Tim Cook e la AR in compagnia

Tim Cook e la AR in compagnia

Il CEO di Apple illustra la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata: la seconda ha più potenzialità, proprio perché è più reale
Il CEO di Apple illustra la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata: la seconda ha più potenzialità, proprio perché è più reale

L’una isola, l’altra si nutre di un mondo condiviso e contingente, digitale e concreto: questa la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata sottolineata dal CEO di Apple Tim Cook, questa la prospettiva che secondo Cook orienterà il mercato.

È in una intervista rilasciata ad ABC che il CEO della Mela illustra la propria visione dello scenario delle tecnologie AR e VR, un mercato ancora in evoluzione che, salvo eccezioni universalmente chiacchierate, deve ancora conquistarsi un futuro presso le masse. Cook, ad una domanda dell’intervistatrice centrata sull’interesse che si sta addensando intorno alla realtà virtuale, risponde sottolineando la non sottile differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata . E fra le due, quella con maggiori probabilità di successo, sarebbe la seconda.

“A mio parere – spiega Cook – la realtà aumentata è quella che ha maggior potenziale, e probabimente di gran lunga, perché ci dà la possibilità di stare uno di fronte all’altro e di partecipare davvero alla realtà, parlando fra di noi, ma anche di disporre di altri elementi visuali di cui fruire insieme”. Un modo per visualizzare insieme ciò di cui si sta parlando senza che sia concretamente presente, esemplifica il CEO di Apple, per comunicare insieme e in maniera naturale con una terza persona a distanza: la AR è sociale , perché è sociale il mondo concreto in cui gli individui si trovano e interagiscono fra loro, e perché consente di interagire nel mondo concreto sulla base di strati di realtà digitale condivisa.

La realtà virtuale , invece, “in qualche modo chiude e immerge la persona in una esperienza che può essere davvero interessante, ma probabilmente avrà nel tempo un minore potenziale commerciale”. Fatta eccezione, esemplifica Cook, per scenari più di nicchia come la formazione e l’intrattenimento videoludico.

Il CEO di Apple non si spinge a delineare il ruolo della Mela in questo panorama, ma indiscrezioni e operazioni di mercato indicano con chiarezza che a Cupertino qualcosa si sta muovendo: da tempo si mormora di reclutamenti importanti , sono stati depositati dei brevetti , e le acquisizioni di aziende come PrimeSense , Metaio , Faceshift , Emotient e Flyby Media dimostrano il concreto interesse di Apple per un mercato in cui una folta schiera di attori sta tentando di ritagliarsi un futuro.

Gaia Bottà

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
15 set 2016
Link copiato negli appunti