Considerando l’enorme interesse suscitato da Clubhouse nel corso degli ultimi mesi era quasi inevitabile che qualcuno ne tentasse l’acquisizione: ci ha provato Twitter, ma senza successo, stando a quanto riportato oggi dalla redazione di Bloomberg. Per quale somma? Circa 4 miliardi di dollari, pari alla valutazione attuale della piattaforma.
Clubhouse: tentativo di acquisizione fallito per Twitter
In conseguenza al tentativo fallito, il social network guidato da Jack Dorsey ha scelto di lanciare una funzionalità inedita battezzata Spaces, con dinamiche del tutto simili a quelle dell’app del momento. Tra le altre realtà che hanno fatto lo stesso o che sono al lavoro con il medesimo obiettivo ci sono Discord, LinkedIn, Spotify, Facebook e Telegram.
Lanciata in versione iOS nell’aprile 2020, subito dopo l’esplosione della pandemia, Clubhouse si basa sulle interazioni vocali tra i membri della propria community, consentendo l’organizzazione di stanze virtuali in cui gli speaker danno vita a una conversazione su un determinato argomento, mentre il pubblico può ascoltare ed eventualmente chiedere ai moderatori la possibilità di intervenire. I temi trattati spaziano dall’arte alla politica, dallo spettacolo alla tecnologia. Tra i primi big che hanno scelto di intervenire contribuendo al successo c’è anche Elon Musk, numero uno di Tesla e SpaceX nonché secondo uomo più ricco al mondo.
In seguito al debutto e alla fama improvvisa sono emerse alcune criticità sul fronte privacy, in particolare per quanto riguarda il dirottamento dei flussi audio verso server localizzati in Cina e la loro pubblicazione su siti esterni. La software house ha promesso una maggiore attenzione su questi aspetti.
Nei giorni scorsi lo sviluppatore ha annunciato la collaborazione con Stripe, in modo da permettere ai creatori di monetizzare il loro impegno sulla piattaforma, ricevendo pagamenti diretti da parte degli utenti (screenshot qui sopra). Ricordiamo infine che la versione Android dell’applicazione non è ancora stata resa disponibile.