Migliori conti correnti per partita IVA: guida 2024

Migliori conti correnti per partita IVA: guida 2024

La lista sempre aggiornata mese dopo mese dei migliori conti correnti per partita Iva e una guida completa a questa tipologia di conti.
Migliori conti correnti per partita IVA: guida 2024
La lista sempre aggiornata mese dopo mese dei migliori conti correnti per partita Iva e una guida completa a questa tipologia di conti.
Federico Pisanu
Pubblicato il 5 lug 2023 - Aggiornato il 1 ago 2024

In molti casi le ditte individuali e i liberi professionisti titolari di partita IVA si trovano a gestire una complessa attività finanziaria con strumenti inadeguati. Anche se l’attuale normativa non pone né vincoli né paletti in questo senso, l’apertura di un conto corrente partita IVA più che una scelta è diventata una necessità.

A fronte di oggettivi benefici e trascurabili svantaggi, come avremo modo di vedere più avanti, un conto corrente per partita IVA è una soluzione ideale per tutti gli imprenditori che desiderano semplificare e automatizzare gran parte della propria attività finanziaria.

In questo approfondimento spiegheremo cos’è e come funziona un conto business dedicato ai freelance, illustrando pro e contro di questa soluzione. Inoltre, analizzeremo alcuni aspetti cruciali, tra cui i documenti richiesti per l’apertura e la procedura da seguire per chiudere il conto.

Un’altra parte fondamentale dell’articolo è riservata al confronto dei migliori conti correnti per partita IVA al momento disponibili. Prenderemo in esame le soluzioni business proposte da importanti società fintech, tra cui HYPE, Revolut, N26, Finom e Qonto. Di ognuna descriveremo in breve quali sono le caratteristiche principali, per poi riassumere le condizioni economiche previste dai piani basic.

Cos’è un conto corrente per partita IVA

Un conto corrente per partita IVA è un conto dedicato ai liberi professionisti in grado di offrire una gestione ottimale dell’attività finanziaria. Una tipologia di conto simile è la soluzione ideale per chi vuole mantenere separati il conto privato e il conto business, in modo da ottenere due significativi vantaggi: da una parte un monitoraggio in tempo reale di entrate e uscite della propria società, dall’altra una procedura semplificata in caso di verifiche dell’Agenzia delle Entrate.

Di solito, un conto per partita IVA presenta un canone mensile più alto rispetto a un conto privato. È anche vero però che esistono conti business a zero spese, pensati soprattutto per i freelance che operano in regime forfettario con un fatturato non paragonabile agli imprenditori di lungo corso.

Ma cerchiamo di capire un po’ meglio come funziona questa tipologia di conto.

Come funziona un conto corrente per partita IVA

Rispondiamo subito a una delle domande più frequenti sull’argomento: un conto corrente per partita IVA non è obbligatorio, a meno che il fatturato annuale non superi i 400.000 euro. Se è vero che non vi è alcun obbligo dal punto di vista normativo, è anche vero che avere un conto dedicato per le partite IVA è una comodità non da poco.

In primis, perché consente di separare i pagamenti effettuati da semplice privato dalle spese relative alla propria attività. Inoltre, a differenza di qualsiasi conto corrente privato, un conto business consente di automatizzare alcune operazioni bancarie, tra cui il pagamento degli stipendi in blocco ai propri collaboratori o dipendenti.

Per il resto presenta alcuni punti in comune con i conti privati, tra cui l’associazione di una carta di debito fisica o virtuale per i pagamenti, la possibilità di aprire e chiudere il conto in pochi minuti da PC o smartphone, oppure ancora l’opportunità di aderire a un programma di cashback per i pagamenti effettuati con la carta aziendale.

Confronto migliori conti correnti per partita IVA [agosto 2024]

Confrontiamo ora i migliori conti correnti per partite IVA presenti sul mercato. Per ciascuno di loro segue una breve descrizione e un riepilogo schematico delle principali condizioni economiche offerte.

In merito alla scelta di un conto online per partita IVA, le proposte più interessanti arrivano da HYPE Business (Banca Sella), Revolut Business (Revolut Bank UAB), N26 Business Standard (N26 Bank), FINOM Solo (Solarisbank) e Qonto Basic (Olinda SAS). In comune hanno la natura online del conto, l’Internet banking incluso, l’accensione gratuita e il limite di deposito illimitato. Le differenze principali, invece, riguardano la spesa per il canone annuale, con alcuni conti che non prevedono costi di gestione, oltre ai costi relativi a prelievi e bonifici.

