluzione digitale così che possano partecipare appieno all’economia globale della conoscenza”.

È così che Microsoft, a cavallo tra filantropia e strategia di mercato, rinnova il proprio interesse per la causa indonesiana : a Jakarta è stato aperto il quinto Innovation Center per iniziare gli studenti universitari all’uso dei prodotti Microsoft, per sospingerli nel mondo del lavoro e per innestare nel territorio un ecosistema fruttuoso; si consoliderà l’impegno e la presenza di Redmond negli Internet café locali; se il governo indonesiano riuscirà a stringere un accordo con Intel, migliaia di prodotti software Microsoft verranno forniti all’Indonesia a costo zero .

La pirateria resta un vulnus del paese asiatico e Microsoft si allea alle istituzioni locali per combatterla: se il governo ha progetti per acquistare a meno di 200 dollari un computer ogni 20 studenti, Microsoft collaborerà fornendo il software senza che le istituzioni debbano battere strade illecite per procurarselo, per educarle alla legalità e instaurare un rapporto. E se c’è chi punta il dito contro BigM, accusandola di adottare un comportamento da “spacciatore di software”, dispensando assaggi che innescano la dipendenza, Microsoft non fa segreto della propria strategia di business . Le iniziative dal sapore filantropico e dal retrogusto commerciale servono a legare a sé mercati che stanno per assistere ad un’esplosione: “Devi pensare quattro anni avanti – ha spiegato un dirigente di Redmond – una nuova ondata di crescita potrebbe investire questi paesi”.

Ma l’interesse di Microsoft non si concentra sulla sola Indonesia: per conquistare i mercati emergenti si adottano altresì strategie trasversali , focalizzate sul prodotto. I piani di BigM emergono da un documento riservato ottenuto da IDG News Service , piani con cui Microsoft medita di allungare la propria ombra su un settore dei laptop a basso costo, inizialmente destinati ai mercati emergenti e capaci di riscuotere l’interesse dei paesi ricchi.

Agili, più meno economici, equipaggiati spesso con FLOSS per puntare al contenimento dei costi: sono innumerevoli i produttori che sfornano UMPC, da Asus a HP , a Dell a Acer , passando per i capostipiti XO e Intel Classmate . Microsoft, forse incoraggiata dalla annunciata conversione di Nicholas Negroponte, ha promesso di dispensare software a basso costo, nella fattispecie Windows XP , ai produttori di UMPC. Ma per scalzare i sistemi operativi Linux da questa fascia di prodotti, Microsoft intende imporre le proprie condizioni .

I prezzi delle licenze, a partire dalla fine di giugno, saranno estremamente contenuti: per ottenere Windows XP Home Edition sulle proprie macchine, le aziende dovranno sborsare 26 dollari per i laptop destinati ai paesi emergenti e 32 dollari per quelli destinati al mercato dei paesi ricchi. Ma per usufruire di questi sconti, le macchine prodotte dovranno attenersi a certi parametri , decisi dal colosso di Redmond: schermi non più grandi di 10,2 pollici, hard disk non più capienti di 80 giga, nessuna funzionalità touch screen, non più di un GB di RAM e processori a singolo core la cui frequenza di clock non deve sconfinare oltre 1GHz.

L’obiettivo di Microsoft sembra quello di mantenere ben distinti il segmento dei laptop a basso costo e quello delle macchine animate da Windows Vista. Mentre la rete si infervora , Microsoft, più ottimista degli analisti , si aspetta che nel 2008 si vendano dai 10 ai 13 milioni di queste macchine. In Australia il vessillo di Redmond sembra già sventolare: Eee PC 900 equipaggiato con Windows XP e HD da 12 GB, anticipano fonti locali, sarà venduto ad un prezzo più basso rispetto alla versione Linux con HD da 20 GB. Il primo sarà venduto nei migliori negozi di elettronica , il secondo presso i rivenditori di materiale informatico.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
12 mag 2008
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