Migliori POS senza partita IVA (per privati) del 2024
Dato che esistono diverse professioni che non richiedono la registrazione all’Agenzia delle Entrate, molti piccoli imprenditori si chiedono come scegliere i migliori POS senza partita IVA.
Poter incassare tramite pagamento elettronico, senza dover maneggiare contanti dai propri clienti e con la possibilità di monitorare al meglio il proprio flusso di denaro, è sicuramente una soluzione comoda e conveniente.
A tal proposito, oggi esiste la possibilità di munirsi di un POS senza dover aprire la partita IVA, ovvero un terminale di pagamento completamente portatile che permette comunque di accettare pagamenti.
Inoltre, a seguito delle leggi sull’obbligo POS 2023, bisogna avere un terminale di pagamento per evitare multe salate e problemi con la finanza. Visto che non è per niente facile scegliere un prodotto del genere, abbiamo creato una guida ad hoc per chiarire ogni dubbio.
Qui sotto, infatti, illustreremo i migliori POS senza partita IVA del 2024, spiegando il loro funzionamento e illustrando le differenze con i POS tradizionali. Cominciamo!
POS senza partita IVA: le migliori offerte e confronto veloce
- SIM e traffico dati inclusi
- Rete GPRS, Wifi, 4G
- Stampante
- Accrediti su qualsiasi conto
- SIM e traffico dati inclusi
- Rete 3G/4G
- Conto myPOS gratuito
- Carta Business VISA gratuita
- Serve l'app SumUp
- Collega via Bluetooth
- Conto Aziendale SumUp gratuito
- Connettività Bluetooth
- Assistenza 24/7
- Serve l'app Nexi
- Accrediti su qualsiasi conto
In quali casi è possibile avere un POS senza partita IVA
Prima di vedere quali sono i migliori POS senza partita IVA, è bene fare una panoramica generale di tutti i casi in cui è possibile averne uno.
L’elemento principale per poter avere un terminale di pagamento del genere è proprio quello di svolgere un’attività che non richiede l’apertura della partita IVA. Tra questi citiamo sicuramente i lavoratori occasionali, ovvero coloro che offrono prestazioni o servizi ma non in modo abituale.
Anche un hobbista senza partita IVA o un B&B occasionale possono munirsi di un POS portatile per privati senza partita IVA, in quanto appunto non svolgono con consuetudine il loro servizio.
In particolare, un B&B non deve essere munito di mezzi organizzati, così come un lavoratore autonomo non deve svolgere servizi continuativi e, all’interno dell’anno fiscale, non può superare i 5.000€ di incasso.
Ciò consente, quindi, agli ospiti di un B&B di essere liberi di pagare in contanti o tramite carta, e permette ad un cliente di un lavoratore autonomo di usare il terminale secondo le sue esigenze specifiche (ad esempio se non ha dietro abbastanza contanti per saldare la prestazione).
Inoltre, come già citato sopra, la legge prevede l’obbligo di POS sia per professionisti autonomi che imprese.
Come funziona un POS senza partita IVA
Il funzionamento di un POS senza partita IVA, sia per un lavoratore autonomo che per attività come un B&B, è veramente semplice e intuitivo. Difatti, si tratta di un dispositivo praticamente uguale ai classici POS che si trovano in negozio, con la differenza che sono presenti tantissime funzioni utili come quelle di sincronizzazione con lo Smartphone.
Un’ulteriore differenza risiede nel design, che è molto diverso dai POS tradizionali fissi che necessitano di cavi e postazioni dedicate. Difatti, i POS per privati senza partita IVA sono generalmente POS mobili, ovvero strumenti compatti e completamente portatili che permettono di accettare pagamenti anche fuori dal proprio locale o negozio.
Proprio per tale motivo, risultano perfetti per l’emissione di pagamenti e ricevute di B&B senza partita IVA, come anche per hobbisti che svolgono servizi in luoghi diversi o per lavoratori autonomi che non hanno una sede fissa o un ufficio in cui erogano il proprio servizio.
Il meccanismo è molto semplice: si collega il POS allo smartphone tramite Bluetooth, WiFi o tramite l’app dedicata del terminale, si digita l’importo e si procede al pagamento. Una volta effettuata l’operazione, si può emettere una ricevuta digitale o stampata a seconda della funzione disponibile nel terminale.