1 – Revolut Business

Revolut Professional
4.7

Istituto Bancario: Revolut Bank

App Mobile / Internet Banking:

Costo di Accensione con IBAN: GRATIS

Canone Mensile: 7 €

Costo Bonifici Internazionali: gratis 5/mese, poi 3 € a op.

Costo Bonifici Locali: gratis 20/mese, poi 0.20 € a op.

Carte Fisiche Incluse: NO

Assistenza Prioritaria 24/7:

Revolut Business è il conto online della società fintech Revolut pensato per i liberi professionisti. Il piano Professional si rivolge soprattutto alle ditte individuali e agli imprenditori che basano la propria attività finanziaria all’estero, grazie alle ottime tariffe previste per i bonifici internazionali e ai conti multi-valuta. Inoltre, è possibile pagare gli stipendi dei propri dipendenti o collaboratori in blocco, in modo da risparmiare tempo prezioso ogni mese. Un’altra caratteristica che rende la soluzione business di Revolut allettante per tanti imprenditori è il canone annuale a zero spese se si aderisce alla versione Free e 7 €/mese la versione Professional.

2 – Tot

Tot Essentials

App Mobile / Internet Banking: SI

Costo di Accensione: GRATIS

Canone Annuale: 84€ + IVA con pagamento annuale (oppure 9€/mese + IVA)

Costo Prelievo ATM: 3,99%

Costo Bonifici: GRATIS (bonifici SEPA)

Carte Fisiche Incluse: 1

Assistenza: via chat o email

Tot è una startup fintech italiana che, in partnership con Banca Sella, offre un conto aziendale per liberi professionisti e piccole imprese a soli 7 euro al mese. Oltre al prezzo competitivo del canone (gratuito per il primo mese per i nuovi clienti), un altro punto di forza è il rilascio della Visa Business Credit, la carta di credito aziendale Tot inclusa nel canone, tramite cui è possibile effettuare acquisti ovunque in totale sicurezza e prelevare in qualsiasi ATM che aderisce al circuito di pagamento internazionale Visa. Chi ha un’attività avviata da almeno 12 mesi, inoltre, ha l’opportunità di richiedere l’attivazione di un plafond di credito (senza dover richiedere una nuova carta), per poter pagare gli acquisti aziendali entro 60 giorni senza interessi.

Le operazioni in entrata sono illimitate e sempre gratuite. Scegliendo di aprire il conto aziendale online Tot ci si assicura inoltre la possibilità di pagare gli F24 con i modelli Semplificato Ordinario e Accise, una piattaforma digitale dall’eccellente user experience e un’assistenza sempre disponibile via email, via chat oppure sul community forum. Per quanto riguarda i tempi di addebito della carta aziendale di Tot, l’utente potrà pagare gli acquisti aziendali fino a 40 giorni.

3 – FINOM Solo

FINOM Solo
4.4

Istituto Bancario: PNL Fintech BV/Solarisbank

App Mobile / Internet Banking:

Costo di Accensione: GRATIS

Canone Mensile: 5 €

Costo prelievo ATM: gratuiti 2/mese, poi 2 € a op.

Costo bonifici: gratuiti 50/mese, poi 0,20 € a op.

Carte Fisiche Incluse: 1

FINOM Solo è il conto corrente per partita IVA della società fintech FINOM in collaborazione con l’istituto bancario tedesco Solarisbank. Rispetto ai conti business delle aziende concorrenti Revolut e N26, il piano standard di FINOM prevede un canone annuo a pagamento. Non mancano però nemmeno i vantaggi, tra cui il rilascio di una carta fisica appartenente al circuito Visa, con cui si possono effettuare pagamenti per somme non superiori a 50.000,00 euro al mese. Incluse nel conto Solo di FINOM anche le fatture elettroniche B2B, B2C e per la Pubblica Amministrazione.

