Dopo oltre un anno, la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha chiuso il procedimento avviato l’8 dicembre 2023 per verificare eventuali violazioni della legge sulle fusioni da parte di Microsoft e OpenAI. L’autorità antitrust ha stabilito che l’accordo tra le due aziende non danneggia la concorrenza.
Decisione basata sulle recenti novità
Come è noto, Microsoft ha investito oltre 13 miliardi di dollari in OpenAI a partire dal 2019. L’azienda di Redmond utilizza i modelli GPT e DALL-E della startup californiana nei suoi servizi AI, mentre quest’ultima sfrutta l’infrastruttura di Azure per addestramento e inferenza dei modelli.
La CMA sospettava che l’accordo commerciale fosse un’acquisizione mascherata e quindi una violazione della legge sulle fusioni. Durante il procedimento è stato verificato se Microsoft avesse influenzato le scelte aziendali di OpenAI e danneggiato la concorrenza (ad esempio impedendo l’accesso dei rivali ai modelli della startup).
L’autorità antitrust voleva inoltre valutare il ruolo avuto da Microsoft nel ritorno di Sam Altman alla guida di OpenAI (era stato licenziato dal consiglio di amministrazione). Nel corso del procedimento ci sono stati diversi cambiamenti. Il più importante è quello che consente a OpenAI di sottoscrivere contratti con altri provider cloud, se la potenza di calcolo fornita da Microsoft non è sufficiente.
Tenendo conto dei recenti sviluppi, la CMA ha chiuso il procedimento perché Microsoft non ha nessuna influenza materiale sulle politiche commerciali di OpenAI. L’autorità ha chiuso analoghi procedimenti sugli accordi tra Google e Anthropic, Amazon e Anthropic, Microsoft e Inflection AI, Microsoft e Mistral AI.