Per quanto riguarda i pagamenti accettati, i migliori POS senza partita IVA permettono di accettare carte di credito, di debito, prepagate, pagamenti tramite wearable o smartphone (es. Google Pay o Apple Pay) e pagamenti contactless.
Differenza tra POS con e senza partita IVA
Come abbiamo appurato, si può avere un POS senza partita IVA a patto che:
- non si superino certi limiti di fatturato;
- la propria attività sia svolta in modo saltuario (quindi, non abituale).
Le differenze, sostanzialmente, sono quasi inesistenti, in quanto a parte l’apertura della partita IVA il funzionamento del POS è uguale a quello dei terminali tradizionali. Tuttavia, un elemento che distingue i POS tradizionali da quelli senza partita IVA è legato al conto in cui viene accreditato il denaro in entrata.
Nel caso di POS per esercenti con partita IVA, infatti, bisogna avere un conto corrente di appoggio in cui verranno accreditati i pagamenti. Inoltre, solitamente il conto corrente deve appartenere allo stesso emittente del POS.
Al contrario, se si decide di munirsi di un POS senza partita IVA, si possono ricevere gli accrediti sul proprio conto personale, senza dover necessariamente aprire un conto corrente.
In sintesi, quindi, la differenza non sta tanto nel tipo di dispositivo, ma nel luogo in cui viene accreditato il denaro. Di conseguenza, non avere la P.IVA non rende esenti dall’emissione delle ricevute, dal pagamento delle commissioni di transazione e da tutti gli altri costi legati alla gestione di un POS mobile.
I migliori POS per privati
Adesso che sappiamo quali sono gli elementi distintivi di un POS senza partita IVA, cerchiamo di capire insieme quali sono i modelli migliori presenti sul mercato. Senza ombra di dubbio, le società emittenti più gettonate sono Axerve, SumUp, Nexi e myPOS, ognuna con dispositivi economici, efficienti e pieni di funzioni utili.
Vediamo insieme di cosa si tratta in modo da capire quale potrebbe essere il miglior POS portatile senza partita IVA a seconda della propria attività.
1. Axerve Easy POS
💶 Prezzo terminale: 100 € / gratis con piano a canone (17€ o 22€ + IVA al mese)
💸 Costi di attivazione: Bollo 16€
📲 App obbligatoria: Sì
🔋 Batteria: 2.300 mAh
☎️ Sim Card: Sì
🖨️ Stampante integrata: Sì
📟 Touch screen: Sì
🔌 Tipo di ricarica: Micro USB
💳 Tecnologia pagamento: NFC, Chip, Banda magnetica
📦 Dimensioni: 176 x 78 x 57 mm
Pagamenti accettati:
Chi vuole rispettare l’obbligo POS senza partita IVA può affidarsi tranquillamente ad Axerve, che con il suo modello Axerve Easy POS a commissioni consente di svolgere la propria attività in autonomia senza sostenere grosse spese di gestione.
Si tratta, infatti, di un’ottima alternativa per i privati che preferiscono non avere a che fare con canoni mensili fissi. A differenza delle versioni a canone, infatti, Axerve Easy POS richiede l’acquisto del dispositivo PAX A910 Android POS, che ha un costo di appena 100€+ IVA (+16€ per l’attivazione).
Il terminale gode di un sistema operativo basato su Android, risultando quindi un prodotto all’avanguardia e sicuro, con tanto di touchscreen, connettività 4G, GPS integrato e tutta una serie di funzioni utili per gestire i pagamenti.
Tra gli elementi di spicco citiamo anche la certificazione PCI PTS 5.x, uno standard di sicurezza essenziale per tutti i terminali e i dispositivi che gestiscono PIN.
Come se non bastasse, è inclusa una scheda SIM per connettersi a Internet con il massimo della flessibilità.
Axerve Easy POS: costi e commissioni
Per quanto riguarda i costi relativi alle commissioni, Axerve Easy POS carica solamente l’1% all’importo della transazione. Di conseguenza, una volta recuperati i 100€ per l’acquisto del terminale, le spese di gestione avranno un costo irrisorio sull’intero fatturato.
Chi svolge un’attività saltuaria ma prevede comunque di lavorare nel lungo termine, può quindi ammortizzare le spese pagando il terminale solamente una volta, piuttosto che sostenere le spese di un canone mensile.
Su un fatturato di 4.500€ annui, ad esempio, le commissioni ammonterebbero a soli 45€! Tra i vantaggi principali, quindi, ci sono sicuramente i bassi costi di gestione, la facilità d’uso del terminale e la convenienza nel lungo periodo.