4 – HYPE Business

HYPE Business
4.5

Istituto Bancario: Banca Sella

App Mobile / Internet Banking:

Costo di Accensione: GRATIS

Canone Mensile: 2,90 €

Costo Prelievo ATM: GRATIS

Costo Bonifici: GRATIS

Carte Fisiche Incluse: 1

HYPE Business è il conto HYPE dedicato alle ditte individuali e ai liberi professionisti titolari di partita IVA. All’apertura del conto, gli imprenditori ricevono una carta di debito Mastercard, con la quale possono effettuare qualunque operazione bancaria. Rispetto alle altre banche online, HYPE offre un canone annuo vantaggioso. L’offerta prevede l’azzeramento delle spese di gestione se ogni mese si effettuano transazioni su POS con la carta HYPE Business di importo pari o superiore a 750 euro.

5 – Qonto Basic

Qonto Basic
4.4

Istituto bancario: Olinda SAS

App mobile / Internet banking: sì

Costo di accensione: GRATIS

Canone Mensile: 9 €

Costo prelievo ATM: 1 € di commissione per ogni prelievo

Costo bonifici: Gratuiti 30/mese, poi 0,40 € a op.

Carte Fisiche Incluse: 1

Qonto Basic è il conto online per partite IVA della società fintech Qonto in partnership con l’istituto di pagamento francese Olinda SAS. Rispetto agli altri conti correnti per partita IVA presenti in questa guida, la spesa annuale per la gestione del conto supera la soglia dei 100,00 euro. Ciò però si traduce in vantaggi significativi nell’operabilità del conto, a partire dall’associazione di una carta fisica Mastercard. In più, i titolari di Qonto Basic hanno l’opportunità di beneficiare di tutta una serie di servizi offerti da aziende partner con cui migliorare l’automazione e semplificazione delle attività, anche se le opzioni più interessanti sono incluse nei piani Smart e Premium.

6 – N26 Business

N26 Business Standard

Istituto bancario: N26 Bank GmbH

App mobile / Internet banking: Sì

Costo di accensione: GRATIS

Canone annuale: GRATIS

Costo prelievo ATM: gratis 3/mese, poi 2 € a op.

Costo bonifici: GRATIS

Carte Fisiche Incluse: No

N26 Business Standard è un altro dei migliori conti correnti per partite IVA disponibili a canone zero. L’offerta di N26 Bank propone una carta di debito virtuale, bonifici gratuiti e un supporto clienti tramite chat disponibile sette giorni su sette. A ciò si aggiunge lo 0,1% di cashback su tutti gli acquisti effettuati con la carta virtuale di N26, subito attiva al momento dell’apertura del conto. Per ottenere funzionalità aggiuntive dal proprio conto business, tra cui prelievi gratuiti e un supporto telefonico dedicato, è possibile eseguire l’upgrade agli altri due piani business a pagamento (Smart e You).

 

Come aprire e chiudere un conto per partita IVA

Per aprire un conto corrente con partita IVA è necessario presentare un documento di riconoscimento in corso di validità e un certificato che attesti il numero della partita IVA assegnato dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, sono richiesti altri documenti attraverso cui la banca è in grado di risalire ai dati personali del titolare e ai recapiti dell’azienda, come ad esempio il numero di telefono, il domicilio presso cui si risiede e l’indirizzo fisico della società.

Così come l’apertura, anche la chiusura del conto è un’operazione di per sé intuitiva e semplice da portare a termine. Innanzitutto, occorre assicurarsi di portare il saldo a zero, trasferendo eventuali somme di denaro presenti in un altro conto. Bisogna poi accertarsi di non avere pagamenti non contabilizzati né obiettivi di risparmio attivi. Dopodiché, nella maggior parte dei casi bisogna contattare l’assistenza della banca online per confermare la volontà di chiudere il conto: ad operazione conclusa, il servizio clienti invia un’email di conferma di avvenuta chiusura del conto corrente.

Quali vantaggi offre un conto corrente per partita IVA

Un conto corrente per partita IVA, anche se non è obbligatorio, offre comunque numerosi vantaggi. In primis una gestione più efficiente della propria attività economica, con un monitoraggio chiaro di entrate e uscite. In secondo luogo, un conto dedicato consente al libero professionista di mettersi al riparo da qualsiasi eventuale accertamento dell’Agenzia delle Entrate, eliminando il rischio di subire una sanzione per movimenti non giustificati.

