Va a concludersi una giornata di certo non priva di tensioni, che ha visto entrare in vigore l’obbligo di esibire il Green Pass per accedere a tutti i luoghi di lavoro. C’è chi l’ha vissuta in ufficio, chi in fabbrica, chi a scuola, chi a casa (magari in smart working) e chi sui social, districandosi tra hashtag come #portualidiTrieste e #Greenpassrendeliberi oggi costantemente in cima ai trend. Qualcuno si è posto una domanda legittima: nel caso di documento rilasciato in seguito a un tampone, considerando la durata della sua validità molto breve, alla scadenza l’intestatario dev’essere allontanato anche se il turno non è ancora finito?
Se il Green Pass scade durante l’orario di lavoro?
La risposta è inclusa nelle FAQ del Governo relative agli ultimi DPCM sul tema. Uno dei punti è dedicato proprio al quesito Il green pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido per tutta la durata dell’orario lavorativo?
No. Il Green Pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore.
A rigor di logica, non potrebbe essere altrimenti, considerando come il controllo (con app VerificaC19 o sistema automatizzato) avvenga nel momento in cui si effettua l’accesso all’inizio del turno.
I Green Pass rilasciati finora in Italia sono in totale 98,96 milioni (dato aggiornato a ieri, giovedì 14 ottobre). Come prevedibile, negli ultimi giorni sono fortemente cresciuti quelli emessi in seguito all’esecuzione dei tamponi, necessari a coloro non vaccinati (e non guariti) per ottenere la certificazione e non restare di conseguenza a casa senza stipendio.