Se, invece, volessimo citare degli svantaggi, potremmo dire che non si tratta di una soluzione conveniente per chi ha elevati volumi di fatturato. Tuttavia, proprio per tale motivo, si tratta di uno dei migliori POS senza partita IVA del 2024!
2. SumUp Air
💶 Prezzo terminale: 39€ + IVA
💸 Costi di attivazione / installazione: 0€
📲 App obbligatoria: Si
🔋 Durata Batteria: 1.000 transazioni
☎️ Sim Card: No
🖨️ Stampante integrata: No
📟 Touch screen: No
🔌 Tipo di ricarica: USB-C
💳 Tecnologia pagamento: NFC, Chip, Banda magnetica, Google Pay, Apple Pay
📦 Dimensioni: 8,4 x 8,4 x 2,3 cm
Pagamenti accettati:
SumUp è una società che, come Axerve, produce e mette a disposizione dei lavoratori POS mobili e fissi adatti a qualsiasi tipologia di attività, sia con che senza partita IVA. In particolare, l’azienda si distingue sul mercato per offrire soluzioni economiche, intuitive e dall’alta efficienza per la gestione dei pagamenti elettronici.
Come nel caso di Axerve Easy POS a commissioni, SumUp dispone di terminali che possono essere acquistati con un pagamento una tantum e che prevedono il pagamento delle sole commissioni di transazione.
Di conseguenza, optando per un POS senza partita IVA di SumUp, non si devono sostenere costi fissi, ma si paga solo una piccola percentuale sul fatturato, risultando un’ottima alternativa nel lungo termine.
Il miglior POS SumUp senza partita IVA è sicuramente il SumUp Air. Si tratta del dispositivo di base di SumUp perfetto per piccoli imprenditori saltuari con bassi volumi di fatturato che vogliono offrire un servizio migliore ai propri clienti.
Con un dispositivo ultracompatto e facile da utilizzare, infatti, è possibile accettare pagamenti con carte di credito, di debito, prepagate, tramite smartphone e tecnologie contactless.
Per l’utilizzo basta scaricare l’app SumUp sul proprio smartphone (una delle migliori app per accettare pagamenti sul cellulare) e collegarsi tramite bluetooth al lettore. Durante la transazione, basta poi cliccare su “Lettore Carte” tra i metodi di pagamento.
Se non viene rilevato, bisogna accendere il dispositivo, aprire “Lettore Carte” dall’app e selezionare “Air”. Per l’associazione, è necessario controllare che il numero di 3 cifre sull’applicazione corrisponda al numero di serie del lettore e, una volta controllato, confermare cliccando su “Connetti”.
Una volta connesso, si può procedere al pagamento cliccando su “Cassa”, inserendo l’importo e cliccando su “Procedi>Lettore di carte”.
SumUp Air: costi e commissioni
Il prezzo del POS senza partita IVA SumUp Air è di soli 39€ IVA esclusa, e con soli 10€ in più si può ricevere anche la base di ricarica in modo da non rimanere mai a corto di energia. Le carte accettate, come per la maggior parte dei POS mobili, comprendono Visa, Apple Pay, Mastercard, Diners Club, Maestro, Amex, Discover, Union Pay, Apple Pay e Google Pay.
Per quanto riguarda i costi di transazione, invece, questi sono pari all’1,95%. Se lo confrontiamo con Axerve, quindi, siamo di fronte ad un dispositivo più economico in relazione al prezzo del terminale, ma meno conveniente per quanto riguarda le commissioni.
3. Nexi Mobile POS
💶 Prezzo terminale: 29 €
💸 Costi di attivazione / installazione: 0€
📲 App obbligatoria: ✔
🔋 Batteria: 1.180 mAh
☎️ Sim Card: ✖
🖨️ Stampante integrata: ✖
📟 Touch screen: ✖
🔌 Tipo di ricarica: USB
💳 Tecnologia pagamento: NFC, Chip, Banda magnetica
📦 Dimensioni: 133 x 71 x 19 mm
Pagamenti accettati:
Nexi è una società di pagamenti rinomata a livello internazionale, che offre servizi sia a Banche che istituzioni di rilievo. Oltre a tali servizi, Nexi si distingue per consentire a piccoli imprenditori di accettare pagamenti elettronici in modo semplice e intuitivo, sostenendo costi ragionevoli e offrendo un grandissimo livello di efficienza e sicurezza.
