IVA ebook, al 4 per cento nella Legge di Stabilità

IVA ebook, al 4 per cento nella Legge di Stabilità

L'Italia stabilisce che un libro è tale, indipendentemente dal supporto e dal formato. Gli editori di giornali brontolano, l'Europa potrebbe aprire una procedura di infrazione
L'Italia stabilisce che un libro è tale, indipendentemente dal supporto e dal formato. Gli editori di giornali brontolano, l'Europa potrebbe aprire una procedura di infrazione

La legge di Stabilità 2015 è stata approvata definitivamente, e con essa l’Italia ha scelto di abbattere dal 22 per cento al 4 per cento l’IVA sugli ebook, equiparandoli ai libri cartacei.

Il nuovo regime di IVA agevolata entrerà in vigore il primo gennaio, dopo un percorso tortuoso: il Ministro Franceschini aveva assicurato il proprio impegno dopo i tentativi falliti del precedente governo, ma la misura non era stata integrata nel Decreto Cultura approvato in primavera. La pressione degli editori , però, aveva incoraggiato l’Italia a prendere una posizione anche in ambito europeo , dove la misura non è ben accetta , e la riforma era tornata a fare capolino in certi emendamenti al testo della Legge di Stabilità. Nonostante la ferma opposizione dell’Unione Europea, nel mese di novembre la Commissione bilancio aveva dato il via libera alla possibilità di ridurre l’aliquota, insieme alla previsione di poter compensare la perdita di gettito stimata in 7,2 milioni (su un fatturato che nel 2013 valeva 40 milioni di euro) attingendo dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

La determinazione del governo si è dunque concretizzata nel testo della disposizione:

“Ai fini dell’applicazione della tabella A, parte II, numero 18), allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, sono da considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica”.
Gli ebook, da servizi, assumono lo status di libro a tutti gli effetti, a prescindere da formato e dal supporto che li ospita, e godranno dell’aliquota ridotta.

E se gli editori di AIE festeggiano , dichiarando la “vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro”, e “un successo per chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa”, gli editori di giornali di FIEG appaiono meno soddisfatti. Nei giorni scorsi avevano espresso il loro disappunto per la mancata riduzione dell’IVA rispetto a quotidiani e pubblicazioni online : “Non si capisce – sottolineavano – perché la stessa misura non sia stata prevista – nonostante le ripetute richieste della Fieg – anche per i giornali, che sono tali, come i libri, a prescindere dal supporto”.

L’Italia ha scelto dunque di battere la stessa strada di Francia e Lussemburgo, che hanno disposto agevolazioni più consistenti rispetto a quelle previste in altri paesi europei, e se il testo della Legge di Stabilità entrerà presto in vigore, l’esame più severo da superare sarà quello dell’Europa, che potrebbe giungere con il prossimo consiglio dell’ECOFIN previsto per il 27 gennaio. L’Unione Europea ha già bacchettato Francia e Lussemburgo, che per gli ebook prevedono aliquote rispettivamente al 5,5 e al 3 per cento: l’Italia auspica di scongiurare le procedura di infrazione per la differente modalità adottata per la manovra, che ha agito sull’interpretazione della definizione di libro invece di annoverare gli ebook fra le categorie di beni soggetti ad agevolazioni fiscali.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 23 dic 2014
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