A questo proposito, un altro importante vantaggio è dato dalla possibilità di chiarire nel corso di un’eventuale verifica fiscale la propria attività finanziaria con fornitori stranieri. Sempre restando in tema fiscale, un conto business a parte permette di conoscere in anticipo l’importo relativo a contributi e tasse.

Inoltre, un altro aspetto che viene spesso sottovalutato, è l’opportunità di avere accesso a svariati benefici grazie ai conti correnti per partita IVA. Tra questi rientra anche il credito d’imposta, l’agevolazione tramite il quale l’imprenditore viene incentivato a investire nella propria impresa e, contemporaneamente, ad abbattere il carico fiscale che grava sugli utili.

Pro e contro dei conti correnti per partita IVA

È il momento ora di riepilogare quali sono pro e contro dei conti correnti per partita IVA. Iniziamo con quelli che sono i vantaggi, per poi passare in rassegna gli elementi che possono indurre un libero professionista a mantenere un conto da semplice privato.

Pro
  • Gestione ordinata delle finanze
  • Eventuale verifica dell'agenzia delle Entrate più agevole
  • Monitorare l'andamento dell'attività in presa diretta
Contro
  • Spesa aggiuntiva

Vediamo nel dettaglio le motivazioni dei vantaggi e svantaggi dei conti correnti per partita IVA:

Vantaggi:

  • gestione ordinata delle finanze: un conto business dedicato permette di mantenere una gestione chiara della propria attività finanziaria;
  • eventuale verifica dell’Agenzia delle Entrate più agevole: si può definire una diretta “conseguenza” del primo vantaggio. Mantenere separate le spese personali (ad esempio quelle per la spesa alimentare, le utenze domestiche o le ricariche telefoniche) dagli incassi per cui si emette fattura, oltre alle uscite legate sempre alla propria attività, rende più semplice il compito all’Agenzia delle Entrate in caso di controlli;
  • monitorare l’andamento dell’attività in presa diretta: insieme ai due vantaggi appena descritti, si aggiunge un monitoraggio costante e in tempo reale riguardo l’andamento finanziario della propria impresa.

Svantaggi:

  • spesa aggiuntiva: a differenza di un conto corrente per privati, in particolare i vantaggiosi conti online, nella maggior parte dei casi la gestione di un conto per partita IVA non è a costo zero. A ciò si aggiunge un altro dettaglio non indifferente: l’apertura di un conto business non è obbligatoria, a meno che non si fatturi più di 400.000 € all’anno. Alcuni liberi professionisti, che magari hanno aperto da poco la partita IVA e ancora non guadagnano cifre importanti, potrebbero preferire restare con il proprio corrente personale.

Domande frequenti sui conti correnti per partita Iva

Quali documenti sono necessari per aprire un conto corrente per partita Iva?

Per l’apertura di un conto corrente per partita Iva è necessario presentare un documento di riconoscimento in corso di validità, come la carta d’identità, la patente o il passaporto, insieme a un documento che attesti l’apertura di una partita Iva, i propri dati personali, quelli dell’azienda e i vari recapiti (numero di telefono, indirizzo di residenza/domicilio e indirizzo dell’eventuale sede fisica della società).

Quali sono i vantaggi di un conto corrente per partita Iva?

Il possesso di un conto corrente per partita Iva presenta diversi vantaggi, in primis una gestione delle finanze più ordinata e semplice, che consente di monitorare in modo chiaro l’andamento finanziario della propria ditta invidiale. Un ulteriore vantaggio è dato da una maggiore trasparenza nell’eventualità l’Agenzia delle Entrate debba effettuare una verifica fiscale in merito ai movimenti dell’azienda.

Chi ha la partita Iva deve avere un conto corrente?

Una persona in possesso di partita Iva non è obbligata ad aprire un conto corrente aziendale dedicato alla propria attività, a meno che il fatturato annuo non superi l’importo di 400.000 euro.

Conto corrente partita Iva: per chi è obbligatorio?

L’apertura di un conto corrente dedicato è obbligatorio per i titolari di partita Iva che fatturano all’anno oltre 400.000 euro. Inoltre, è fortemente consigliato per qualunque ditta individuale iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio, dal momento la maggior parte delle banche potrebbe bloccare i bonifici in entrata e in uscita intestati al nome completo dell’azienda anziché a quello della persona fisica.

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