Per quanto riguarda i migliori POS senza partita IVA Nexi, il modello che più soddisfa le necessità dei piccoli imprenditori è sicuramente il Nexi Mobile POS. Si tratta di un prodotto super compatto molto simile al SumUp Air, con un piccolo schermo a colori e un tastierino per la digitazione dell’importo.
Le misure sono solamente di 133 x 71 x 19 mm con un peso di circa 180 grammi; quindi, si può portare il terminale ovunque senza difficoltà. L’unico limite, secondo le recensioni di alcuni utenti, è l’assenza di una stampante, che viene sostituita dalla funzione di ricevuta digitale.
A compensare l’assenza della stampante, inoltre, è presente la funzione Pay-by-Link, che permette di ricevere pagamenti tramite appunto un link da inviare al cliente via SMS, e-mail o chat.
Inoltre, è presente l’app dedicata di Nexi per la gestione dei propri incassi, degli storni e dell’estratto conto. A ciò si aggiungono le funzioni multiprofilo per operare con più utenze, i sistemi di riconoscimento biometrico e la connettività Bluetooth Low Energy (BLE) per stabilire una connessione sicura e stabile con il proprio smartphone.
Nexi Mobile POS: costi e commissioni
Per quanto riguarda i costi, chi sottoscrive un contratto Nexi può ottenere Nexi Mobile POS a soli 19€ IVA inclusa, senza sostenere alcun canone mensile. I costi delle commissioni sono invece pari all’1,89% della transazione, ma è bene sottolineare che tramite l’iniziativa Micropagamenti è possibile ottenere il rimborso delle commissioni per tutti i pagamenti inferiori ai 10€ tramite con Visa, Mastercard e PagoBANCOMAT.
A ciò si aggiunge il credito di imposta previsto dal Decreto Fiscale 2020, che permette di ridurre del 30% l’importo delle commissioni ottenendo un credito in fase di dichiarazione.
4. myPOS Go 2
💶 Prezzo terminale: 39 €
💸 Costi di attivazione / installazione: 0€
📲 App obbligatoria: No
🔋 Batteria: 1500 mAh 3,7 V a lunga durata
☎️ Sim Card: Si
🖨️ Stampante integrata: No
📟 Touch screen: No
🔌 Tipo di ricarica: Micro USB
💳 Tecnologia pagamento: NFC, Chip, Banda magnetica
📦 Dimensioni: 136,6 x 67,6 x 21 mm
Pagamenti accettati:
myPOS Go 2 è la versione aggiornata del vecchio terminale myPOS Go, con funzioni migliori e un funzionamento decisamente più fluido grazie al nuovo software integrato. Rispetto alla precedente versione, infatti, le operazioni sono più scattanti, mentre il design innovativo lo rende più compatto ed elegante, grazie anche agli angoli arrotondati che offrono una presa migliore.
In quanto a compatibilità con le carte di pagamento, il POS senza partita IVA myPOS Go 2 consente di accettare pagamenti Contactless, Chip&PIN e pagamenti tramite banda magnetica, funzionando ovviamente con carte di debito, credito e prepagate appartenenti a tutti i circuiti più diffusi, come Mastercard, Visa e Amex.
Nonostante non sia presente una stampante, myPOS Go 2 dispone di una funzione per l’invio di ricevute digitali tramite SMS o e-mail, così da avere tutto in regola e consentire al cliente di tracciare le proprie spese.
Chi ha dipendenti, inoltre, può sfruttare la modalità multioperatore per monitorare le attività dello staff, dividendo le mance in modo equo (come, ad esempio, nel caso dei rider). Per quanto concerne l’accredito dei pagamenti, trattandosi di un POS senza partita IVA, questo avviene sul proprio conto personale in modo immediato, senza alcun costo aggiuntivo.
In più, un ulteriore funzione che distingue myPOS Go 2 dagli altri POS senza partita IVA è la possibilità di vendere ricariche telefoniche al cliente, ampliando le possibilità di vendita a chiunque ne abbia necessità.
MyPOS Go 2: costi e commissioni
In termini di costi, siamo di fronte ad una soluzione senza canone mensile, dal costo di 29€ una tantum e con commissioni equivalenti all’1.20% + 0.05€ per transazione. Ciò significa che se si accetta un pagamento di 100€, si riceveranno 98.75€.
Un suggerimento è quello di cercare di evitare troppe transazioni, in modo da evitare la commissione di 0,05€. Di conseguenza, se abbiamo, ad esempio, un gruppo di turisti nel nostro B&B e vogliono effettuare un pagamento separato, si potrebbe suggerire un pagamento unico in modo da ammortizzare il costo per singola transazione.
Chiaramente, su un fatturato che non può superare i 5.000€ per a causa della mancanza di P.IVA, parliamo comunque di costi irrisori.
Vantaggi dei POS senza partita IVA
I vantaggi di avere un POS senza partita IVA sono numerosi, soprattutto per chi svolge attività a contatto con il pubblico. Questo perché, al giorno d’oggi, sono sempre di più le persone che prediligono i pagamenti elettronici, sia per motivi di sicurezza sia per evitare il contatto fisico con il contante.
Difatti, soprattutto dopo il COVID-19, diversi individui sostengono di voler limitare il contatto fisico con i contanti. Inoltre, le leggi sull’obbligo POS richiedono agli imprenditori e ai lavoratori autonomi di munirsi di un POS, in modo da consentire a qualsiasi cliente di pagare come preferisce.
A ciò si aggiunge il fatto che, chi lavora nel turismo o, comunque, chi lavora a contatto con il pubblico, può ampliare notevolmente le sue possibilità di vendita munendosi di un semplice POS senza partita IVA.
In particolare, ad esempio, visto che c’è la possibilità di aprire un B&B senza partita IVA ospitando occasionalmente dei turisti, la possibilità di far pagare con POS risulta di vitale importanza per la propria attività.
Inoltre, può capitare che un cliente si ritrovi a corto di contanti. Avendo un POS, si può saldare direttamente in loco senza costringere il cliente a prelevare, con il rischio di perdere la vendita.
L’unico neo, se così si può definire, è che il non possesso di partita IVA implica dei limiti sul fatturato. Se si vogliono massimizzare gli introiti, è sicuramente meglio aprire la partita IVA, anche se vanno valutati tantissimi elementi relativi al fatturato, alle spese di gestione, al flusso di clientela e alla continuità del proprio lavoro.
Come scegliere un POS per privati
Scegliere un POS per privati è abbastanza semplice se si prendono in considerazione gli elementi giusti. Molti, infatti, si focalizzano semplicemente sul costo del singolo terminale o sull’eventuale canone mensile.
Tuttavia, vanno analizzati elementi come:
- l’ammontare delle commissioni di transazione;
- la possibilità di azzerare le commissioni per piccoli importi (come con Nexi Mobile POS);
- la possibilità di ricevere il credito d’imposta in fase di dichiarazione dei redditi;
- la presenza di app dedicate per la gestione del flusso di denaro;
- le tempistiche di accredito sul conto;
- le promozioni e scontistiche temporanee;
- la fluidità e semplicità dell’interfaccia;
- i sistemi di sicurezza integrati;
- la connettività, presenza di SIM, GPS e Bluetooth;
- la presenza di stampante o la possibilità di inviare ricevute digitali.
Analizzando singolarmente questi elementi e, ovviamente, facendo il confronto con le necessità specifiche della propria attività, è possibile scegliere uno dei migliori POS senza partita IVA in modo facile e veloce.
Ad esempio, un rider che lavora in autonomia potrebbe aver bisogno di una SIM integrata e connettività 4G per lavorare, in quanto ha la necessità di accettare pagamenti fuori da un locale fisico.
Diversamente, un B&B che lavora saltuariamente potrebbe non necessitare di una SIM, ma di sistemi di connettività WiFi e una stampante per emettere la ricevuta fisica. Inoltre, potrebbe aver bisogno di una base di ricarica in modo da creare una vera e propria “cassa”.
Conclusioni
Abbiamo visto come i migliori POS senza partita IVA del 2024 siano ottime alternative per chi, appunto, svolge attività che non richiedono la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.
Scegliere può essere difficile, ma analizzando tutti gli elementi che abbiamo visto sopra e optando per uno dei POS illustrati, tutti diventa più semplice. Chi vuole un dispositivo economico e super compatto, ad esempio, può optare per una soluzione come SumUp Air.
Al contrario, chi vuole qualcosa di più professionale e con più funzioni può optare per soluzioni come Axerve Easy POS, mentre chi vuole affidarsi ad una realtà già affermata sul mercato può optare per i dispositivi proposti da Nexi.
Tutto, chiaramente, dipende dalle proprie esigenze e dal tipo di attività svolta.